Il Messaggero, 31 luglio 2023
Plant sitter, è un lavoro vero
ROMA È il giorno della partenza per le tanto attese le vacanze. Le valigie sono pronte, il gas è chiuso e la corrente è stata staccata. Poi un dubbio. Il vicino di casa si ricorderà di passare a innaffiare le piante? Avrà capito qual è la giusta quantità di acqua per quel bonsai mantenuto in vita con tanta fatica? Tra la speranza che tutto fili liscio e l’angoscia di trovare al ritorno solo un mucchio di foglie secche, c’è una terza opzione: chiamare un plant-sitter per andare in ferie senza sensi di colpa. Esperti, appassionati e sempre pronti ad accorrere in aiuto, i nuovi supereroi dal pollice verde non aspettano altro che prendersi cura di cactus, ciclamini, bambù e orchidee lasciati sole per le ferie. E non solo li salveranno da morte quasi certa: con tutta probabilità, li renderanno ancora più rigogliosi e in salute di come sono stati lasciati. Sì, perché dietro a quella che sta diventando una vera e propria professione – già da tempo diffusa oltre i confini italiani – ci sono anni di studio, corsi di formazione e una grande dedizione. Valentina, specializzata oggi nel giardinaggio a distanza, sulla sua pagina Facebook racconta che dopo anni dedicati a fare la consulente marketing, ad un certo punto, ha deciso di cambiare vita e di riavvicinarsi alla natura. «La plant sitter arriva ad innaffiare le piante a casa vostra quando siete via – scrive – Oppure per chi vuole si possono portare le piante a casa della plant sitter, che le curerà fino al vostro ritorno».
NUOVI PROFESSIONISTI
Dalla semplice irrigazione al rinvaso o alla potatura, il nuovo professionista del verde si occupa di tutto ciò che riguarda il benessere dei vegetali. «A volte capita che i clienti non siano molto preparati nella cura del verde – spiega Valentina – All’inizio faccio un sopralluogo e valuto lo stato di salute delle piante: se sono molto sofferenti provo a salvarle. Altri invece sono bravi e hanno bisogno solo delle innaffiature di routine. Se le piante in vaso sono poche e piccole le posso ospitare anche nella mia nursery». Presenti in diverse grandi città italiane come Milano, Roma e Torino, i nuovi professionisti del verde possono essere rintracciati online tramite attraverso Google oppure informandosi presso vivai o fioristi della zona, dove spesso gli esperti lasciano il proprio biglietto da visita per farsi conoscere e pubblicizzare la nuova attività. I plant-sitter hanno tutti un obiettivo comune: prendersi cura delle piante degli altri, e non solo in estate.
LA CURA
Il lavoro dei professionisti dal pollice verde prosegue tutto l’anno, dando disponibilità anche per un weekend fuori porta o brevi viaggi per lavoro. Gli amanti delle piante – a domicilio o come pensione – propongono tariffe fisse. Più costoso, naturalmente, il servizio a casa del proprietario, che prevede anche uno spostamento da parte del professionista, e che solitamente viene scelto nel caso in cui vi sia un numero molto alto di vegetali. Intorno ai pochi centesimi, invece, si aggira la spesa per chi porta le proprie piante direttamente dall’esperto. Una vera e propria svolta, insomma, per gli amanti della vegetazione domestica e, ancora di più, per chi il pollice verde proprio non ce l’ha. «Sono ormai due anni che mi affido a una plant-sitter per tutto il mese di agosto – spiega Giulia – ed è un grande sollievo sapere che le mie piante sono sempre in buone mani. Prima mi aiutava il mio vicino di casa, ma in alcuni periodi partiva per le vacanze anche lui». Una piacevole sorpresa, poi, anche per chi si approccia per la prima volta al servizio. «Non sapevo dell’esistenza di questo lavoro – dice Francesca – me ne hanno parlato alcuni amici. Quest’anno proverò di sicuro».