la Repubblica, 21 luglio 2023
Maternità surrogata: Italia divisa in due
Il tema della “maternità surrogata”, altrimenti definita: “gestazione per altri” (GPA), è all’ordine del giorno. In Parlamento e, più in generale, nel dibattito politico. Ieri, oggi, domani. Chissà per quanto. E fino a quando. Il Centro-Destra ha infatti, proposto di dichiararlo “reato universale”. Mentre +Europa ha presentato un emendamento per renderla legale. E il Pd, al proposito, appare diviso. Insomma, la questione scuote i partiti. Anche al loro interno. E, al tempo stesso, i cittadini. Come dimostrano i dati del sondaggio condotto da Demos perRepubblica. D’altra parte, si tratta di un argomento “critico”. Letteralmente. In quanto suscita “critiche” – e attenzione. Su diversi piani. Politico, sociale e, anzitutto, etico.
Perché richiama valori e principi. Prima ancora che opinioni. Così non stupisce se intorno alla GPA si confrontano posizioni diverse e opposte. Che attraggono consensi e dissensi in misura analoga. E rappresentano una società divisa. In modo profondo. Se si riassumono in modo sintetico – seppure fin troppo semplice – gli orientamenti espressi dai cittadini nel sondaggio di Demos, infatti, la quota di coloro che si dicono favorevoli alla GPA raggiunge il 48%. Quasi metà della popolazione. O meglio, del campione. Praticamente la stessa di quanti manifestano un’opinione diversa – e opposta: 47%. Se si osservano le diverse posizioni e opposizioni intorno alla questione della GPA, le scelte dei cittadini privilegiano, anzitutto, la condizione che la “maternità surrogata sia consentita solo senza compenso per la donna che porta avanti la gravidanza”. Come ritiene il 29% degli intervistati. A cui “fa fronte sull’altro fronte”, una componente pressoché identica, il 28%, che la vorrebbe “vietare”. Senza se e senza ma.
Tuttavia, l’atteggiamento cambia profondamente, nel caso che i genitori concepiscano con maternità surrogata all’estero. In questo caso, infatti, più di 3 persone su 4 ritengono che, in Italia, il bimbo vada riconosciuto come “figlio della coppia”.
Le ragioni che spiegano atteggiamenti “tanto distanti e distinti” riflettono il “fondamento” della questione. Che è “fondamentale”. In quanto richiama, come si è detto, ilprincipio della vita. La “nostra” vita. E la “nostra società”. Che va, progressivamente, declinando. E, anzi, si sta quasi estinguendo. I dati demografici sono, al proposito, espliciti. E drammatici. Perché marcano tendenze di lungo periodo, che, negli ultimi anni, si sono accentuate. La denatalità e l’invecchiamento. Le nascite sono in calo quasi di un terzo, rispetto al 2008. E il numero medio di figli per donna, in Italia, ormai, è intorno a 1,2. Poco più di metà rispetto alla “continuità” e alla parità. “L’indice di dipendenza”, che valuta il peso della popolazione “non attiva”, sul totale, ha ormai raggiunto quasi il 58%. E supera la media UE. In altri termini, siamo un Paese tra i più vecchi d’Europa. E il nostro futuro appare, per questo, sicuramente problematico.
Alcune di queste tendenze caratterizzano anche gli immigrati. Senza i quali, peraltro, in Italia non avremmo futuro. E neppure presente. Visto che costituiscono la base prevalente, per non dire dominante, della mano d’opera nelle nostre imprese.
Le ragioni che influenzano i giudizi sulla “maternità surrogata” sono, comunque, diverse. Anzitutto: l’età. Le generazioni. Perché, evidentemente, percepiscono in modo diverso “il futuro”. Il consenso verso la GPA, infatti, cala decisamente oltre i 45 anni e crolla, letteralmente, fra coloro che hanno più di 65 anni. Meno di un terzo dei più anziani, infatti, approva la “maternità surrogata”. Mentre il consenso, al pro posito, risale sensibilmente soprattutto fra le persone più giovani e istruite. E, in particolare, fra gli studenti.
Appare rilevante anche il peso dell’orientamento politico e di partito. Che fa osservare una vera “frattura” fra Centro-Sinistra e Centro- Destra. Con un favore verso la GPA che sale sensibilmente da Destra verso Sinistra. Fino a raggiungere il grado più elevato fra gli elettori del M5S e del Pd.
La questione della “maternità surrogata”, dunque, divide gli italiani. Ma va oltre le distinzioni tradizionali. Perché c’è sempre una componente ampia di persone che esprime pareri divergenti. A favore o contro. Indipendentemente dal genere, dall’età. Dalla posizione politica e dal sentimento religioso. La frequenza alla messa, peraltro, non sembra condizionare le opinioni degli italiani, nell’insieme. Perché i cattolici praticanti costituiscono, ormai, una componente de-limitata.
Il sondaggio di Demos, dunque, suggerisce che la “Gestazione Per Altri” costituisca una questione che attraversa la società. A partire dal suo centro: la famiglia. E potrebbe provocare fratture pericolose. Perché riguarda il futuro di un Paese sospeso. Che si lascia il futuro dietro alle spalle.