Corriere della Sera, 19 luglio 2023
Il caso Zaki, spiegato
1 Perché Zaki è stato nuovamente arrestato?
Lo studente dell’Università di Bologna è stato arrestato una prima volta il 7 febbraio 2020 all’aeroporto del Cairo al suo rientro da Bologna. Gli avvocati di Zaki denunciarono che agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (la temuta Nsa) lo tennero bendato e ammanettato per 17 ore durante il suo interrogatorio. All’epoca le accuse, basate su una serie di post su Facebook di cui l’imputato ha sempre negato la paternità, erano di «diffusione di notizie false», «incitamento alla protesta» e «istigazione alla violenza e a crimini terroristici» per cui il giovane rischiava oltre 25 anni di carcere. Dopo essere stato rinchiuso nel carcere di Tora, uno dei peggiori in Egitto, nel dicembre dell’anno successivo Patrick è stato rilasciato ma sono rimaste in piedi le accuse di diffusione di notizie false per un articolo scritto nel 2019 sui diritti della minoranza copta cui lo stesso Patrick appartiene.
2 Cosa rischia ora?
Dopo oltre un anno di rinvii per il nuovo processo, Patrick è stato condannato ieri a 3 anni dal Tribunale di Mansoura. Ma secondo i suoi avvocati alla pena detentiva andrebbero sottratti i 22 mesi già trascorsi in carcere. Significa che Patrick rischia almeno altri 14 mesi di reclusione.
3 Quali sono i possibili sviluppi? E perché si parla di grazia?
Secondo gli attivisti e i legali del giovane, la sentenza è basata sulla legge dello Stato di emergenza che non consente ricorsi in appello. Tuttavia i verdetti del Tribunale per la sicurezza dello Stato non sono definitivi fino alla ratifica del governatore militare, motivo per cui gli avvocati si stanno muovendo per evitare che Patrick venga spostato dal commissariato dove è in stato di fermo in un nuovo carcere prima che arrivi la ratifica della sentenza. Ma non solo: la legge egiziana prevede la ratifica definitiva della sentenza da parte del presidente egiziano, che ha il potere di approvarla, annullarla o emendarla, nonché il potere di emettere una grazia presidenziale.