La Stampa, 17 luglio 2023
Stagisti strapagati a Wall Street
Quando Jamie ha sfogliato con i suoi consulenti al college la margherita delle aziende che offrivano un college aveva le idee chiare. Era ottobre del 2022 e la pianificazione dell’estate successiva era già ben avviata: Jamie, studente alla Boston University, voleva un’esperienza nella Silicon Valley o comunque in un grande colosso dell’hi tech. Poi ha cambiato idea. I giganti hanno iniziato a sforbiciare posti di lavoro, ridotto i salari, tagliato i progetti poco remunerativi e i costi. Le prospettive erano cupe. Così Jamie è diventata una delle 69mila persone che ha inviato curriculum e lettera di presentazione a Citadel, società di hedge fund.
Non l’hanno presa, sarebbe stato un miracolo il contrario visto che appena lo 0,5% ha varcato la soglia del Four Season di Fort Lauderdale e di Palm Beach dove gli stagisti si sono trovati per una full immersion aziendale la prima settimana di giugno. Trecento persone in tutto, provenienti da 60 scuole del mondo, fra cui Harvard, Berkeley, Mit. E che guadagneranno – da stagisti in attesa di tornare al college per almeno un altro anno – sino a 120 dollari l’ora. Un mese standard significa un incasso di 19.200 dollari lordi. Con una cifra simile messa sul piatto, non stupisce che Jamie e altri 68.999 ragazzi abbiano fatto domanda per una della dieci sede negli Stati Uniti di Citadel.
Benvenuti nel dorato mondo degli stage a stelle e strisce, “internship” da questa parte dell’Atlantico. Oro che brilla non ovunque tuttavia. Quest’anno però Wall Street ha surclassato come offerte, disponibilità e retribuzione i malconci giganti dell’hi tech, spiazzati da politiche per il contenimento di costi e dai licenziamenti a raffica che hanno scoraggiato molti studenti dei college a fare domanda. Qui la paga di uno stagista è aumentata in un anno del 19% secondo uno studio di Level.fyi, start up seguitissima che compara offerte di lavoro e aiuta giovani (e meno) a fare balzi di carriera, ovvero a guadagnare di più.
Anche nella stessa bolla di Wall Street ci sono però ricchi e ricchissimi. Le compagnie di hedge fund ad esempio – ha riassunto Bloomberg – pagano in media 111 dollari l’ora, ovvero 4400 in una settimana di 40 ore. E Citadel fra i concorrenti con i suoi 120 dollari è la numero uno. La paga di uno stagista varia da impiego e mansioni e da società a società: un’estate alla Barclay, banca di investimento può fruttare sino a 110mila dollari se parametrati sui 12 mesi, Citigroup paga 50 dollari l’ora, Bank of America 41. Poi ci sono altri benefit, dai rimborsi per le spese vive, alla casa se la società ha della “corporate housing”.
La vittoria di Wall Street è certificata dai numeri, lo scorso anno infatti i luoghi più desiderati per trascorre un’estate da stagista erano Amazon, Meta, Microsoft. Nove posizioni su dieci erano ben pagate e un ingegnere informatico riusciva a superare i 6mila dollari a settimana. In 12 mesi però il vento è mutato.
Teodora Argintaru incarna il “sorpasso” degli hedge fund sulla Silicon Valley: rumena, laurea in informatica a Bucarest e un curriculum di prim’ordine in fatto di stage: ne ha fatti a Meta, Google e infine a Citadel dove poi si è fermata, grazie alla sponsorizzazione garantita per il visto e a un internship – estate 2022 – ottimo. Ha raccontato che «anche da stagista si hanno molte responsabilità, il nostro lavoro ha un impatto sul business reale». Da dipendente quest’anno troverà 300 giovani che vorrebbero emularla, ma che intanto potranno permettersi di vivere a New York o in altre città americane dove il costo della vita è altrimenti fuori portata per un giovane. E non solo.
E infatti il caso delle super paghe del mondo della finanza è comunque particolare. Secondo i dati estratti da un report del Dipartimento del Lavoro nel 2021 la retribuzione media per uno stagista era di 20,82 dollari, in costante ma pur tuttavia lieve aumento. Gli stage vengono fatti ovunque, gli staff di senatori e deputati in estate si riempiono di ragazzi che studiano public governance e politica internazionale e legge; i grandi studi di avvocati pagano bene e attirano giovani talenti.
Se comunque sei su dieci vengono pagati regolarmente, ve ne sono altri che ottengono al massimo dei rimborsi spese (per il trasporto o il cibo), o sono ripagati con crediti universitari o al massimo hanno una copertura per vitto e alloggio. La legge americana – in questo caso il Fair Labor Standard Act – infatti prevede che, se non c’è una retribuzione almeno pari al minimo salariale, ci devono comunque essere compensazioni. Insufficienti spesso a mantenersi. E così accanto ai 300 talentuosi e fortunati prescelti da Citadel, vi sono anche persone come Sophie Celentano che prendono decisioni estreme pur di risparmiare. Sophie fa la pendolare dalla South Carolina al New Jersey, appena al di là dell’Hudson, praticamente New York. L’affitto di un alloggio – camera e cucina – costa nelle stime del broker immobiliare Douglas Elliman, 4241 dollari. Impossibile solo avvicinarsi a quella cifra per Sophie che ha approfittato del fatto che la società presso la quale fa l’internship, e che la paga fra i 15 e i 20 dollari l’ora, ha un modello di lavoro ibrido e le richiede la presenza solo il mercoledì. Sophia ha fatto i conti: fra biglietto aereo sulla tratta South Carolina- Newark, (quattro al mese con la lowcost Spirit) e corse con Uber dall’aeroporto all’ufficio, spende 2250 per dieci mesi di lavoro, ovvero quasi la metà di quel che dovrebbe versare come affitto. Che invece un suo coetaneo alla Citadel può coprire con la paga di una settimana.