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 2023  agosto 05 Sabato calendario

Imparare a scrivere con Pontiggia

la Repubblica, lunedì 15 giugno 2020
Questi Frammenti sono tratti dal volume “Per scrivere bene imparate a nuotare” di Giuseppe Pontiggia, edito da Mondadori (pagine 188, € 19,00)
Indovinello Completare il seguente aforisma: «Per essere perfetta le mancava solo...» (soluzione alla fine).
Braccia Una signora visita lo studio di Braque, osserva, ammira, poi si ferma davanti a una tela, esita, ma alla fine chiede: «Maestro, perché questa donna ha un braccio più lungo dell’altro?». E Braque le risponde: «Guardi, signora, che questa non è una donna, questo è un quadro».
Cognomi Il problema dei cognomi dei personaggi. Manzoni sbagliò l’Azzecagarbugli della versione definitiva de I promessi sposi. In Fermo e Lucia il personaggio si chiamava Pèttola, molto più efficace. Altro esempio: il cognome Bovary. Affibbiato a Emma, è perfetto. Se, magari per obbedire al nome che la signora aveva nella vita vera, Flaubert l’avesse chiamata Emma Lafayette sarebbe stata, per il romanzo, una catastrofe.
She Il caso di quel romanzo inglese la cui protagnista rimane dall’inizio alla fine “she”.
Vocali «Non esistono nomi propri che non abbiano un significato. Non ci sono vocali innocenti».
Generi «C’è un solo genere che non si può accettare, ed è il genere noioso» (Paul Valéry).
Sincerità «Una delle interpretazioni più fuorvianti è quella di pensare che, quando noi comunichiamo con immediatezza una emozione, siamo nella verità. Siamo invece nella sincerità, che è una cosa diversa. Siamo sinceri, ma possiamo esprimerci con un linguaggio che non è il nostro, che è ricalcato sui modelli. L’importante non è di essere sinceri con parole altrui, ma di interessare gli altri con parole proprie. (…) Ricordo una tavola di Novello che rappresenta un gruppo di turisti in deliquio in un museo.Non hanno ancora appreso che il vero Raffaello è nella stanza vicina. Sono sinceri, tanto che Raffaello li ha fatti cadere in deliquio. Sono sinceri, però il quadro è altrove».
Virgole «Oscar Wilde, a proposito di ispirazione e di lavoro, diceva che uno scrittore può impiegare una mattina per mettere una virgola e un pomeriggio per toglierla».
Sunti «Diceva Gorgia, nel V secolo a.C.: “Niente esiste. Se esistesse non  sarebbe esprimibile. Se fosse esprimibile non sarebbe comunicabile”. Però noi parliamo.
E riassumiamo le trame. Tu lo fai per i tuoi romanzi?
Sì, lo faccio nelle interviste e negli stessi risvolti, quando li scrivo io.
E che cosa ti sembra di fare?
Di tradirli».
Equivoci «Io credo che gli equivoci siano la base dei rapporti. Altrimenti come reggerebbero gli amori, le società per azioni, le coalizioni politiche, le famiglie aziendali? “Patti chiari, amicizia lunga” è una frase che si dice quando un’amicizia è finita. Non è una promessa, è un congedo».
Pensare Manzoni, interrogato sul segreto dello scrivere, rispose: «Pensarci sopra».
Amici «Quanti sono in Italia i piccoli libri, soprattutto di poesia, che a detta dei loro autori escono per l’insistenza degli amici? Io vorrei conoscerli (gli amici). I congiunti sono lettori credibili solo se hanno sviluppato nei confronti dell’autore il giusto grado di insofferenza».
Realtà «La realtà può sbagliare, il testo no.
In che senso?
Rispetto all’arte. Ricordo che Wilde, di un tramonto, diceva che era una modesta imitazione di Turner. L’arte non può addurre la realtà come alibi per un risultato modesto. L’arte crea la bellezza. Anche quella della natura
Tu non credi alla bellezza al di fuori dell’opera d’arte?
Non credo alla bellezza al di fuori dello sguardo che la coglie
Ma se nella realtà le cose sono andate così?
Peggio per la realtà».
Aggettivi «Jules Renard, che aveva un’idea ascetica dello stile, diceva che “cielo” è meglio di “cielo azzurro”».
Assolutamente «“Convinti” sono pochi, ma “assolutamente convinti” quasi tutti».
Soluzione «...un difetto». È un aforisma di Karl Kraus.