il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2023
Gli ippopotami di Pablo Escobar hanno trovato casa
La Colombia ha un problema di sovrappopolazione di ippopotami. Colpa del boss del narcotraffico Pablo Escobar che nel 1981 portò in patria 5 ippopotami che oggi si sono riprodotti a quasi 200 e che, senza sterilizzazione, rischiano di superare il migliaio in una decina d’anni. La soluzione individuata dal governo di Gustavo Petro, in accordo con le associazioni ambientaliste, è quella di inviare all’estero 85 esemplari (60 in India, 15 nelle Filippine e dieci in Messico), mentre i restanti saranno in parte sterilizzati e in parte soppressi attraverso l’eutanasia. Dei 181 ippopotami censiti, il 28% è adulto, il 35% quasi adulto e il 37% è composto da cuccioli e giovani.Gli ippopotami saranno trattati secondo i criteri della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (Cites). Tra le procedure al vaglio dell’amministrazione c’è anche la possibilità di sterilizzare 20 di questi animali nei prossimi sei mesi e 40 all’anno a partire dal 2024. Ogni procedura, però, costa 40 milioni di pesos (oltre 2 milioni di euro).
La ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo sostenibile, Susana Muhamad, ha chiarito che gli ippopotami “sono una specie invasiva” che mette a rischio altre specie che abitano i fiumi nel nord del Paese, dove si concentrano i branchi, oltre a deviare il corso dei fiumi, erodere gli argini e modificare la composizione delle acque. Anche per questo Muhamad non ha escluso il ricorso all’eutanasia per un buon numero di loro “per proteggere l’ecosistema”.