Avvenire, 3 agosto 2023
Intervista a Carlo Conti
Carlo Conti è uno di quelli che non ti immagini in vacanza. Lo vediamo in questi giorni, il venerdì su Rai 1 nelle repliche di “Tale e quale show” mentre ha appena annunciato il cast della prossima edizione di questo che è uno dei tanti format di successo da lui inventati. È uno che ha sempre lavorato sodo: orfano di padre a soli 18 mesi, ha sempre sentito la responsabilità di rendere al massimo e di dare soddisfazione a una madre tenace che lo ha cresciuto da sola. Prima il diploma in ragioneria a pieni voti, poi il lavoro in banca lasciato per gettarsi anima e corpo nell’avventura delle radio libere, poi ancora i successi in tv culminati con la direzione artistica e la conduzione del Festival di Sanremo, senza dimenticare l’impegno per lo Zecchino d’Oro e la solidarietà per le mense francescane di “Con il cuore” da Assisi.
Conti, “macchina da guerra tv”, si è quindi concesso pochissime vacanze fino a che non ha messo su famiglia. Qualcosa è cambiato col matrimonio, 11 anni fa, con la moglie Francesca e la nascita, 9 anni fa, di Matteo. Conti racconta ad “Avvenire” come ha scoperto il piacere del riposo, della vacanza e del ritmo “lento”.
Qual è per lei la vacanza più bella?
Vacanza per me è il riposo, proprio l’ozio: non fare niente, poter dormire di più, stare al sole per la mia “proverbiale” abbronzatura (sorride ndr.), cosa che da quando ho un figlio è più difficile mantenere. Ma amo anche andare con lui con la barchetta a pescare, non prendere niente, condividere la stessa passione, vederlo interessarsi sempre di più alle tecniche di pesca.
La vacanza e il riposo sono un modo per ritrovare se stessi?
Quando non ero sposato stavo una settimana da solo al mare a meditare e pensare a nuovi programmi. Nel dolce far niente, il cervello si rilassa e nascono nuove idee. È anche il momento in cui si possono fare riflessioni sulla vita, pensieri di apprezzamento di quello che hai. Se uno corre e perde quello che ha, non ha capito il senso dell’esistenza. Spesso, purtroppo, travolto dal quotidiano, non hai modo di apprezzare quel poco e quel tanto che hai.
Non deve essere semplice trovare momenti di autentico stacco per un personaggio pubblico come lei. Qual è il valore più importante di una vacanza?
Per fortuna, anche quando non avevo possibilità economiche, ho imparato ad apprezzare le piccole cose. Un atteggiamento che cerco di mantenere anche adesso, nonostante i ritmi che ho. La vacanza è importante perché mi aiuta a ritrovare serenità.
Qual è il luogo del cuore di Carlo Conti? Quello in cui amava o ama trascorrere i suoi momenti di riposo, e perché?
Senza dubbio Castiglioncello. Da bambino ci venivo perché la mamma faceva la tata e guardava i bambini della signora presso cui lavorava. E in vacanza portavano anche me come terzo bimbo. Io sono figlio unico. Anche per questo quel luogo di vacanza, insieme agli altri bambini, è rimasto nel mio cuore. Ci sono sempre tornato ed è stata una soddisfazione quando a distanza di anni vi ho trovato il mio “buen retiro”.
A volte viaggiare diventa invece quasi una fuga dalla nostra quotidianità e da noi stessi. Lei che rapporto ha con il viaggio?
Non amo molto il turismo per correre e vedere una città in tre giorni. Sarà perché da buon campanilista penso che Firenze sia la città più bella del mondo e che quindi non valga la pena correre tanto… Ora però ogni tanto lo faccio per il bimbo, per fargli conoscere il mondo. Di recente siamo stati a Londra tre giorni, non più di quelli, per vedere le cose essenziali: per me non è una vacanza, ma è una vacanza turistica, sono viaggi di istruzione.
Probabilmente lei viaggerà molto per lavoro. E invece il viaggio per piacere o vacanza? Preferisce viaggiare o restare?
Viaggiare non mi fa impazzire, sono l’opposto di mia moglie Francesca che viaggerebbe sempre. Io se potessi inchiodarmi a Castiglioncello, mi bloccherei qui. In questi 11 anni di matrimonio ho fatto più viaggi con lei che in tutta la mia vita. Faccio fatica a prendere l’aereo, a fare il check-in… Se ci fosse il teletrasporto preferirei…(ride, ndr.). Quando viaggi poi pensi a quando vedrai il posto, te lo immagini e una volta arrivato sicuramente sei felice. Ma prima… Adesso però ho uno stimolo diverso, viaggiare con la famiglia è un momento di condivisione. In questo mi sento cambiato.
Lei non ha mai fatto mistero di preferire il mare. Cosa trova e cosa prova di fronte a quell’immensa distesa blu?
Io ho proprio bisogno del mare, del calore, del sole. Non sento il caldo, patisco di più il freddo. Adoro il sole, mi piace vederlo splendere, mi dà energia. E sedermi di fronte al mare mi riempie i polmoni, respiro l’aria buona. Parliamo di mare di scoglio, che è tutta un’altra cosa.
Un luogo adatto anche a meditare e che la riavvicina a qualcosa di più spirituale?
Ogni sera quando sono al mare, al tramonto sento la voglia di pregare. E spesso prego Dio per ringraziare della meraviglia dell’universo. A volte davanti a quei tramonti che si tuffano nel mare a Castiglioncello resto senza fiato e riesco a entrare in contatto profondo con me stesso e con Qualcuno che sta più in alto.
Ci racconti una giornata tipo di Carlo Conti in vacanza con la famiglia.
Ci sono momenti in cui amo stare da solo, altri in cui invece preferisco stare con gli amici. Con Leonardo Pieraccioni da anni passiamo il Ferragosto insieme con le nostre famiglie. Quest’anno ci raggiungono Marco Masini e Giorgio Panariello. È un divertimento semplice e sincero basato sul valore dell’amicizia. Poi passo anche delle giornate in barca a pescare, da solo o con Matteo, poi pranziamo, io faccio un sonnellino pomeridiano al sole, con la protezione. Mia moglie mi riempie di crema perché ha paura di ritrovarsi un marito abbrustolito. Poi facciamo il bagno insieme, qualche volta con Matteo indossiamo la muta e andiamo a fare snorkeling.
Alla sera qualche bella cenetta con molta tranquillità. Poi andiamo a vedere qualche film in pineta. Insomma, una vita tranquilla, ma piena.
Il lavoro però la insegue anche in vacanza?
In effetti arrivo da un periodo di call e riunioni per il nuovo “Tale e quale show” che parte a settembre, poi ci prepariamo per i Tim Music Awards del 15 e 16 settembre dall’Arena di Verona. Insomma, ora sto passando le giornate tra un sonnellino e il pensiero di un nuovo format.