Corriere della Sera, 26 luglio 2023
Crimini 1939-1945. Chiusa la disputa con Berlino
Una certa creatività politico-giuridica può risultare in saggezza. E chiudere un contenzioso umanitario e storico tra Italia e Germania che si trascina dal 2004. La questione è quella dei risarcimenti ai familiari delle vittime di crimini nazisti durante il conflitto 1939-1945, cioè di persone colpite da eccidi, rastrellamenti, internamenti. Una disputa che negli scorsi due decenni ha creato tensioni tra Roma e Berlino. Ora, con una norma introdotta dal governo Draghi, recepita dal governo Meloni, e con una sentenza della Corte Costituzionale la vicenda è chiusa definitivamente, probabilmente nel migliore dei modi. Per decenni, la giurisprudenza ha ritenuto che la questione dei risarcimenti fosse stata definita dall’Accordo di Bonn del 1961 tra Italia e Germania, con il quale lo Stato tedesco creava un fondo a favore delle vittime e dei familiari. Nel 2004, però la Corte di Cassazione italiana ha operato un cambio d’opinione (revirement) e ha stabilito che in casi riguardanti i diritti umani esista una «eccezione umanitaria» che deroga all’immunità internazionale degli Stati. Da allora, alcuni tribunali hanno emesso sentenze nelle quali si intimava alla Germania di risarcire i parenti delle vittime. Berlino si è opposta, (sostenuta dalla Corte dell’Aia). Si è arrivati al pignoramento di una serie di beni immobiliari tedeschi a Roma e sul Lago di Como (il centro culturale italo-tedesco Villa Vigoni). Nell’aprile 2022, è intervenuto un decreto-legge con il quale si è stabilito un «Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità» e ora l’Italia lo ha dotato di più di 60 milioni (dal 2023 al 2026): sarà Roma a risarcire i parenti che hanno ottenuto sentenze favorevoli dai tribunali. La Corte Costituzionale ha respinto le questioni di legittimità sollevate dal tribunale civile di Roma. Ora, la vicenda è chiusa: i danni subiti a causa di crimini contro l’umanità sono riconosciuti e il diritto internazionale è rispettato. Un’odiosa ombra tra Roma e Berlino si può dissolvere.