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 2023  luglio 19 Mercoledì calendario

Italia, a 90 anni con il paracadute

«L’impatto al suolo è stato un tantino duro, ma solo per colpa mia che non ho seguito bene le indicazioni dell’istruttore. Comunque nulla di rotto...». E dire che alla sua età anche una banale caduta può avere brutte conseguenze. La signora Italia Melli, da Ancona, infatti ha appena raggiunto l’alba dei 90 anni e li ha voluti festeggiare a modo suo: un lancio con il paracadute e pure con atterraggio non proprio morbido. Un volo da tremila metri, metà dei quali in caduta libera.
«È stato fantastico – racconta —. Una volta fuori dall’aereo guardi giù e vedi tutto piccolissimo. Il primo tratto si scende veloci, si apre il paracadute e senti quello strappo violento che ti riporta su. E allora cominci a dondolare che viene il mal di mare. Torni ad aprire gli occhi e man mano si fa tutto sempre più grande».
Chiaramente la signora era rigorosamente imbracata assieme all’istruttore Antonio Nardelli che opera nell’aviosuperficie di San Marco alle Paludi (Fermo). Anche per lui è stata un’esperienza da record: «Non mi ero mai lanciato in tandem con una persona di questa età». E alla fine quello che pare fosse più in ansia è proprio l’istruttore. «Paura? Macché, me la sono proprio goduta – ride la signora Italia —. L’istruttore invece era molto concentrato, ma è stato bravissimo».
Per nonna Italia questo non è stato il battesimo dell’aria. «È la mia quarta volta – spiega —. Il primo lancio l’ho fatto a 74 anni. Ma in questo caso è stata un’esperienza speciale, perché nella stessa giornata si sono lanciati anche mio figlio di 69 anni e i miei due nipoti di 22 e 29. Tre generazioni di paracadutisti».
Una passione che viene da lontano. «Mi è sempre piaciuto. Ma da giovane le condizioni economiche non mi permettevamo di frequentare un corso di paracadutismo, allora ho aspettato di andare in pensione». E così dopo 40 anni di servizio alla Lega delle Cooperative e poi all’Amministrazione Provinciale di Ancona e dopo essere rimasta vedova la signora Italia ha voluto vivere l’emozione del paracadute e non solo. Scarpinate, escursioni e anche lanci con il parapendio. «Deve sapere che mio figlio è un ottimo speleologo e più volte ha cercato di convincermi ad andare con lui. Ma io gli dico: “sotto terra vacci tu, a me piace stare all’aria aperta”. Quando mi sono lanciata la prima volta l’ho fatto anche a sua insaputa».
Inutile dire che quest’arzilla nonnina è in splendida forma e lucidissima. «Non faccio nulla di particolare. Mangio poco e ogni tanto faccio palestra e fisioterapia. Per tenere in allenamento la testa invece coltivo la mia grande passione: il burraco. Sono iscritta a vari circoli e partecipo ai tornei». Ricette magiche? «Semplicemente sto il più possibile in mezzo alla gente e non tappata in casa come tanti anziani. Quello forse è il vero segreto». E poi non smette di fare progetti. «L’anno prossimo, per esempio, mi sto già organizzando per andare in Cornovaglia». Senza mai dimenticare il paracadutismo: «Spero tanto di fare ancora altri lanci. Se Dio vuole mi piacerebbe lanciarmi anche per festeggiare i miei cento anni».