la Repubblica, 17 luglio 2023
Le domeniche emozionanti di Sandro Ciotti
Disse, di getto: “Cerchiamo di capire chi siamo”. Si chiamavaSandro Ciotti e quello era un momento concitato di una domenica calcistica alla radio. Un incauto inviato in preda a emozione aveva fatto irruzione nel collegamento per segnalare un gol minore con la frase: “Scusa Ciotti sono Ciotti”. E poi per riparare peggiorò la situazione. Al vero Ciotti uscì quella frase che poteva anche riferirsi a qualche primaria discussione filosofica, ma lui era uno di invenzioni clamorose e improvvisate, a schiaffo. E in ogni senso, vedi quella volta che chiuse una radiocronaca nella quale l’arbitro ne combinò di ogni colore con l’epica frase: “Ha arbitrato Lo Bello di Siracusa, davanti a ottantamila testimoni”. Di solaaneddotica si potrebbero riempire alcuni volumi se il personaggio era Sandro Ciotti. Domani sono vent’anni dalla sua scomparsa e già ieri Rai Storia ha proposto un ottimo doc della serie Italiani,curata da Paolo Mieli: il lavoro viene replicato appunto domani alle 17 ed è realizzato con cura e completezza da Alessandro Chiappetta. Nel senso: se solo si è amato il calcio in quegli anni, vivendone la trafila di secondi tempi alla radio, un tempo la domenica alle 19,Tutto il calcio, 90° minuto, non ci sarà un solo secondo del documentario privo di interesse ed emozione. Il personaggio Ciotti poi consente di disperdersi nei meandri della sua unicità, fatta di mille diramazioni.Soprattutto quella relativa alla musica, alle decine di Sanremoseguiti da inviato e testimone di momenti-chiave: accattivante la ricerca di materiale d’archivio ricco di spunti – un’intervista a Mina, soprattutto – per non dire il racconto a metà devoto e a metà pieno di sottintesi su quella carriera multiforme fornito da molti suoi colleghi dei bei tempi. Nella suggestiva cornice di Rai Storia diciamo che siamo a un filone laterale di vicende che ci riguardano, ma l’emozione che se ne ricava dentro il flusso di ricordi e sana curiosità è appagante assai.