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 2023  luglio 10 Lunedì calendario

Biografia di Manuela Moreno

Manuela Moreno, nata a Roma l’11 luglio 1966 (57 anni). Giornalista. Conduttrice televisiva. «Il centrodestra sta occupando la Rai, dicono. “Forse l’occupazione c’era prima. In 31 anni non ho mai avuto un programma: ora scoprono che sono brava”» (Giovanna Cavalli) • Primo amore lo sport. «Avevo concentrato tutto sull’attività fisica perché a scuola, essendo dislessica, avevo un sacco di problemi. Mi bullizzavano, non riuscivo a sfondare, e quindi nell’attività fisica ero fortissima e mi immaginavo una vita da atleta, ma non ce l’ho fatta». «“Da piccola pattinavo, e mi vedevo campionessa sul ghiaccio. Da ragazza, per guadagnare qualcosa, ballavo sui pattini al Piper e in altri locali, e facevo la comparsa a Cinecittà: piccolissime pose in film adolescenziali, ma pure sul set di Sposerò Simon Le Bon, di cui andavo molto fiera con le compagne di scuola. Poi, il giornalismo e la tv sono arrivati come una sorpresa”. […] Giornalista per caso: suo padre l’aveva iscritta a un corso dopo aver letto un annuncio sul giornale mentre lei era in convalescenza per un infortunio durante le lezioni all’Isef, quando voleva diventare insegnante di ginnastica» (Lucia Castagna). «Ho provato a fare la "sessione malati", ma non sono stata selezionata. È stato allora che ho deciso di entrare in una scuola di giornalismo. Un anno dopo, nell’86, ho partecipato a uno stage pratico in una rete di Roma, Video 1. Doveva essere uno stage di sei mesi, invece sono rimasta un anno e mezzo. Da lì ho iniziato a lavorare in varie tv private locali fino a quando sono entrata in Rai, nel ’92». Il primo servizio, «lo ricordo come se fosse oggi. Lavoravo in una televisione privata di Roma e mi dissero che quel giorno c’era il battesimo del fuoco: dovevo seguire una manifestazione contro il nucleare. Ero titubante, mi vergognavo da morire. Iniziai a vedere questi che si mettevano il passamontagna: ci menarono e derubarono, e tornai dubitando che fosse il mio mestiere». «Entrata in Rai nel 1992, assunta dalla lista precari nel 1997. Sei anni al Tg1, poi nel 2002 andai al Tg2 di Clemente Mimun, redazione Cultura e spettacoli, quindi Esteri. Inviata 4 anni a New York». «“Ero corrispondente dagli Stati Uniti e ho seguito l’attentato alla maratona di Boston, la campagna elettorale di Trump, la situazione dei migranti ai confini di Canada e Messico, e poi in Argentina, nei luoghi di Bergoglio appena eletto papa… Quindi altre destinazioni: l’attentato al Bataclan e quello del London Bridge, il terremoto in Nepal, il tentato golpe in Turchia, i campi profughi di Lampedusa in Italia e quello di Lesbo in Grecia. Poi nel novembre del 2019 mi sono fermata a Roma per il Tg2 Post, e poco dopo è iniziata la pandemia. Spesso i 20 minuti diventavano anche un’ora e più e gli ascolti sono cominciati a crescere”. Lei era stata scelta da Gennaro Sangiuliano, allora direttore del Tg2. “Sembrava un azzardo, e invece in tre mesi siamo subito saliti tantissimo, tanto che lui era sempre in studio accanto a me: gli piaceva essere protagonista, ma non era abituato a parlare in pubblico. Io spigliata e dominante, lui accademico e un po’ sottomesso. Ha fatto pratica per il suo futuro da ministro, e sono contenta che sia andato al governo”» (Castagna). «I tempi strettissimi scanditi dalla frase “Non mettetevi troppo comodi”, frase cult imitata dai bambini sui social, sono un limite o un vantaggio per un talk di attualità? “L’incipit, l’ho pensato proprio per il poco tempo che abbiamo a disposizione. L’informazione deve essere sempre scomoda ma in 20 minuti è impossibile, quindi l’invito a non mettersi troppo comodi è un suggerimento a stare sempre in allerta. Non pensavo facesse così presa sui bambini…”. Il momento più bello di Tg2 Post? “L’imprevedibilità. Quando l’attualità ti porta a buttare la scaletta e a reinventare tutto in un attimo. Capita spesso, ma gli episodi più eclatanti sono stati la diretta dell’attacco a Capitol Hill, che alla fine è durata 3 ore, o l’uscita dall’Afghanistan, la pandemia… insomma, quando sei sulla notizia”» (Marco Castoro). «Sono al servizio del pubblico e provo e raccontare agli spettatori i fatti senza la presunzione di saperne di più: le loro domande sono le nostre domande. […] Devo cercare di dare risposte a tutte le domande in venti minuti, che non è semplice, avendo anche tre o quattro ospiti su temi di attualità, che è densa. Il ritmo incalzante è il mio modo di essere, il mio carattere, mi racconta