Corriere della Sera, 14 luglio 2023
La sciopero più lungo della sanità britannica
Londra È il più lungo sciopero nella storia della sanità britannica: ieri i medici «junior» hanno lanciato una astensione dal lavoro che durerà ben cinque giorni, cui sia aggiungeranno la prossima settimana due giorni di sciopero dei dottori più senior, mentre anche i radiologi si preparano a incrociare le braccia.
È una protesta che arriva mentre la sanità pubblica britannica è sull’orlo del collasso: le liste d’attesa hanno raggiunto la cifra record di 7 milioni e mezzo di pazienti e lo sciopero di questi giorni farà ulteriormente slittare decine di migliaia di visite e di operazioni programmate. I servizi essenziali saranno garantiti, ma il pubblico è stato avvisato di recarsi al pronto soccorso solo in caso di reale pericolo di vita e di avvalersi invece dei sistemi di consultazione online per le altre necessità.
I medici sono in agitazione da mesi perché chiedono aumenti salariali del 35%: ieri il premier Rishi Sunak ha offerto a tutti i lavoratori publici (inclusa la sanità) un incremento del 6%, cosa che non ha soddisfatto i dottori. Il governo però non ha intenzione di cedere, perché teme che incrementi salariali incontrollati non farebbero altro che alimentare l’inflazione, che in Gran Bretagna rimane ostinatamente alta (è ancora all’8,7%) e sta costringendo la Banca d’Inghilterra a un continuo rialzo dei tassi d’interesse, arrivati ormai al 5% (con conseguenze disastrose sui mutui, che qui sono diffusissimi molto più che in Italia).
È dallo scorso autunno che la Gran Bretagna è investita da scioperi che interessano tutti i principali settori, dalla scuola ai trasporti fino addirittura agli avvocati. Il governo Sunak è sotto assedio ma le conseguenze per i cittadini sono ancora peggiori: lo sciopero dei medici arriva nel momento in cui, a giugno, si è registrato il più alto numero di accessi di sempre ai pronto soccorso, a causa del caldo record, e il secondo più alto numero di chiamate alle ambulanze per pericolo di vita.
Le prossime due settimane saranno un periodo «incredibilmente dirompente» per il servizio sanitario nazionale, ha ammonito il direttore medico per l’Inghilterra, il professor Sir Stephen Powis: «Il nostro staff sta facendo tutto il possibile, ma non possiamo continuare così: lo sciopero sta avendo un grosso impatto sui pazienti che necessitano di cure di routine», ha aggiunto.
Nei mesi scorsi era emerso come le astensioni dal lavoro dei medici avevano coinciso con un picco della mortalità nella prima parte di quest’anno: e se è difficile stabilire una correlazione diretta, è indubbio che gli scioperi dei medici vadano a impattare su un sistema già in sofferenza.