il Fatto Quotidiano, 2 agosto 2023
La piazzetta di Capalbio
In Italia, si sa, non c’è nulla di più definitivo del provvisorio. Succede anche a Capalbio, il cui luogo più famoso, piazza Magenta, la piazzetta storica del borgo antico, da quando è scoppiato il Covid da giugno a settembre viene invasa per tre quarti dai tavolini di un ristorante. Ora siamo al quarto anno, la pandemia è finita, l’emergenza pure, ma i capalbiesi continuano a essere privati della loro piazza. Che per il borgo maremmano ha un significato importante. Qui, dalla fine degli anni Settanta, si son tenute le manifestazioni culturali che hanno contribuito a fare di Capalbio “la piccola Atene” della sinistra. Il premio Capalbio, Capalbio libri, il Cinema in piazza, il Capalbio Short Film Festival, incontri pubblici assai partecipati. Anche un mitico “finto comizio” di Roberto Benigni (vedere su Youtube). Altra epoca, perché anche qui la sinistra è un lontano ricordo: dopo il boom della Lega nel 2019 (47%), alle Politiche il primo partito è risultato Fdi (38,1%).
Il malcontento per il sequestro della piazza tra i maremmani è alto. La stagione culturale a cura della Fondazione Capalbio si svolge altrove: in piazza dei Pini (dove è in corso Capalbio libri), all’Anfiteatro del Leccio, in Borgo Carige e a Capalbio Scalo. “Il cinema ora si fa in parrocchia, roba che alla vecchia guardia avrebbe fatto venire i capelli dritti”, sono le voci in paese. “Il borgo è diventato una mangiatoia. Ah, se fosse ancora vivo il professor Asor Rosa…”, dicono altri. I frequentatori di oggi cascano dalle nuvole: “Piazza Magenta? Non ne so niente, non metto piede in paese da anni”, è la risposta, da Calenda a Rutelli, da Cirinnà a Petruccioli. La prima delibera per l’occupazione di suolo pubblico per il Covid è la n. 62 del 28-05-2020, poi rinnovata ogni anno. E così tavolini ovunque, dal camminamento delle mura basse a piazza Belvedere. Che poi il titolare del ristorante su piazza Magenta, Palmiro Nardi, sia uno dei maggiori sponsor politici dell’attuale sindaco e della sua lista Adesso per Capalbio sarà forse un caso. “Tutti hanno avuto più spazio e alla gente piace visto che i locali sono pieni. E poi piazza Magenta presenta problemi di sicurezza: è piccola e di difficile accesso”, sostiene Gianfranco Chelini, sindaco dal 2021 (54,4% dei voti). Il paradosso è che in estate per avere indietro una piazza pubblica bisogna avere il benestare di un privato: è quello che avverrà il 26 agosto per il Premio Internazionale Capalbio, che tornerà eccezionalmente nella sua sede naturale, in piazza Magenta.