bene, ma è anche una necessità. In più, non sempre i miei ospiti sono abituati a ritmi così serrati, e allora capita di doverli pungolare. […] All’inizio avevamo difficoltà a trovare gli ospiti, mentre ora non sappiamo più dove metterli: vogliono venire tutti» (a Sara Perinetto). «Il mio ex direttore Gennaro Sangiuliano non voleva perdermi: “La Moreno adda’ murì a Post”». Fino alle ultime elezioni politiche, al Tg2 Post «si stava sulle barricate: il direttore del Tg2 Sangiuliano costruiva mattone dopo mattone la sua futura ascesa ministeriale dando ogni sera uno sguardo pressoché ungherese alle vicende interne e del mondo intero – e in questo caso c’era spesso l’ideologo, o qualunque cosa sia, Bannon a fare da punto di riferimento. Invece molto è cambiato: al Tg2 Post sono tutti più rilassati, i risultati sono stati raggiunti. […] Quindi il Post è un luogo dove si è raggiunta una certa pace dei sensi e si possono anche tollerare cronache normalizzate. […] E poi c’è lei, la conduttrice, Manuela Moreno, che, sia detto in senso elogiativo, da quando si diverte con le incursioni surreali nel programma di Fiorello è ormai difficile ricondurre all’esclusivo ruolo di serissima conduttrice. Anzi, il tono più leggero e coinvolgente migliora la seriosità obbligata del ruolo» (Antonio Dipollina). Dal dicembre 2022, infatti la Moreno è anche «improbabile reporter in Viva Rai2! nelle mattine di Fiorello. “Per strada mi fermano i ragazzi che mi vedono prima di andare a scuola, e anche molte signore. Le donne sono un pubblico più selettivo, e averle con me è una grande conquista. Fiore mi ha detto: ‘Devi essere serissima, più di quando sei veramente seria’, e, pure se spesso mi scappa da ridere e dobbiamo girare di nuovo, affronto i miei servizi come se fossi sempre davanti al presidente degli Stati Uniti. Così ho fatto il Calendapp, l’app di Calenda che indica sempre il centro, l’incontro con il sosia di D’Alema che fingeva di essere D’Alema, l’intervista doppia a Renato contro Zero, il movimento dei parrucchieri con Orietta Berti. Sempre con il piglio della grande inviata”» (Castagna). Conclusa il 24 giugno la V edizione di Tg2 Post (la quarta consecutiva da lei condotta), dal 4 luglio la Moreno conduce la II edizione di Filorosso, approfondimento giornalistico estivo collocato nella prima serata del martedì di Rai 3 • Nel 2006 partecipò alla I edizione di Notti sul ghiaccio, condotto da Milly Carlucci su Rai 1, insieme al ballerino sul ghiaccio Fabrizio Pedrazzini (la coppia si attestò ottava, su dodici). «È stato un modo per rimettermi a fare sport a livello agonistico, che non praticavo dall’ età di 11 anni, quando facevo ginnastica artistica. Quindi mi sono messa alla prova… ho messo alla prova la mia tenuta, sia mentale che fisica. Tra l’ altro, è nata una bella amicizia con Alba Parietti [altra concorrente del programma – ndr]. Quindi è stata proprio una bella avventura» • Nubile, e molto riservata in merito alla propria vita privata. «Non sono mai stata con un politico. Sono stata con tante “categorie”, ma quella mai. Non essendo mai stata sposata, ho avuto molti fidanzati». Tra questi Adriano Galliani, che frequentò nel 1999. «Come l’ha conosciuto? “Il Tg2 mi aveva mandato a Monte Carlo per la presentazione del libro di Emilio Fede. Alla cena di gala allo Sporting, noiosissima, sono capitata seduta vicino a lui. Abbiamo riso per tutta la sera. E ha cominciato a corteggiarmi: più o meno sarà durata un anno”. Fin dove si è spinto per amor suo? “Si è messo a dieta: è dimagrito di 14 chili, da 90 a 76”. La portava allo stadio? “Qualche volta, per Milan-Roma: io tifavo giallorosso. In quel periodo frequentavamo spesso Naomi Campbell, che stava con Briatore. Ci siamo confidate. Ricordo una festa per il suo compleanno. Mi scrisse un biglietto: ‘Grazie per essermi stata vicina, sei una vera amica’”. L’ha mollato dall’oggi al domani, ma giura che non fu per un tradimento. “L’ho visto in tv con una persona che non avrebbe dovuto essere con lui. Non gliel’ho perdonata e l’ho mandato a quel paese. Per tre mesi mi chiamava ogni sera, cantandomi Renato Zero. Io lo ascoltavo e ce lo rimandavo”. Da allora ha avuto qualche altro fidanzato famoso? “Mah… spero che adesso non si faccia vivo, sennò diventa una serie per Netflix”» (Cavalli). «Ogni tanto ci sentiamo, e Adriano ancora oggi fa un po’ la vittima su questa cosa…» • «La chiamano “the Body”. “Sono alta 1,73 e ho un corpo tonico in cui le curve si vedono tutte, anche perché ho sempre fatto tanto sport. Mi piacciono gli abiti che esaltano la femminilità