Domenicale, 16 luglio 2023
Biblioteche
Che sciocchi, non avevamo proprio capito niente; da domandarci come abbiamo fatto fino a oggi. Per anni abbiamo frequentato le più antiche biblioteche, felici di ammirare i loro tesori; solo, ci spiaceva vederle sempre mezze vuote, senza che nessuno di noi sapesse trovare le parole adatte per ampliare il giro dei loro frequentatori, soprattutto ai giovani. Ma, appunto, non capivamo nulla, neppure dove ci trovassimo.
Per fortuna oggi ci apre la solita agenzia di comunicazione milanese specializzata nel web, che ha “adottato” (qualunque cosa voglia dire un’adozione in questo campo) una delle più venerande istituzioni librarie del Paese, la Biblioteca Capitolare di Verona, iniziando a lavorare per lei. Subito una folgorante scoperta: «La Capitolare è più di una biblioteca: è un museo, un hub culturale, una community».
Ma certo, ecco la chiave. Pensate: dopo un intero pomeriggio in biblioteca, a cena con gli amici vi vergognate un po’ di dire dove siete stati, per quell’idea di polveroso che sempre si accompagna al luogo; invece d’ora in poi, eccovi pronti: «Sono stato nella mia community all’hub culturale in centro a Verona». A queste magiche parole folle di giovani si precipitano in visita tra gli scaffali di legno.
Ma siamo appena all’inizio. Il passo successivo prevede la creazione di strategie per rendere attrattiva la Capitolare: nel linguaggio dell’agenzia, strutturare una campagna di rebranding, definendo una nuova brand strategy e sviluppando una identità visiva. O perbacco! Una campagna di rebranding. Chissà come si fa, si domanda l’inesperto bibliofilo. Forse bisogna tradurre in linguaggio alla Fedez il famoso “Indovinello veronese”, Se pareba boves / alba pratalia araba…, uno dei primi documenti scritti in volgare, conservato appunto alla Capitolare. Mica facile, però. Per fortuna lo scritto dell’agenzia ci soccorre con un prezioso assist metodologico: come punto di partenza per lo sviluppo creativo, è stata identificata la “personalità” della biblioteca, i molteplici scopi e attività, e sono stati studiati, analizzati e riordinati i target di riferimento.
Che lavoro, ragazzi! Però ne valeva la pena: alla fine l’agenzia ha ideato un nuovo “Manifesto” che sintetizza la vision e la mission della biblioteca. Purtroppo, per la nostra imperizia in rete, non abbiamo avuto accesso al documento. Poco male: la sua sola esistenza ci ha appagato; con, noi, immaginiamo, due tra i più illustri visitatori passati della Capitolare: Dante, nell’esilio, e Petrarca. Ammesso, beninteso, che facciano parte del “target di riferimento”. Non ne sarei così sicuro.