il Fatto Quotidiano, 5 agosto 2023
Sugli ipocondriaci
Darwin Darwin teneva un dettagliato registro delle proprie flatulenze.
Corna Nel saggio Del non fingersi malato Montaigne sostiene che un re italiano, avendo sognato per tutte la notte di avere sulla testa delle corna, se le fece poi spuntare davvero per forza d’immaginazione.
Proust Proust non sapeva accendere un fuoco né aprire una finestra (Jacques Rivière, Proust et l’esprit positif).
Gould Glenn Gould, prima di suonare, immergeva le braccia nell’acqua bollente, se andava in tournée non voleva che qualcuno lo osservasse mentre mangiava, d’altra parte durante le registrazioni si nutriva solo di biscotti alla maranta, negli anni Settanta consumava un solo pasto nelle ventiquattr’ore, tra le quattro e le sette del mattino, in una tavola calda vicina a casa sua, e questo pasto consisteva in uova strapazzate, insalata, toast e tè.
Anonimato «Penso che all’artista si debba concedere, per il bene suo e del pubblico – e voglio chiarire subito che parole come “pubblico” e “artista” non mi vanno affatto a genio –, si debba concedere, dicevo, il beneficio dell’anonimato» (Glenn Gould).
Scomparire «La più grande invenzione americana: essere in grado di scomparire» (Andy Warhol)
Barriera Michael Jackson, che voleva piazzare una barriera in perspex tra sé e il pubblico. Poi lo convinsero a rinunciare.
Warhol Andy Warhol, che aveva perso i capelli a vent’anni, si coprì dapprima con un toupet castano, passò poi a colori via via sempre più chiari fino ad arrivare a un grigio quasi bianco. Spiegò: «Ho deciso di diventare grigio per non far capire a nessuno quanti anni ho, con i capelli grigi tutti mi avrebbero trovato più giovane della mia età reale. Altri vantaggi nel diventare grigio: 1. avrei avuto i problemi dei vecchi, problemi che ritenevo più semplici dei problemi dei giovani, 2. tutti sarebbero rimasti impressionati da come portavo bene i miei anni, 3. sarei stato esentato dalla responsabilità di comportarmi da giovane – potevo occasionalmente avere atteggiamenti eccentrici o senili e nessuno ci avrebbe trovato nulla da ridire perché avevo i capelli grigi».
Warhol Warhol andò in sala operatoria con la parrucca grigia e morì poi avendo ancora in testa questa parrucca grigia (22 febbraio 1987).
Asciugamani Proust teneva in bagno venticinque asciugamani e non voleva mai adoperare lo stesso due volte. La sua domestica, Céleste Albaret, gli fece notare che si trattava di uno spreco, e Proust le spiegò: «Un asciugamano usato due volte si inumidisce troppo e mi screpola la pelle».
Odori Proust terrorizzato dagli odori. Quando Odilon lo portava alla Valle di Chevreuse per vedere i meli e i biancospini in fiore, Proust preferiva restare in macchina, in modo da ammirare gli alberi da una distanza di sicurezza. Una volta chiese a Odilon di recidere un ramo, limitandosi però ad avvicinarlo al finestrino. Sistemarono quindi il ramo nel baule della macchina e lo portarono a casa, lasciandolo sul pianerottolo delle scale di servizio dove Céleste fu spedita ad osservarlo per poi riferire. Il rapporto di Céleste non convinse Proust che la rispedì a osservare meglio i fiori, in modo da fargliene una relazione più accurata.
Warhol «Vidi camminare per la strada una ragazza dalla pelle bicolore e ne fui così affascinato da seguirla. Due mesi dopo ero bicolore anch’io» (Andy Warhol).
Notizie tratte da Brian Dillon Vite di nove ipocondriaci Il Saggiatore (pagine 336, € 24).
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