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 2023  luglio 17 Lunedì calendario

Biografia di Luigi Bettazzi

Luigi Bettazzi (1923-2023). Monsignore. «Figlio di un antifascista, esponente del Partito popolare. Il primo dopoguerra, sacerdote a 23 anni, la dittatura, l’orrore del secondo conflitto mondiale, la Shoah, la guerra fredda, le rivolte di piazza, il terrorismo, la ricerca continua della pace e del dialogo. È il più giovane di tutti, quando partecipa al Concilio vaticano II, ultimo testimone di quello straordinario evento. Poco prima della chiusura, con una quarantina di padri conciliari, scenderà nelle catacombe di Domitilla a Roma e firmerà il patto in cui si esortavano i fratelli nell’Episcopato a portare avanti una vita di povertà in una Chiesa serva e povera, seguendo l’insegnamento di Giovanni XXIII. Solo una delle sue “eresie” come ironicamente amava definirle, dalla tolda di Ivrea, dove fu vescovo per 33 anni. Tante altre, le “eresie”. L’obiezione fiscale alle spese militari, il sì all’obiezione di coscienza, quando ancora poteva costare il carcere, l’adesione ai movimenti pacifisti, la marcia a Sarajevo, con Pax Christi, nel pieno della guerra civile in Bosnia, fianco a fianco con don Tonino Bello. Ma anche la lettera a Carlo De Benedetti contro i licenziamenti all’Olivetti, il pronunciamento a favore delle unioni civili, fino, di recente, alle parole sull’omosessualità: “Bisogna emanciparsi dai neoplatonici, che facevano coincidere sesso e decadenza dello spirito. Perché non espressione dello spirito umano?” […]». Del 1976, la sua storica lettera a Berlinguer – dovette attendere un anno per avere la risposta – e del 1978 la scelta di offrirsi alle Brigate Rossa in cambio di Aldo Moro. Richiesta respinta dalla Curia Romana: «È meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera» [Gressi, CdS].