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 2023  luglio 27 Giovedì calendario

Londra prepara la super fogna da 25 km

Le fognature sono spesso sottovalutate, ma per una metropoli sono infrastrutture fondamentali: il problema è che sovente le città crescono più velocemente dell’adeguamento della rete degli scarichi e così si arriva al punto di dover mettere mano alla gestione delle acque reflue con interventi pesanti.
Proprio quello che sta facendo Londra, dove è in corso di ultimazione la super fogna da 25 chilometri che dovrebbe consentire di ammodernare la vecchia cloaca del XIX secolo: il nuovo condotto ha un diametro di 7,2 metri, si snoda da ovest a est seguendo le anse del Tamigi e richiede un investimento da 5 miliardi di euro.
Come riporta l’Agenzia France Presse l’infrastruttura dovrebbe essere testata nel 2024 e poi entrare in piena operatività entro il 2025: si tratta del più imponente ammodernamento del sistema fognario londinese dalla seconda metà del IXI secolo, quando venne attuato l’intervento progettato dall’ingegnere Joseph Bazalgette, un capolavoro per l’epoca, che però aveva il limite di far confluire nelle stesse condotte acqua piovana e reflui, che poi si riversavano direttamente nel Tamigi.
«Ogni volta che piove, anche una leggera pioggerellina, le fogne si riempiono e sfociano direttamente nel fiume – dice all’Afp Taylor Geall della società di costruzioni Tideway, che sta portando avanti il progetto dell’adeguamento fognario - In un anno, mediamente, 40 milioni di tonnellate di liquami confluiscono nel Tamigi senza alcun trattamento».
Le vecchie fogne sono realizzate in muratura e le loro condizioni sono ancora perfette. Il nodo, però, è la capienza: sono state costruite quando Londra aveva una popolazione di quattro milioni di abitanti, rispetto ai nove di oggi.
La nuova super-fogna raccoglierà i liquami londinesi solo quando le fognature esistenti saranno piene: i lavori effettuati, però, consentiranno di deviare nel nuovo tunnel le acque reflue, che con l’attuale sistema sarebbero confluite nel Tamigi. «Intercetteremo ed elimineremo il 95% delle fuoriuscite - afferma Geall - Una volta che avremo finito, il fiume non avrà un aspetto molto diverso, ma avremo un ambiente molto più sano per i pesci, i mammiferi marini e gli uccelli che vi abitano».