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 2023  luglio 20 Giovedì calendario

Biografia di Andrea Purgatori

Andrea Purgatori (1953-2023). Giornalista, sceneggiatore e autore. Per anni al Corriere della Sera, dove si era occupato di terrorismo, intelligence, criminalità. Tra le sue inchieste memorabili: la strage di Ustica, del 1980, riuscendo con i suoi scoop a tenere aperto il caso e il caso Orlandi. Su La7 ha condotto, con successo, il programma Atlantide. «Parlare di Andrea Purgatori significa partire da un punto essenziale della sua vita professionale che nel tempo è diventato una sorta di suo sinonimo. Grazie al suo impegno e a un lavoro che non ha conosciuto né pause né incertezze, l’inchiesta sulla strage di Ustica è rimasta aperta. Andrea Purgatori ha svelato le bugie e le omissioni di chi portava avanti la tesi di una bomba esplosa a bordo dell’Itavia che il 27 giugno 1980 viaggiava con 81 persone a bordo […]. La vicenda di Ustica sintetizza tutto il carattere di Andrea Purgatori, il suo istinto di eccellente cronista (teneva molto a questo appellativo), di inviato di grande livello e qualità (per anni si occupò di Iran e di Libia in tempi in cui lavorare su quei campi era particolarmente complesso). Una scrittura densa, rapida, priva di inutili orpelli, diciamo severa. Esattamente come il linguaggio televisivo che i telespettatori hanno ritrovato nell’avventura di Atlantide. Chi legge queste righe perdonerà l’uso del pronome personale. Ma io ho avuto il piacere, direi ora il privilegio, di lavorare per anni con lui. A metà degli anni ‘80 l’allora direttore Piero Ostellino decise un radicale ricambio generazionale al vertice della cronaca di Roma. Andrea capocronista, 32 anni, ed io suo vice, a 31. Decisione che provocò molte perplessità in una redazione di consolidati professionisti. E fu come gettarsi in una vasca d’acqua ghiacciata. Cominciammo a lavorare insieme dalla mattina a notte fonda. Andrea aveva continuamente intuizioni controcorrente […]. Rivoluzionò la grafica guardando ai quotidiani statunitensi (la sua permanenza da giovane negli Stati Uniti fu essenziale per la sua vita professionale e anche personale), puntò su un uso anche spettacolare delle fotografie, decise titoli più che coraggiosi […]. Si potrebbero scrivere intere pagine sulle inchieste di Andrea Purgatori, sul suo stile, sulla sua classe professionale e umana, sul suo amore per la vita, per i tre figli e anche per le occasioni di felicità e di bellezza che l’esistenza può offrirti. Una magnifica e fiera persona, incapace di ipocrisie e di patteggiamenti, schietta, ironica ed elegantissima. Un vero giornalista, un protagonista della nostra storia civile. Un amico che nessuno potrà mai sostituire. Mai» [Paolo Conti, CdS]. È stato anche camerata Fecchia in Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti, l’avvocato Kalenzuc nella serie scritta dall’amico Mattia Torre, in Boris, sé stesso in Muro di gomma di Dino Risi. Sceneggiatore, per il cinema oltre a Muro di gomma e ha Fascisti su Marte ha scritto tra gli altri anche Il giudice ragazzino, Fortapàsc, Vallanzasca, L’industriale etc.
Molte le reazioni. Eccone alcune: «grande vuoto nel mondo dell’informazione e del giornalismo d’inchiesta» (Giorgia Meloni), «ci mancheranno il tuo rigore, la tua ironia, e quella tua voce che scuoteva l’anima» (Massimo Giannini), «un dolore enorme» (Gaia Tortora), «il giornalismo per conoscere e capire» (Ezio Mauro), «Giornalista e gentiluomo» (Corrado Formigli), «che fatica dirti addio» (Propaganda live), «non so come faremo senza il tuo coraggio, la tua bravura e la tua serietà» (Luciano Fontana), «è morto uno dei miei amici più cari» (Corrado Guzzanti), «un esempio per tutti» (Fnsi), «da oggi mi sento più solo» (Sigfrido Ranucci), «un fuoriclasse del giornalismo e un grande romanista» (As Roma), «riservava una parte di sé all’ironia, al divertimento intelligente» (Aldo Grasso), «ha arricchito tutti noi che abbiamo saputo attraverso il suo lavoro quello che invece veniva taciuto» (Lirio Abate) «l’Italia è un po’ più povera oggi» (Enrico Letta), «un giornalista di tacchi e suole consumate» (Andrea Salerno), «oggi è morto un cronista. Come oramai non ne nasceranno più» (Moreno Pisto).