ItaliaOggi, 27 luglio 2023
Bayreuth, ancora posti liberi
Ieri si è aperto il Festival di Bayreuth, in pieno pomeriggio sotto una forte pioggia e vento. È venuta come sempre Angela Merkel, ormai in pensione, appassionata wagneriana, accompagnata da Ursula von der Leyen. ll successore della Merkel, Olaf Scholz, è invece in vacanza altrove, ha confessato di non essere un fan di Wagner. Ma la notizia non è questa. Ci sono ancora posti liberi. Non era mai avvenuto, o almeno nessuno lo ricorda. Per conquistare un biglietto nel santuario di Richard Wagner, si rimaneva in attesa per anni, le richieste per assistere alla prima erano in media 20 mila per duemila posti. Gli ultimi avrebbero dovuto attendere una decina d’anni, a meno di non comprare un biglietto al mercato nero, pagando il 700 per cento in più. E anche tutti gli spettacoli durante il mese del Festival erano al completo.
Quest?anno si è aperto con il Parsifal, una scelta storica. L’opera fu rappresentata la prima volta, sempre a Bayreuth, il 26 luglio del 1882. Probabilmente Wagner non avrebbe gradito la messa in scena ultramoderna del regista americano Jay Scheib. Ieri un biglietto costava 540 euro, nelle file migliori in platea, ma gli spettatori alla fine spendono molto di più. Bayreuth non è facile da raggiungere, con un ICE, il nostro Freccia Rossa, si deve andare a Norimberga e poi proseguire con un treno locale o in bus. Gli spettacoli finiscono molto tardi e bisogna pernottare a Bayreuth. Un pacchetto per due biglietti e una notte in un albergo a 4 stelle, colazione compresa, è offerto a 1780 euro. Gli appassionati che vogliono vedere la Tetralogia, devono prevedere un soggiorno di almeno una decina di giorni. Una spesa che non tutti si possono permettere. Ma chi vuole può conquistare un biglietto in piccionaia per cento euro.
Anche per il Festival di Salisburgo ci sono posti liberi. Gli austriaci sono meno esosi e un biglietto costa 450 euro. Gli appassionati rinunciano per la guerra, per l?inflazione, una conseguenza del Covid? I festival operistici sono in crisi, ma non è colpa del prezzo, giudica Die Welt, o dell’aumento dei biglietti in aereo e in treno. A Salisburgo i costi ammontano a 67 milioni di euro, ma i biglietti rendono solo 49 milioni, al resto deve pensare lo Stato. I festival operistici sono in crisi per altri motivi. I grandi cantanti diventano sempre più rari, e non amano esibirsi in estate nelle varie rassegne per un pubblico di turisti e non di veri amanti della musica. «È colpa dei registi», aveva denunciato Ioan Holender, ex direttore della Wiener Staatsoper, già nel 2022 in un?intervista a Die Presse, il più autorevole quotidiano austriaco. «L’opera si regge su gambe tremolanti, quanto avviene a Bayreuth è un monito», dice oggi a Der Spiegel. «Secondo i registi Wagner non sarebbe più adatto ai nostri tempi e cercano di modernizzarlo con messe in scena discutibili».
Jay Scheib, nato nel 1969 nello Iowa, ha trasformato il Parsifal, in una specie di opera spaziale. Gli spettatori potranno seguire lo spettacolo con Ar Brillen, cioè occhiali con Augmented Reality, una realtà virtuale diversa da quanto avviene sul palcoscenico. Il primo problema è che, per ragione di costi, gli occhiali sono 330, gli altri 1700 spettatori ne dovranno fare a meno. «È una sorta di film che dura quattro ore quanto l?opera», spiega il regista. Gli occhiali sono collegati con un minicomputer installato nelle poltrone, ma il problema è che ogni sera i cantanti si muovono in modo leggermente diverso, e anche gli orchestrali eseguono la musica con tempi non sempre identici. Le immagini virtuali e la realtà non coincidono sia pure per pochi secondi. «Ma agli appassionati interessa la musica», afferma Holender. «Se si esagera, non tornano più».
Le messe in scena disturbano. L’anno scorso a Bayreuth, le valchirie andavano in un istituto di bellezza a farsi spianare le rughe. E Sigfrido tracannava vodka nella messa in scena del regista Valentin Schwarz. Ma la capa del Festival, Katharina Wagner, pronipote del compositore, invece è per rinnovare: «Bisogna portare Wagner ai giovani». E Schwarz aggiunge: «Io voglio rendere Wagner geil», come dire divertente e eccitante. Ma il pubblico si annoia.