Corriere della Sera, 13 luglio 2023
Nico, il dj fantasma che avrebbe stuprato la 22enne che ha accusato La Russa Jr di stupro
Appare come un fantasma a casa di Leonardo La Russa e negli incubi della ragazza che si sveglia stordita nella camera da letto del ragazzo, nella casa milanese del presidente del Senato, e resta un fantasma nell’indagine della procura di Milano per violena sessuale. Un fantasma ingombrante: se mai la sua presenza e il suo ruolo venissero provati in quell’appartamento milanese su due piani, dove secondo la denuncia della ragazza si sarebbe consumato il reato, la procura si troverebbe a riqualificare l’accusa in violenza sessuale di gruppo.
Ma per ora il dj, dj Nico, che nessuno ha visto e che non è ancora entrato nell’inchiesta resta appunto un fantasma. Di lui parla alla presunta vittima prima lo stesso Leonardo, poi la sua amica del cuore, il mattino dopo. «Leonardo, supino nel letto con me, anch’esso nudo mi disse: “Siamo venuti qui dopo la discoteca, con la mia macchina – scrive la giovane nella denuncia – mi confermò che sia lui e sia il suo amico, di nome Nico, avevano avuto un rapporto con me a mia insaputa. Leonardo mi dichiarò che Nico si era fermato a dormire in un’altra stanza nel medesimo appartamento. Mi avevano spogliato. Scioccata, tremavo escrivevo alle mie amiche mentre ero nel letto, chiedendo anche alla mia amica il perché fossi da sola a casa di Leonardo e dove lei si trovasse». Passano pochi giorni, c’è già stata la visita alla Mangiagalli, la presunta vittima incontra l’amica. «Giorni dopo, parlando con lei, mi disse che la sera dei fatti era stata organizzata da Leonardo e che tale Nico era il Dj della serata».
Quel nome però non compare nel programma ufficiale del 18 maggio scorso all’Apophis, esclusivo club nel cuore di Milano, dove Leonardo e la sua vecchia compagna di liceo s’incontrano. Serata Eclipse, dalle 23.30 alle 5, dj set di Tommy Gilardoni, Luca Valenti, Roy Ventura. Loro sono sul programma, dj Nico, no. Un fantasma anche in quel locale.
In molti sanno chi è, il nome rimbalza tra i giovani che popolano le notti di musica techno del piccolo club. Per gli investigatori resta al momento un soggetto “non identificato”. Una conversazione di Repubblica con un giovane che sui social sembra corrispondere al suo profilo, alimenta il mistero. Si definisce “musicista”. 1998 l’anno di nascita. Milano – Roma – Londra le coordinate della sua vita, insieme a link a vecchie band di cui ha fatto parte, probabilmente sciolte. Tra i suoi oltre mille contatti, la stessa presunta vittima. «Non ero a Milano quella sera – risponde al telefono dall’estero con voce assonnata –. Non ho partecipato alla serata all’Apophis, non conosco Leonardo La Russa», assicura. «Come ha avuto il mio telefono? Ora sono al lavoro», dice. E mette giù. Qualche minuto e dal profilo social scompare anche il numero di cellulare che prima era là. Nell’indagine sulla presunta violenza sessuale da parte di Leonardo La Russa alla sua amica, il dj non ha ancora un ruolo. Non è stato convocato. Il suo telefono non è stato acquisito. La sua posizione, ancora sullo sfondo, potrebbe però dare una virata all’intera inchiesta. Chiunque egli sia, se un ruolo gli venisse solo ipoteticamente attribuito nella camera da letto di casa La Russa, l’accusa di violenza sessuale potrebbe essere riqualifica nella più grave violenza sessuale di gruppo. E solo, a quel punto, non sarebbe più un fantasma.