La Stampa, 27 luglio 2023
Mentre lo spettro di Prigozhin continua ad aleggiare, il Gruppo Wagner inizia a veder rifornito il suo arsenale di armi in Bielorussia (Prigozhin ha da poco registrato una nuova società, “Concord Bielorussia"), e Lukashenko gioca a utilizzarlo come arma di pressione su Putin (con il ricatto alla Polonia), emergono altri particolari laidi e inquietanti della vita del fondatore del Gruppo Wagner
Mentre lo spettro di Prigozhin continua ad aleggiare, il Gruppo Wagner inizia a veder rifornito il suo arsenale di armi in Bielorussia (Prigozhin ha da poco registrato una nuova società, “Concord Bielorussia"), e Lukashenko gioca a utilizzarlo come arma di pressione su Putin (con il ricatto alla Polonia), emergono altri particolari laidi e inquietanti della vita del fondatore del Gruppo Wagner. Le perversioni del “macellaio”. Dopo le foto della sua villa a San Pietroburgo – pistole d’oro e parrucche nell’armadio, foto ridicole, i selfie, e le tragiche foto di teste mozzate di africani, la stanza “del piacere” e quella col ventilatore in caso di Covid – apprendiamo altri dettagli sulla passione che Prigozhin aveva per giovanissime ragazze, preferibilmente vergini – secondo quanto raccontano due di loro ad Anastasia Mikhaylova, del collettivo giornalistico The Insider, uno dei più affidabili e conosciuti tra i media indipendenti russi. La ragazza è stata chiamata col nome di “Masha”, ovviamente per proteggerne l’identità. Le sue parole sono state confermate da una delle rappresentanti dell’associazione che difende i diritti di queste donne. La Stampa non ha potuto verificare indipendentemente i loro racconti.
Il sindacato delle sex workers ha dichiarato che la predilezione di Prigozhin per le ragazze appena maggiorenni non era un segreto, «era convinto che scambiandosi liquidi vitali avrebbe prolungato la sua giovinezza». Prigozhin avrebbe anche delle piccolissime sfere metalliche impiantate nel prepuzio, convinto che questo dia piacere alle donne che paga. Con queste testimonianze si rinnova la terribile storia del Drago con le giovani ragazze, con dettagli utili a comprendere altre facce di questa allucinante e violenta personalità. Prigozhin in un albergo aveva solitamente, secondo il racconto di una delle ragazze, sempre alcune giovani tenutegli a disposizione dai suoi sottoposti. «Chiamava le vergini le “shampoos”, perché come lo shampoo in albergo, le apri e le butti via», dice la rappresentante del sindacato. Una di loro racconta come andò con lei: «Nell’autunno del 2019 avevo 18 anni, vivevo a San Pietroburgo, ero profondamente depressa e dovetti andare in ospedale. In quel periodo ho incontrato una ragazza della mia età: era stata cacciata di casa, aveva davvero bisogno di soldi. Mi chiese se volevo vendere la mia verginità per 40 mila rubli (circa 400 euro), e lei avrebbe avuto una commissione. Io dissi: “Ok, facciamolo”, anche se non avevo un gran bisogno di soldi. Non avevo idea con chi l’avrei fatto. Prima ho incontrato la sua protettrice in un caffè sulla Prospettiva Nevskij. Era una ragazza sui 30 anni, con lunghi capelli scuri. Mi disse che dovevo andare in una clinica per far controllare la mia verginità. Mi mandarono alla clinica “Sogaz”. Alla reception bisognava dire la parola d’ordine “sport femminile"».
Superato questo grottesco accertamento, si passava all’hotel. «Dopo alcuni giorni sono stata mandata al Solo Sokos Hotel Vasilievsky. Credo ci fossero sempre delle stanze prenotate e delle ragazze sorvegliate. C’erano ragazze, non vergini, a cui lui pagava 5 mila rubli (50 euro) per fare sesso. Sono state loro a dirmi che era Prigozhin. A quel punto sapevo già chi fosse Prigozhin: avevo letto i media indipendenti e le inchieste sul “cuoco di Putin”. Scioccata, sono andata nella stanza d’albergo e l’ho aspettato. È stato molto veloce, ha un cazzo molto piccolo, con piccole palline sotto la pelle. Quando se ne è andato, mi ha detto: “Sii più gentile”. Perché avevo un’espressione spaventata. Anche per il mio carattere folle, vendere la mia verginità a Prigozhin è un po’ troppo. Ha lasciato i soldi sulla sedia, 100 mila (rubli, 1.000 euro circa): 40 mila li avrei presi per me, 60 mila li avrei dati alla procacciatrice».