il Fatto Quotidiano, 1 agosto 2023
Basta reggiseni, adesso ai concerti lanciano drink e crocchette di pollo
Espulsione diretta dopo il controllo al Var e dieci concerti di squalifica. Per l’artista. Il fallo di reazione di Cardi B a Las Vegas andrebbe sanzionato esemplarmente. La rapper (recidiva: la sera prima aveva scagliato il fondamentale accessorio contro un dj) ha lanciato un microfono addosso a un fan che l’aveva bersagliata con un innocuo drink. Corollario sospetto: la canzone, la nuova Bodak Yellow, si è sentita (voce compresa) anche dopo l’incidente. Playback? Live tarocco? Come sia, ormai è fronte del palco. Sarà per lo stress degli show uno via l’altro dopo la pandemia, saranno gli effetti della nevrosi globale, il fuoco incrociato ha assunto dimensioni da 1914 al confine serbo. Harry Styles era stato centrato da un oggetto a Vienna (gli tirano spesso crocchette di pollo, vai a sapere), Bebe Rexha ferita alla testa da un cellulare; pupilla graffiata per Ava Max abbrancata da un energumeno. Adele, finto-paciosa, ha minacciato “di morte, cazzo!”, i potenziali cecchini, prima di varare la controffensiva con un fucile spara-magliette. Pink si è vista recapitare in scena le ceneri della madre di uno svaporato. Insomma, lo spazio sacro dove si celebrano i misteri eleusini pop e rock non è più tale. Beati i tempi delle ecatombi di peluche: ora si punta al sacrificio dell’aedo. Andando di questo passo, meglio reintrondurre le reti da pollaio anti-bottiglia che salvarono i Blues Brothers, o indurre i divi a non alimentare l’offerta di oggettistica, dalle bandiere del paese agli stendardi delle squadre, cartelli e chincaglieria varia. E mentre i teen idol, ad avvicinarsi troppo alla plebe tumultuante, rischiano di essere sbranati, la vecchia guardia può ancora contare su lanci di slip e reggiseni: rito originatosi nell’era di Beatles e Stones, oggi ne beneficiano Vasco e l’insospettabile Antonacci, idoli priapici di fanciulle, milf, cougar e mature. Il dilemma è: mantenere le distanze o tuffarsi di schiena nella folla, rito di Peter Gabriel per esorcizzare il timore di essere ucciso, come capitò al povero Dimebag Darrell, ex chitarrista dei Pantera, quando un pazzo fece strage nel locale? Oppure rispondere colpo su colpo? Magari equivocando, vedi Roger Waters a Montreal nel tour di Animals. Un adoratore dei Pink Floyd avanzava entusiasta fin sotto il palco. Waters era alienato, lo odiò all’istante e gli sputò. Sconvolto e pentito, andò dallo psichiatra. E partorì The Wall.