La Stampa, 18 luglio 2023
Barack Obama in difesa delle librerie
Ai bibliotecari americani, impegnati e laboriosi.
In qualsiasi democrazia, il libero scambio di idee è un elemento importante per garantire che i cittadini siano informati, impegnati e percepiscano che il loro punto di vista conta.
È talmente importante, in effetti, che qui in America il Primo emendamento della nostra Costituzione stabilisce che la libertà inizia con la nostra capacità di condividere e accedere alle idee - anche quelle che disapproviamo.
Spesso, qualcuno decide di scrivere tali idee in un libro.
I libri hanno sempre plasmato il modo in cui sperimento il mondo. Scrittori come Mark Twain e Toni Morrison, Walt Whitman e James Baldwin mi hanno insegnato qualcosa di essenziale sul carattere del paese. Leggere di persone le cui vite erano diverse dalla mia mi ha mostrato come mettermi nei panni di qualcun altro. E il semplice atto di scrivere mi ha aiutato a sviluppare la mia propria identità - tutto ciò si sarebbe dimostrato essenziale per me come cittadino, come organizzatore di comunità e come presidente.
Oggi, alcuni dei libri che hanno plasmato la mia vita - e quelle di così tante altre persone - sono contestati da persone che disapprovano certe idee o prospettive. Non è una coincidenza che tali "libri vietati" siano spesso scritti da, o abbiano come protagonisti, persone di colore, popolazioni indigene e membri della comunità Lgbtq+ - però ci sono stati anche casi spiacevoli in cui libri di autori conservatori o libri contenenti parole oscene "che scaldano gli animi" sono diventati bersaglio della censura. In entrambi i casi l’impulso pare essere quello di imbavagliare piuttosto che coinvolgere, controbattere, imparare da o cercare di capire opinioni che non coincidono con le nostre.
Penso che tale approccio sia profondamente errato e contrario a ciò che ha reso grande questo paese. Come ho detto in precedenza, non solo è importante che i giovani di qualsiasi sfera sociale si vedano rappresentati nei libri, ma è importante anche che noi tutti affrontiamo idee e punti di vista diversi.
È importante anche capire che il mondo ci guarda. Se l’America - una nazione costruita sulla libertà di espressione - permette che certe voci e idee siano messe a tacere, perché altre nazioni dovrebbero impegnarsi per proteggerle? Paradossalmente, sono testi cristiani, o religiosi di altro tipo - i testi sacri che alcuni di coloro che esigono la censura dei libri in questo paese dichiarano di voler difendere - che sono stati spesso il bersaglio primario della censura e dei tentativi di messa al bando dei libri in paesi con regimi autoritari.
Nessuno lo capisce meglio di voi, i bibliotecari della nostra nazione. In un senso molto reale, voi siete in prima linea, combattendo ogni giorno per rendere disponibile a tutti la gamma più ampia possibile di punti di vista, opinioni e idee. Il vostro impegno e la vostra competenza professionale ci consentono di leggere liberamente e prendere in considerazione informazioni e idee e di decidere autonomamente con quali essere d’accordo.
Ecco perché voglio dedicare qualche minuto per ringraziarvi tutti per il lavoro che fate ogni giorno - lavoro che ci sta aiutando a capirci vicendevolmente e ad abbracciare la nostra casa comune.
E non si tratta solo di libri. Voi fornite anche spazi in cui le persone si riuniscono, condividono idee, partecipano a programmi comunitari e accedono a risorse civiche e didattiche essenziali. Insieme, voi aiutate le persone a diventare cittadini informati e attivi, in grado di rendere questo paese quello che vogliono che sia.
E voi fate tutto questo in un clima politico difficile in cui, troppo spesso, siete attaccati da persone che non possono o non vogliono capire il ruolo vitale - e peculiarmente americano - che giocate nella vita della nostra nazione.
Così, sia che abbiate appena iniziato a lavorare in una scuola o in una biblioteca pubblica, sia che vi abbiate passato tutta la vostra carriera lavorativa, Michelle e io vogliamo ringraziarvi per il vostro costante impegno verso la libertà di lettura. Noi tutti abbiamo verso di voi un debito di gratitudine perché assicurate che i lettori in tutto il paese abbiano accesso a una vasta gamma di libri e a tutte le idee che contengono.
Infine, a ogni cittadino che sta leggendo questo messaggio, spero che vi uniate a noi nel ricordare a chiunque ascolterà - e anche a persone che pensate che potrebbero non farlo - che il libero, forte scambio di idee è sempre stato alla base della democrazia americana. Insieme, possiamo far sì che ciò sia vero per le generazioni future.