la Repubblica, 31 luglio 2023
I giovani meloniani
Lato A. Accreditamento nel Consiglio nazionale dei Giovani sul cui sito spicca il logo della presidenza del Consiglio dei ministri. Lato B. Partecipazione a raduni suprematisti dove si inneggia al “White Lives Matter”, alla teoria etno-nazionalista del “sangue e suolo”, e risuonano canzoni dedicate alle SS e a Erich Priebke, il boia delle Fosse Ardeatine.
Lato A. La kermesse mediatica Fenix: una nuova Atreju. Lato B. Gli onori alla XMas, a gerarchi e squadristi, a Léon Degrelle, “il figlio adottivo di Hitler”, nazista belga delle Waffen SS. E ancora. Lato A. I dibattiti su mafia, scuola, futuro. Lato B. L’osmosi con Azione Studentesca e Casaggì: dalla prima, che sta nella pancia di Gioventù nazionale, provengono gli autori del pestaggio fuori dal liceo Michelangiolo di Firenze; il secondo è un centro sociale di estrema destra.
Per capire che cos’è davvero Gioventù nazionale – l’organizzazione giovanile di FdI che alla sua festa a Roma (titolo: “Fenix – lo chiameremo futuro”) ha ospitato dibattiti e politici di primo piano – bisogna posare la lente su superfici (quasi) opposte. Lato A e lato B.
Roma, via Sommacampagna 29. Zona Termini-Castro Pretorio. Qui c’è la sede romana di Gn, il nucleo duro degli under 21 di Giorgia Meloni. Lo dicono i numeri e la storia. Dei 50mila iscritti a Gioventù, che come il partito ha la sede nazionale in via della Scrofa, la maggior parte, 8 mila, sono nella Capitale. Via Sommacampagna è il vecchio quartier generale della destra post-fascista romana. Figlia del Msi e della fiamma. Dopo il trionfo elettorale di FdI alle Politiche 2022, a ravvivare gli interni della sede di Gn ci ha pensato il segretario capitolino. Simone D’Alpa, 32 anni, grafico. Sui muri delle stanze un tempo missine risplende il pantheon dei patrioti-young. Tra citazioni di Tolkien (a Fenix il ministro della Cultura Sangiuliano ha annunciato una mostra per i 50 anni dalla scomparsa), ci sono: l’acronimo XMas; i ritratti di D’Annunzio, Ettore Muti (squadrista ed ex segretario del Partito nazionale fascista), Italo Balbo (quadrumviro della Marcia su Roma); Filippo Corridoni (sindacalista amico di Mussolini). E poi: Evita Peron, il “razzista spirituale” Julius Evola, Junger, Nietzsche, e Bobby Sands. Che i camerati, dagli anni ’80, provano a scippare alla sinistra.
“Patrioti contro globalisti”. La scritta nella home page di Gn fa pensare che sotto il cielo dei giovani meloniani (età: dai 14 ai 21) ci sia postoper molti. Ma, gira e rigira, i riferimenti culturali, quelli sono. Decisiva l’opera di diffusione della casa editrice Passaggio al Bosco. «Da anni – scrive GN Firenze – …analizza e contesta i cortocircuiti della società aperta,fatta di attacco alle identità e nuovi ghetti…». Alcuni titoli usciti.
L’inganno antirazzista; White Guilt – il razzismo contro i bianchi al tempo della società multietnica; Il tramonto del mondo bianco; La cancellazione della civiltà europea. Ecco la teoria della sostituzione etnica evocata da Meloni e dai suoi colonnelli. Ed ecco il citato “White Lives Matter”.
A luglio 2022, a Verona, lo slogan razzista nato in risposta al “Black Lives Matter” campeggia a Fortress, il raduno del gruppo neonazista Fortezza Europa. Dopo le lezioni anti “maschio debole”, il gender, l’anti migrazionismo, sulpalco si esibisce la crème del fascio-rock. Rdd, Hobbit, Ultima Frontiera. E i Gesta Bellica, che omaggiano Priebke e le SS. Un brano s’intitola Giovane patriota.
Forse, per assonanza, è gradito ai baby patrioti di Gioventù, che sono lì. Il 9 luglio 2022 sulla pagina Ig gongolano: «Oggi siamo presenti alla festa degli amici di Fortezza Europa a Verona: una grande giornata di cultura, musica, comunità».
A Fortress c’è lo stand di Passaggio al Bosco che propone i poster del razzista Evola, «un modo per unire cultura, arte e militanza, nel solco della battaglia identitaria…». Roba rilanciata da Gn Arezzo. Mentre i colleghi fiorentini – il 1° luglio – tributano «gloria eterna agli eroi di El Alamein, ai quali mancò la fortuna e non il valore!». Laghetto dell’Eur, unmese fa. Fabio Roscani, classe 1990, deputato, presidente di Gn. Chiude Fenix con toni trionfali: «Si è parlato tanto della generazione Atreju che oggi ha la responsabilità di guidare la nazione. Accanto alla generazione Atreju sta crescendo una generazione Fenix che sarà pronta a prendere quel testimone…».
Ha ancora nelle orecchie le parole della guest-star Ignazio La Russa. «La fiamma nel simbolo è conseguenza, l’importante è avere nel cuore una fiamma che arde per la patria». Roscani snocciola i numeri di Gn: 50 mila iscritti, 20 coordinamenti regionali, 100 federazioni provinciali e metropolitane, 31 mila followers su Fb, Ig e Twitter. Qualcosa sfugge. Il 31 marzo 2021 la federazione di Verona commemora su Fb Léon Degrelle. Post: «Per tutti coloro che ancora sognano un secolo di cavalieri». Da FdI Roma, silenzio. Del resto Gn è la primavera di un partito che, nel 2019, a Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, organizza una cena – rivelata da Repubblica – per celebrare la Marcia su Roma. Insomma: Gioventù di lotta e di governo. La facciata più pulita? L’accreditamento nel Consiglio nazionale dei Giovani. È l’organo consultivo cui è demandata la rappresentanza dei giovani in Italia. Ne fanno parte, tra le tante sigle, anche Libera e i Giovani democratici Pd. Si legge sul sito: «Il Consiglio rappresenta i giovani con le istituzioni per ogni confronto politico», «può essere sentito dal presidente del Consiglio dei ministri», «esprime pareri e formula proposte», «collabora con le amministrazioni pubbliche», «si impegna a riconoscere e promuovere il dialogo». Quale relazione esiste tra queste funzioni-facoltà e l’apologia dei gerarchi fascisti, i raduni neonazi, le simpatie suprematiste e razziste? Non è forse il caso che, anche su queste vicende, i giovani di FdI «possano essere sentiti dal presidente del Consiglio», la madrina Giorgia Meloni?