la Repubblica, 17 luglio 2023
La Russia vieta gli iPhone
Niente iPhone, il nemico vi ascolta. È questo il nuovo slogan di ministeri e società statali russe. Da oggi i dipendenti del ministero dell’Industria e del Commercio, nonché del ministero per lo Sviluppo Digitale, dovranno abbandonare l’uso di smartphone iPhone, tablet iPad e di qualsiasi altro dispositivo Apple. Anche la holding Rostec che comprende società strategiche nel settore della difesa e dell’alta tecnologia ha vietato ai dipendenti l’utilizzo di prodotti della statunitense Apple per le comunicazioni di lavoro. E veti simili verranno adottati anche dai ministeri delle Finanze e dell’Energia. In alternativa il consiglio è usare cellulari provvisti del sistema operativo Android sviluppato da Google, di equivalenti cinesi o – ancora meglio – di Aurora, marchio dell’azienda di telefonia statale Rostelecom e già imposto a istituti scolastici e strutture sanitarie. Il motivo, benché non sempre ufficializzato, è presto detto: il timore che i prodotti della Mela vengano usati dal governo Usa per spiare le istituzioni statali russe. Già un mese dopo l’inizio dell’offensiva russa contro l’Ucraina, Putin aveva firmato un decreto che chiedeva alle organizzazioni coinvolte in «infrastrutture critiche informatizzate» – termine che includeva sanità, scienza e finanza – di passare all’uso di software “Made in Russia” entro il 2025. Lo scorso marzo, inoltre, ai dipendenti del ramointerno dell’amministrazione presidenziale era stato consigliato di cambiare gli iPhone con smartphone di altre marche a partire dal primo aprile. Ma dalle raccomandazioni si è passati agli obblighi dopo che, il primo giugno, l’Fsb ha annunciato di aver scoperto che migliaia di iPhone sarebbero stati “infettati” da software di monitoraggio grazie a una “stretta collaborazione” tra la società di Cupertino e la National Security Agency per controllare «individui di interesse per la Casa Bianca».
«I servizi credono davvero che gli americani possano utilizzare le loro apparecchiature per intercettare», ha commentato Andrej Soldatov, esperto di servizi russi d’intelligence. «Ma i funzionari si oppongono alle restrizioni semplicemente perché amano gli iPhone». L’Apple-mania, del resto, ha a lungo contagiato anche i vertici. Lo scorso novembre, in piena crociata contro il “satanico” Occidente collettivo, aveva fatto scalpore un video del ministro degli Esteri Sergej Lavrov: a Bali, a margine del G20, sfoggiava un Apple Watch al polso e un iPhone in bella vista. Adesso, invece, anche dall’alto arrivano proclami di segno opposto. Quando Apple ha negato le accuse dell’Fsb sostenendo di non aver «mai lavorato con nessun governo», il portavoce di Putin Dmitrij Peskov ha replicato: «Tutti nell’amministrazione presidenziale sono consapevoli che l’iPhone è un dispositivo trasparente e il suo utilizzo per scopi ufficiali è inaccettabile e proibito». Una replica di eguale tenore era arrivata dal vicecapo del Consiglio di sicurezza, Dmitrij Medvedev: «Quando una grande azienda tecnologica afferma di non cooperare con la comunità d’intelligence o mente o sta per fallire». E dire che nel 2010, quando sedeva al Cremlino, Medvedev aveva visitato con entusiasmo la Silicon Valley e dialogato a lungo con Steve Jobs che gli aveva regalato un iPhone4 prima della sua messa in commercio e consigliato anche di «cambiare mentalità».