e le scarpe con i tacchi altissimi. Mi hanno rovinato i piedi: mi sono dovuta operare all’alluce, ma, dopo qualche mese con le sneakers, le ho rimesse. Ne ho oltre 500 paia: mi chiamano Imelda Marcos”. Colore preferito? “Rosso fuoco, che è passione, partecipazione, temperamento”» (Castagna). «Quell’abito bordeaux che pareva di latex fetish, nel 2016? “Ecopelle, ma sotto le luci faceva quell’effetto. Sui social scrissero: ‘Rientrato l’allarme al Tg2: le bombe sotto il vestito erano della giornalista’”. Provoca? “Ma no, posso mettermi quello che voglio, anche una camicia accollata: le forme ci sono e si vedono. Fortuna che ho una vena ironica”» (Cavalli). «Conosco bene la "misura". Non sono mai andata oltre il buon gusto. So "dosarmi". Anche quando ho fatto Notti sul ghiaccio, ho posto come condizione di non indossare il gonnellino, perché l’ ho ritenuta una cosa più giusta e dignitosa. Quindi non mi sono mai trovata ad affrontare pregiudizi nei miei confronti» • «La Moreno macina migliaia di ammiratori anche grazie ai social. Su Instagram […] si mostra in studio o al lavoro, posta video e foto che la ritraggono con personaggi celebri o in momenti privati» (Carlotta Lombardo) • Nel tempo libero «mi piace correre, nuotare, giocare a tennis e fare tutto quello che si può fare all’ aria aperta. […] Non ho molto tempo a disposizione, e quando non ci riesco ne soffro. Vado anche in palestra, ma adoro l’ aria aperta, adoro il mare» • Libro preferito Il giovane Holden di J.D. Salinger • Grande passione per Renato Zero. «Io lo amo pazzamente, ma canto malissimo. Faccio il karaoke tutte le settimane. Quando mi vede, mi dice: “Hai un lavoro? Tienitelo stretto”» • A proposito del suo ex direttore Gennaro Sangiuliano, dal 22 ottobre 2022 ministro della Cultura, ha raccontato che, all’indomani delle ultime elezioni politiche, «visto che stavamo tutti i giorni insieme per Tg2 Post, molti colleghi venivano a chiedermi notizie sul suo futuro. Mi aveva detto che sarebbe andato ma poi ha iniziato a scherzare e non si capiva fino a dove arrivasse lo scherzo… Da buon napoletano, è scaramantico. Mentre ascoltavamo un servizio al tg sulla ricerca del nuovo James Bond, gli ho detto: “Vai tu! Sei candidato a tutto…”. Mi ha risposto sorridendo: “Non ho il fisico!”. Ora lo sappiamo a Palazzo Chigi e al Collegio Romano. Il ministero della Cultura sicuramente gli si addice: ha sempre avuto una attenzione particolare ai temi culturali, sia umanamente che nel telegiornale. Farà bene. È preciso, serio ma non serioso. In studio riuscivo sempre a strappargli un sorriso. […] L’ho salutato e ringraziato, perché Tg2 Post è stata una sua scommessa. Una scommessa fatta anche su di me. E abbiamo vinto insieme» • A proposito del passaggio di Fabio Fazio dalla Rai a Nove: «Lo seguirò con molto interesse su Nove. È una perdita, ma si vive anche senza di lui. Lo conosco da quando lavoravo alle tv private e lui faceva l’imitatore. Magari avrà budget più interessanti» • «Qual è l’ospite che vorrebbe avere e che finora non è riuscito a convincere? Ospiti che Tg2 Post non paga, al contrario di altri programmi di attualità… “Certo! I nostri ospiti vengono tutti a titolo gratuito: siamo telegiornale e non abbiamo budget per pagare gli invitati. Mi piacerebbe intervistare Vladimir Putin, per capire il pensiero di chi sta mettendo a rischio la pace mondiale e fino a dove è pronto a spingersi”» (Castoro) • «Che effetto fa essere diventata un volto popolare? “È molto divertente perché spesso anche per strada incontro qualcuno che mi dice ‘Non metterti troppo comoda’. La popolarità, dopo tanti anni che lavoro in Rai, […] l’ho costruita nel tempo, quindi non è stata, per così dire, traumatica”. […] Non ha paura che all’improvviso i vertici Rai le possano dire “Cambiamo il conduttore”? “Non ho mai considerato nessun incarico un punto di arrivo ma sempre di ripartenza, e se si dovesse cambiare accetto la sfida. Non mi sono mai tirata indietro”. Tornerebbe a fare l’inviata? “Fare l’inviato è la parte che preferisco di questo lavoro: mi ha permesso di andare in luoghi impensabili, ho conosciuto persone straordinarie e storie incredibili. Sì, tornerei a fare l’inviato”. In caso di un’offerta Mediaset lascerebbe la Rai? “Non riesco a immaginarmi fuori dalla Rai. Sono entrata 31 anni fa con il mio primo contratto a termine dopo aver lavorato in molte tv private e da allora mi sento a casa… ma se dovesse arrivare una proposta concreta ci penserei. Non ho mai escluso nulla a priori, né nella vita privata né in quella professionale”» (Castoro).