la Repubblica, 2 agosto 2023
Arianna Meloni pensa a Bruxelles
«Diciamo che stiamo virando verso un partito di stampo monarchico», scherza un deputato di Fratelli d’Italia. Da un collega che siede all’Europarlamento a Bruxelles ha appena ricevuto una telefonata con l’indiscrezione, che gira ormai in casa FdI da giorni, che per le prossime elezioni Europee non solo potrebbe essere capolista al Nord e nelle Isole la stessa presidente del Consiglio per trainare la lista, ma che Giorgia Meloni stia pensando di candidare anche la sorella Arianna nella circoscrizione Centro Italia. A coronamento di un percorso di Arianna in grande ascesa nel partito, dopo essere stata nominata nell’arco di poche settimane prima responsabile del tesseramento e poi componente in quota FdI del consiglio di amministrazione della ricca Fondazione Alleanza nazionale: un ente che ha in pancia depositi bancari per una trentina di milioni e beni immobili che valgono sul mercato circa 200 milioni.
Le sorelle Meloni «se chiudi gli occhi e le ascolti confondi chi stia parlando, perché hanno la stessa intonazione e parlata», dice chi le conosce, sottolineando come entrambe abbiano «la battuta ironica pronta, un po’ per difesa, ma molto per mettere in difficoltà l’interlocutore che le contraddice, cosa che entrambe non amano».
Una al governo, l’altra alla guida del partito che veleggia sondaggi alla mano intorno al 30 per cento e dà la direzione di marcia alla maggioranza in Parlamento. Una sempre sotto i riflettori, ragazza leader di Azione giovani, giovanissima ministra del governo Berlusconi e fondatrice e guida di Fratelli d’Italia. L’altra, la sorella maggiore, sempre nelle retrovie a lavorare dietro le quinte, meno appariscente anche del marito, il cognato d’Italia e ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Ma adesso qualcosa in casa Meloni sta cambiando e Giorgia vorrebbe dare un ruolo istituzionale e politico (e ben remunerato) anche alla sorella: magari, appunto, facendola eleggere all’Europarlamento e togliendole il velo di Cenerentola della famiglia, che ama ripetere sempre di «essere la precaria più longeva nei gruppi consiliari della Regione Lazio», per rimarcare il suo essere una che «non cerca raccomandazioni».
Ma altro che Cenerentola, Arianna adesso sta prendendosi già un pezzo di palcoscenico come vuole anche la sorella. Lo fa a prescindere dal marito-cognato Lollobrigida, pure lui possibile candidato alle Europee insieme a una piccola squadra di ministri FdI perché Meloni (Giorgia) vuole l’impegno massimo di tutti per fare il “botto” alle prossime elezioni Europee. Ma per Arianna il discorso è diverso: una sua candidatura sarebbe un premio e il rafforzamento anche di un messaggio già inviato a tutta Fratelli d’Italia su chi comanda davvero nel partito e controlleràda adesso in poi tutto, fino a ogni spiffero in arrivo dai territori, dove si cerca maggior radicamento.
La nomina di Arianna alla guida del tesseramento è stata letta da molti dentro FdI come un modo per controllare quello che accade anche nell’estrema periferia del partito: avere in mano le tessere significa sapere cosa s i muove nelle sezioni più lontane da Roma e verificare in diretta chi nei Comuni vuole fare strada e tentare magari dei blitz. Altri hanno visto in questa scelta anche una sorta di commissariamento di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del partito, che è in difficoltà a causa dei tanti impegni parlamentari ma anche per qualche uscita non gradita alla presidente del Consiglio: vedasi le frasi dette in Aula sui colloqui in carcere tra l’anarchico Alfredo Cospito e una delegazione di deputati dem, costate poi l’imputazione coatta al sottosegretario Andrea Delmastro. Meglio Arianna, quindi, nominata nei giorni scorsi anche nel consiglio di amministrazione della Fondazione Alleanza Nazionale. Una poltrona che conta, perché la Fondazione ha in pancia tra liquidità e patrimonio immobiliare quasi 230 milioni di euro e finanzia iniziative di propaganda e comunicazione a vantaggio della “destra” che non possono andare certo in conflitto oggi con le posizioni della presidente del Consiglio.
Un evento non del tutto impossibile, quest’ultimo, considerando che nel cda siedono anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, Italo Bocchino, Gianni Alemanno e Giuseppe Valentino. Giorgia Meloni vuole che sia la sorella a controllare quello che accade in questo istituto dorato con tante teste calde e poco governabili, diciamo.
Un asse fortissimo, quello delle sorelle, e non solo familiare come raccontato da entrambe più volte soprattutto dopo essere rimaste sole con la madre e giovanissime. È un asse adesso anche politico.
In casa FdI lo sanno e tutti hanno capito l’antifona prendendo atto di chi comanda: non sono ammesse defezioni. Non a caso tutti plaudono alle scelte della coppia Giorgia-Arianna e finora nessuno si permette di alzare nemmeno un sopracciglio. Anche perché chi in passato lo ha fatto, come Fabio Rampelli, è stato allontanato dal cerchio magico. Anzi dalla casa reale Meloni.