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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Storia del Natale

Doni Cento secoli prima di Cristo, giunti al culmine dell’inverno, gli uomini festeggiavano e ciascuno tirava fuori il cibo o la bevanda che aveva risparmiato. Scambiatisi i doni (tutta roba da mangiare) si ballava e cantava fino all’alba.
 
Inverno Al culmine dell’inverno, gli antichi persiani festeggiavano Mitra, il dio della Luce, i Germani Odino, principe degli Dei, capace di galoppare su un cavallo a otto zampe, portando regali o castighi agli abitanti del mondo. Come l’Uomo Inverno dei finlandesi o l’Old Winter dei Britanni.
 
San Nicola San Nicola di Patara, in Turchia (poi di Bari), un giorno salvò tre bambini da un oste che voleva cucinarli e servirli come porcellini da latte. Di qui grande fama di santo protettore dell’infanzia, con migliaia di chiese ovunque, specie nei paesi nordici, specie in Danimarca. In Danimarca San Nicola era chiamato”Sinter Klaas” (o Sinter Claes).
 
Abete I missionari, vedendo che i Germani adoravano la quercia, mostrarono loro l’abete. «Vedete? Un triangolo: nel vertice in alto c’è il Padre e nei due in basso il Figlio e lo Spirito Santo». I Germani chiesero se i loro dèi avrebbero potuto dimorare nell’abete. I missionari risposero: «Senz’altro». I Germani adottarono Gesù Cristo tra i loro dèi e adorarono l’abete.
 
Olandesi Gli americani del XVII secolo considerarono con curiosità l’abitudine dei nuovi venuti olandesi di pregare Sinter Klaas. S’impossessarono poi di quel rito e chiamarono il santo Santa Claus.
 
Lapponi I lapponi si difendevano dal freddo vivendo in case interrate, che avevano la porta sul tetto.
 
Moore Il professor Clement Moore, ordinario di Letteratura greca e orientale all’università di New York, aveva sei figli e per renderli allegri a Natale scrisse la poesia: A Visit from St Nicholas cioè”Una visita di San Nicola”. I versi dicevano all’incirca: «Bum bum bum / Batte sul tetto / una slitta, son le renne / Salta giù dal caminetto / San Nicola con le strenne». Pubblicata, la poesia ebbe un enorme successo e diffuse in tutto il mondo la saga di San Nicola, cioè Santa Claus. Gli esperti videro subito che Moore, con l’aria di comporre uno scherzetto, aveva fuso i miti più svariati, l’Uomo inverno che girava con le renne e l’abitudine lappone di entrare nelle case dal tetto. Le renne della slitta di Babbo Natale erano otto come le zampe del cavallo di Odino. Per inciso, è praticamente impossibile guidare una slitta tirata da otto renne.
 
Alberto In occasione del Natale 1840 il principe Alberto, marito della giovane regina Vittoria, installò, secondo l’uso germanico, un albero decorato nel castello di Windsor. L’abitudine si diffuse subito in tutta l’Inghilterra, accoppiata alle leggende relative a Old Father Christmas. L’albero però era giunto anche negli Stati Uniti, grazie agli emigranti tedeschi, e da qui l’Europa (Inghilterra compresa) lo ricevette una seconda volta di rimbalzo, fuso ormai con le leggende di Santa Claus (con le renne e il resto). Di conseguenza, Babbo Natale e Santa Claus divennero una cosa sola.
 
Santa Claus Il vecchio Santa Claus era vestito di pelle o di pelliccia, con calzoni verdi o celesti, la pipa in bocca, la bottiglia di vino in mano. L’attuale Babbo Natale è come è per via della Coca Cola che lo scelse come testimonial della sua bevanda a partire dal 1931 e fino ai primi anni Sessanta. I colori bianco e rosso sono quelli del marchio, la barba bianca, il cappuccio, l’aspetto rotondo, rubizzo e ridanciano sono invenzioni del pittore-cartellonista Harold Sundblom. Se non succede qualcosa, Babbo Natale resterà così nei secoli dei secoli.
 
Notizie tratte da: Desmond Morris Christmas Watching Jonathan Cape, pagine 112, € 56
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