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 2023  luglio 15 Sabato calendario

I comuni italiani

È difficile dire dove finiscano le città. Dov’è esattamente che la porosità dei loro confini si fa territorio di scambio, e dove lo spirito che le anima cede il passo e degrada fino a svanire, accompagnato da segnali stradali barrati, che certificano contemporaneamente la fine e l’inizio di nuove nomenclature.
È una questione umana, di esseri umani che abitano un territorio e che dunque da secoli lo modificano, lo allargano e lo restringono. Quando ci sei dentro, è anche difficile dire quanto possa essere estesa la città che abiti. Una visione d’insieme viene meglio dagli aerei, quando sorvolano le città preparandosi per l’atterraggio e se ne intuiscono i confini immateriali, o in autostrada, quando dietro a una curva improvvisa, appare, minaccioso e caldo, il bordo sfumato di una capitale.
Con Roma non si hanno sorprese. È la città più estesa d’Italia, e con i suoi 1.287,24 chilometri quadrati (km2) occupa da sola lo 0,4% del territorio nazionale (302.070,8 km2). Fin dalla sua fondazione, il pomerio quadrato che nella leggenda viene tracciato da Romolo, e che divideva l’Urbe da ciò che semplicemente le apparteneva, si è ingrandito e spostato, inglobando dentro la città le sue immediate vicinanze, in una forza centripeta generata dall’espansione economica e sociale del centro. Un processo che è stato comune a molte città e, fin da quando si ebbero le mura a protezione degli abitanti, quei manufatti indicavano un dentro e un fuori ben visibili, lasciando ancora oggi un segno che spesso sancisce gli antichi confini dell’amministrazione comunale delle città. Roma è anche la città più popolosa d’Italia, con i suoi 2.746.382 residenti al 1° gennaio scorso, seguita da Milano e Napoli.
Tuttavia, scorrendo la lista dei dati forniti dall’Istat sull’estensione dei Comuni italiani e la loro densità abitativa, si scoprono caratteristiche non scontate. Dopo la capitale, con circa la metà della sua estensione, il secondo Comune d’Italia per grandezza è infatti quello di Ravenna (653,81 km2), antica capitale imperiale, seguito da Cerignola, in provincia di Foggia, con 593,92 km2 e prima tra le città non capoluogo. Come si apprezza dal grafico, i Comuni italiani più estesi si addensano nel Centro, tra Toscana, Lazio e Umbria, e nel Mezzogiorno, con punte importanti tra la Puglia e la Sicilia, che insieme hanno 49 occorrenze tra le prime cento città italiane per dimensione territoriale. Dopo Cerignola troviamo, infatti, la città siciliana di Noto, seguita da Sassari e da Monreale.
Al 1° gennaio 2023, tra i 7.901 comuni italiani, solo 257 sono in Puglia, che ne possiede meno di un quarto di quelli piemontesi, più di mille. A fronte di aree paragonabili, questo si tramuta al Sud in ampi spazi di territorio da governare per poche amministrazioni e una densità abitativa di 207 residenti per km2, quando la media nazionale è 197 per km2. Se al Sud abbiamo quindi un numero inferiore di comuni a fronte di aree territoriali molto più grandi, al Nord la situazione è opposta. È infatti nel Settentrione che si concentrano il maggior numero dei Comuni italiani, il 55,5% del totale. La frammentazione dei comuni del Nord, espressione diretta delle vicissitudini storiche delle regioni che li ospitano, è la causa della loro piccola dimensione e del loro grande numero, per una densità abitativa più alta (446 residenti per km2 solo nel Nord-Ovest). Il Comune di Milano, senza contare l’area della città metropolitana, ha una superficie di soli 181,67 km2, per una densità abitativa di 7.454 abitanti per km2, di poco inferiore a quella di Napoli (7.665 abitanti per km2), in una regione, la Campania, che ha la densità media regionale più elevata d’Italia (in una classifica della densità abitativa sette posizioni tra le prime dieci spettano a Comuni campani, mentre gli altri afferiscono all’hinterland milanese). L’ultima posizione in classifica per superficie spetta invece al comune campano di Atrani con i suoi 0,1206 km2.
L’Italia è dunque un Paese di comunità ristrette, sia per dimensione territoriale sia demografica: quasi la metà dei Comuni italiani è di dimensioni piccole o piccolissime, che non superano cioè i 20 km2, mentre la maggioranza della popolazione (il 68,5 %) vive in Comuni medi, cioè tra i 5 mila e 250 mila abitanti e un terzo di essa nei comuni che fanno parte delle 14 città metropolitane.
Negli ultimi anni il numero dei Comuni è in diminuzione: attraverso la fusione di quelli piccoli o piccolissimi (situati soprattutto nel Nord Italia) siamo passati dagli 8.092 Comuni del 2011 ai 7.901 di oggi.
È difficile rendersi conto della grandezza delle città quando ci si è dentro ma, se si è immersi in un contesto di forte declino demografico come quello che si sta manifestando oggi in Italia, il rischio è che lo spopolamento dei Comuni più piccoli porti alla scomparsa della memoria dei luoghi e di chi li abitava, aprendo spazi difficili da riempire di nuovo.