la Repubblica, 28 luglio 2023
Il dress code targato FdI
Fratelli d’Italia prova a riscrivere il
dress code della Camera. Con un ordine del giorno presentato in ufficio di presidenza, nel corso dell’esame del bilancio interno di Montecitorio, il meloniano Salvatore Caiata ha chiesto che l’abbigliamento dei deputati non sia diverso da quello indicato per i senatori. Più formale, dunque, senza aggressioni – a suo dire – a uno stile sobrio. Caiata, ex grillino passato a FdI nella scorsa legislatura, nel suo atto parlamentare pone dei paletti precisi. Chiede che venga imposto agli uomini l’obbligo di cravatta e che venga introdottauna prescrizione unisex: no alle scarpe da tennis nel Transatlantico e nell’Aula di Montecitorio.
Caiata richiama la Costituzione e addirittura lo Statuto albertino per invitare al rispetto del decoro. Chiedendo una vera e propria norma che lo imponga e «una o più sanzioni» per chi non si adegua. «Gli uffici del Parlamento, nel tempo, hanno trattato in maniera occasionale – scrive – le problematiche emerse sul rispetto della condizione formale del decoro istituzionale, in particolare nel suo abbigliamento, privi anche degli strumenti necessari volti al mantenimento di condizioni formali richieste nel rispetto dell’istituzione, come anche negli altri Parlamenti di Paesi europei, in cui vi è un costante impegno nel preservare tale decoro coincidente con la sacralità dell’istituzione».
Un richiamo all’eleganza e a un modo di proporsi consono alle istituzioni che non è passato inosservato all’interno dell’ufficio di presidenza, l’organo di autodisciplina della Camera. E su iniziativa dei questori è stata proposta una riformulazione dell’ordine del giorno, con un riferimento più generico aun abbigliamento senza eccessi. Il dibattito è aperto, malgrado le emergenze siano evidentemente altre, in questo scorcio estivo in cui anche il Parlamento è investito dell’emergenza maltempo, nelle sue diverse declinazioni da Nord e Sud (ieri l’informativa del ministro alla Protezione Civile Nello Musumeci), ed è chiamata a lavorare sino al 10 agosto per approvare i molti provvedimenti in attesa, fra i quali la delega fiscale. Ma anche ildress code, di questi tempi, merita evidentemente l’attenzione dei legislatori.