Anteprima, 18 luglio 2023
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Biografia di Marga Minco
Marga Minco (1920-2023). Scrittrice olandese. «Nata a Ginneken (Olanda) come Sara Menco da una famiglia ebrea ortodossa, iniziò a lavorare come giornalista praticante presso il Bredasche Courant nel 1938. In seguito all’invasione nazista dei Paesi Bassi nel maggio 1940, e ancor prima della proclamazione delle misure antiebraiche da parte delle forze di occupazione, fu licenziata per ordine del consiglio di amministrazione del giornale. All’inizio della Seconda guerra mondiale Minco visse a Breda, Amersfoort e Amsterdam. Contrasse una lieve forma di tubercolosi e finì per essere curata negli ospedali di Utrecht e Amersfoort. Nell’autunno del 1942 tornò ad Amsterdam con i suoi genitori, costretti dagli occupanti tedeschi a trasferirsi nel quartiere ebraico della città. Più tardi i genitori, il fratello e la sorella di Minco furono tutti deportati: sfuggita all’arresto, Minco trascorse il resto della guerra in clandestinità e fu l’unica sopravvissuta della famiglia. Minco sposò il poeta e traduttore Bert Voeten (morto nel 1992), che aveva conosciuto nel 1938 e con cui si era nascosta durante la guerra. Dopo la guerra, i due collaborarono a diversi giornali e riviste. Nel 1957 Minco pubblicò il suo primo libro, Erbe amare, in cui un personaggio senza nome vive esperienze di guerra che ricordano quelle dell’autrice. Il titolo del suo libro successivo, Una casa vuota (1965), si riferisce non solo alla casa demolita che la protagonista trova dopo essere uscita dalla clandestinità alla fine dell’occupazione tedesca, ma anche al vuoto che lei e la sua amica Yona sperimentano negli anni del dopoguerra. I personaggi principali di tutti i suoi libri, spesso sopravvissuti all’Olocausto, vivono la loro vita come priva di significato. Spesso sono sopravvissuti alla guerra solo per una serie di coincidenze, mentre i loro cari sono stati uccisi» [Martini, AdnKronos].