Corriere della Sera, 2 agosto 2023
Chris, il 13enne investito da un’auto pirata poteva essere salvato
Camminava lungo il ciglio della strada a San Vito di Negrar, nel Veronese. Aveva tredici anni e il sogno di fare il calciatore. Un’auto pirata l’ha falciato e lasciato morire sull’asfalto. Se soccorso, dicono i medici, Chris poteva essere salvato.Negrar (Verona) «Mio figlio era buono, era buono. Non doveva morire in quel modo. Lasciato a terra come un cane». Il grido di dolore è quello di una madre disperata, che ha perso il figlio che non aveva ancora compiuto 14 anni. Chris Abom è stato investito da un’auto pirata nella tarda serata di lunedì mentre camminava sul ciglio della strada provinciale, per tornare a casa – a San Vito di Negrar, nel cuore della Valpolicella, in provincia di Verona – dopo una serata con amici. Quando sono arrivati i soccorritori, allertati solo alle 23.35 da alcuni passanti, hanno visto per terra il corpo esanime. Il ragazzo era già in arresto cardiaco e respiratorio: rianimato sul posto, il suo cuore ha cessato definitivamente di battere ieri mattina, all’ospedale veronese di Borgo Trento. Secondo i medici della Terapia intensiva, «poteva essere salvato se fosse stato soccorso» subito dopo l’incidente: forse, sarebbe bastato praticargli un massaggio cardiaco.
«Vogliamo vedere se questa persona ha il coraggio di presentarsi e pagare per quello che ha fatto», gridavano ieri parenti e amici della comunità ghanese. Si sono riuniti nella casa dei genitori per dare loro conforto: la famiglia, arrivata in Valpolicella una ventina d’anni fa, è integrata nella comunità locale e benvoluta da tutti.
L’investitore è stato individuato ieri dai carabinieri che sono risaliti alla targa dell’auto grazie all’importante sistema di videosorveglianza comunale, un circuito di telecamere installate a suo tempo per far fronte a una ripetuta serie di furti in abitazioni nel paese. L’auto è risultata intestata a una donna del posto di 64 anni. Al volante c’era però il figlio, un operaio di 39 anni, con piccoli precedenti tra cui anche quello di guida in stato di ebbrezza. In mattinata si è recato al lavoro con la stessa macchina, come se non fosse successo nulla, in un cantiere edile della Valpolicella. Sulla carrozzeria e sul parabrezza i militari hanno trovato i segni inequivocabili dell’incidente. L’uomo avrebbe detto ai militari di non essersi accorto di nulla: è stato deferito in stato di libertà per i reati di omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso.
Nel solo 2022, sono stati 10.495 i conducenti denunciati per pirateria stradale. «Bisogna fare di più – sottolinea il comandante della polizia locale di Verona, Luigi Altamura, che siede al tavolo di coordinamento delle polizie locali dell’associazione dei Comuni Anci —: più controlli nelle ore serali e notturne, con più pattuglie sulle strade anche per verificare le condizioni psicofisiche di chi si mette alla guida».
Chris Abom aveva da poco concluso la seconda media all’istituto comprensivo di Negrar. Sognava di fare il calciatore e giocava nella Polisportiva del paese. «Continua a calciare fra le nuvole», è stato il pensiero di una sua insegnante. Il padre è occupato come pavimentista in un’azienda di Modena, la madre ha smesso di lavorare in seguito a una malattia. Chris era il più grande dei loro figli: lascia un fratello più giovane di un anno e una sorellina di otto anni.
«Fa male, fa molto male dover prendere atto di un ennesimo atto criminoso, com’è quello di non soccorrere una persona dopo un incidente. Un’altra tragedia inaccettabile», ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia.