la Repubblica, 2 agosto 2023
Nei campi estivi della Destra
Dicono di ispirarsi all’educazione dei giovani Spartani e infatti li hanno chiamati Agoghé, dal sistema di educazione e di allenamento a cui nel celebre capoluogo della Laconia era sottoposto ogni cittadino dal settimo anno di età. Disciplina, obbedienza, lealtà, esercizi e prove di forza. A Sparta l’agoghé serviva a formare maschi fisicamente e moralmente robusti, pronti per entrare nell’esercito. I campi estivi dei militanti di Gioventù Nazionale-Azione Studentesca dovrebbero essere, nelle intenzioni dei promotori, una nuova agoghé. Ma ricordano raduni di epoche più recenti: quelli della gioventù fascista. La sesta edizione di Agoghé – titolo: “il coraggio di una scelta” – si è svolta il 21, 22 e 23 luglio sul lago di Garda. Nella palestra estiva della futura classe dirigente di FdI centinaia di giovani meloniani si sono ritrovati per una tre giorni all’insegna del “valore del Coraggio” e “al servizio dell’Idea” (in maiuscolo, come da codice stilistico-narrativo dell’estrema destra). Non è difficile disambiguare. I racconti dei baby-patrioti, dentro e fuori i social, disvelano la matrice. «Qui ci si allena duro, mica come gli smidollati di sinistra che si fanno le canne e suonano i tamburi africani». Luca, 17 anni. «I valori? Me li ha insegnati mio padre: Dio, patria e famiglia…».
Il 21 luglio, giornata di apertura, tutti sotto il tendone. Maglietta verde, tricolori alle pareti, le bandiere di Azione studentesca, striscione “la nostra Patria: una Nazione sovrana e libera”. Ilkulturkampf meloniano – a tirare le conclusione di 72 ore di “incontri di formazione, allenamento, stand e spirito comunitario” sono il deputato FdI Fabio Roscani, presidente di Gioventù Nazionale, e Riccardo Ponzio, presidente di AS inizia con la benedizione di una pattuglia di FdI. C’è anche Ciro Maschio, presidente della commissione Giustizia della Camera, 104 multe accumulate in 19 mesi quando era presidente del consiglio comunale di Verona e saldate al Comune solo dopo le proteste di alcuni colleghi. Era il 2020. L’anno prima Maschiofu il primo firmatario di una mozione per intitolare una via o una piazza del capoluogo scaligero a Giorgio Almirante. A indottrinare la “Comunità in cammino” – come si definiscono i fratellini d’Italia – sono state invitate prime file del partito fortemente identitarie. Ecco Paola Frassinetti, sottosegretaria all’Istruzione, destra-destra milanese. Il 25 aprile 2017, al Campo 10 del cimitero Maggiore, insieme ad altri camerati violò il divieto di questore e prefetto di omaggiare i caduti della Rsi, e già che era lì, insieme ad altri neofascisti, si scontrò verbalmente con gli antifascisti dell’Anpi (“ma vai affanc…”). Altro big: Federico Mollicone, negazionista della matrice nera della strage di Bologna. Frassinetti e Mollicone, sul Garda, erano relatori nel panel: “Il coraggio di costruire la scuola del domani”. Con loro anche l’assessora regionale veneta all’Istruzione, Elena Donazzan, collezionista di gaffe che cantò Faccetta nera in radio, revisionista e picconatrice del 25 aprile (“l’antifascismo ha prodotto il terrorismo rosso”).
Chi partecipa a Agoghé si schiera davanti al capo che regge la bandiera di AS; si parla dicancel culture, di “mens sana in corpore sano”, di “coraggio in terra ostile”, di “coraggio contro il pensiero unico”. Relatore è l’editore Marco Scatarzi di Passaggio al Bosco. Casa editrice di area che pubblica testi apologetici del fascismo, inneggianti al nazionalismo e alla difesa della razza bianca. Scatarzi è anche animatore del centro sociale di estrema destra fiorentino Casaggì (sede in condivisione con Azione studentesca e FdI). Il 23 luglio i ragazzi si congedano salutandosi con le strette gladiatorie. Per raccontare il loro ultimo campo scelgono le parole del saggista e editore francese Francois Bousquet. Sono una citazione del libro “Coraggio! Manuale di guerriglia culturale” (pubblicato da Passaggio al Bosco). “C’è una leva, dentro di noi, che potrebbe sollevare il mondo: è il coraggio (…) è la puleggia che ci mette in moto, l’arco che ci spinge, gli stivali delle sette leghe che ci fanno camminare a passi da gigante”. Benito Mussolini, che una giovane Meloni definì il miglior politico degli ultimi 50 anni, del coraggio disse “bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle”. Capi e capetti avvisano che Agoghé è finita. Ma «l’appuntamento è – da settembre – in tutte le scuole d’Italia, nella consapevolezza di avere tracciato una rotta identitaria con riferimenti profondi e parole d’ordine chiare». Nuovi spartani crescono. Anzi no, non è Sparta.