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 2023  luglio 14 Venerdì calendario

Biografia di Norma Bruni

«Abbassa la tua radio, per favor, / se vuoi ascoltare i palpiti del mio cuor...» cantava alla radio (che si chiamava ancora Eiar) Norma Bruni, al secolo Norma Mistroni, scoperta da qualcuno a Bologna in visita in casa di amici, dove Norma faceva la cameriera e canticchiava lavorando in cucina... Quella canzone si chiamava Silenzioso slow e diventò celeberrima, rendendo il nome di Norma Bruni famoso, e la sua voce, profonda e sensuale, una delle più amate dagli italiani degli anni di guerra. Norma era una bella ragazza mora tra i venti e i trent’anni, una bellezza emiliana dalla voce bassa e sensuale che fu apprezzata da direttori d’orchestra quali Barzizza o Angelini in un tempo in cui la censura si era fatta ferrea sul fronte politico ma si era un po’ allentata su quello del divertimento e dell’“evasione”, di cui gli italiani del tempo sentivano un gran bisogno. Fino a permettere le imitazioni dello swing e dello slow americani e hollywoodiani (Crosby e Sinatra i loro profeti, Natalino Otto il più noto imitatore nostrano) che la censura aveva prima osteggiato.
Con Tango del mare («Torna ogni nave e tu non vuoi tornare») e con Lontano...
(«Lontano, tutti abbiamo una casa, tutti abbiamo un sposa»),
Silenzioso slow parlava d’amore ma di un amore vicino e sensuale... come ne parlava, in Germania e poi per i soldati di ogni fronte, Lilì Marlene (« Tutte le sere sotto quel fanal»).
Sempre di nostalgia e di sogni si trattava, per i soldati e per i civili, per le donne come per gli uomini del tempo di guerra, a casa o al fronte: sogni di amore e di pace... Altre canzoni rese celebri da Norma Bruni furono Amami di più, Piango per te, Vorrei sognare, Sogno ad occhi aperti, e parlavano spesso di sogni di cui i nostri uomini sentivano il bisogno non meno delle donne. La fama di Norma Bruni le venne anche dalle foto che apparivano sui giornali d’evasione del tempo, ed ebbe buon gioco tanti anni dopo Paolo Poli a ironizzarvi nei suoi cabaret, raccontandone anche l’aspetto di Norma, per esempio le sensuali labbra tinte da un rossetto che più che rosso sembrava nero... Quando Norma morì nel 1971, altre dive e cantanti l’avevano sostituita nei favori del pubblico, e per fortuna di un pubblico di pace, ma gli uomini sui cinquanta e oltre se la ricordavano ancora molto bene. Quelli che avevano fatto la guerra e avevano ascoltato la sua voce dalla radio, in patria o al fronte..