il Fatto Quotidiano, 5 agosto 2023
Dossena contro la pedagogia
Propaggini «I bambini giocano / nuovissimi giuochi, / noiose astruse propaggini / del giuoco dell’oca» (Eugenio Montale).
Tasselli «Puzzle divisi per numero di tasselli. Mentre quelli per bambini scendono a un minimo di 20, 15, 10, per gli adulti è facile trovare in commercio piccole bare, kg 11,5, contenenti puzzle di 6.000 pezzi, che si possono fare solo a patto di possedere un tavolo di cm 157,5×107 (anzi due tavoli, come sa chi s’intende di puzzle). Nel 1985 la Ravensburger ha messo in commercio un puzzle di 12.000 pezzi. Nel film di Orson Welles Citizen Kane (1941) la seconda moglie, nel castello, fa un puzzle di 5 metri quadrati e forse più».
Bruti Solo i bruti usano per il Backgammon dadi che abbiano un lato superiore ai 5 mm».
Bocce «Gli storici seri (…) per bocce e birilli non fanno discorsi che vadano più in là del Medioevo. Anche gli aneddoti sono pochi. Si dice che le bocce su prato furono il gioco preferito di Enrico VIII d’Inghilterra. Sotto di lui la popolarità del gioco tanto crebbe che si cominciò a praticarlo su appositi campi coperti, presto trasformati in luoghi di malavita. Il figlio di Enrico VIII, Edoardo VI, ne ordinò la chiusura in tutto il regno».
Soldatini «Maria de’ Medici regalò al figlio, Luigi XIII re di Francia dall’età di nove anni, 300 soldatini d’argento. Più avanti negli anni Luigi XIII, i soldatini, se li faceva da sé (ancora al giorno d’oggi c’è chi pratica questo tipo di bricolage). Il figlio di lui, Luigi XIV, arricchì la collezione di famiglia ricorrendo anche alle arti di un famoso ingegnere militare, il quale inventò dei meccanismi che permettevano ai soldatini di muoversi da sé. Lo zar Pietro III aveva tanti soldatini che riempivano un grande salone. Tutti i giorni li passava in rassegna, in divisa: dovevano mettersi in divisa anche gli ospiti che lo accompagnavano».
Bambini «Nei pochi momenti solenni dei regali, per il bambino c’erano Regali Veri e, ahimè, Regali Utili. Scarpe e vestiti erano Regali Utili. Graditi, ma senza musica, muti. (…) Regali Veri erano spade e fucilini, bambole e pentolini. Quaderni, pennini, matite, astucci, cartelle erano Regali Utili o Regali Veri? Per qualche bambino lombrosianamente cattivo forse quaderni pennini matite astucci erano Regali Utili, forse. Ma per i bambini buoni, detti anche Bravi Bambini, quaderni pennini matite astucci cartelle erano Regali Veri. Il Primo Giorno Di Scuola, e soprattutto il Primissimo Giorno Di Scuola, nella prima classe delle elementari, era più bello che non il Natale (o la Befana, o San Nicola, o Santa Lucia, a seconda dei luoghi)».
Pennino «Far scrivere un bambino d’oggi col pennino inastato sulla cannuccia sarebbe una fra le prove più stranianti. La piccola cavia dovrebbe sedere in un banco che abbia al posto giusto un buco, e nel buco ci dovrebbe stare un calamaio di ferro, e dovrebbe arrivare il bidello coll’ampolla dell’inchiostro a riempire o rabboccare il calamaio. Che poi dal calamaio si peschino palline di carta assorbente, potrà sembrare ovvio. Meno ovvio forse sembrerebbe il fatto che in tutti i calamai di tutti i banchi ci fosse qualche mosca morta. Ma il mondo dei Bambini D’Una Volta era pieno di mosche».
Hegel «La cosa migliore che il bambino possa fare del suo giocattolo è romperlo» (Georg Wilhelm Friedrich Hegel).
Notizie tratte da: Giampaolo Dossena, Abbasso la pedagogia, Marietti 1820, 2020 [ristampa; I edizione: Garzanti, 1993]
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