Corriere della Sera, 13 luglio 2023
La dieta di Lollobrigida
Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e di molto altro – in concorso con il ministro dell’economia e delle finanze (che ci ha messo i danè) – ha diffuso l’attesissimo Allegato I indicante i «beni alimentari di prima necessità» che si possono acquistare con i 382,5 euro della carta «Dedicata a Te». L’occhio malevolo vi coglie subito delle singolari omissioni. La sogliola e la triglia sguazzano nell’elenco alla voce «pescato fresco», ma i bastoncini di pesce surgelato risultano dispersi. Bene l’olio di oliva e di semi, niente da fare per quello di mais. Sale e pepe, nessuna speranza. Il peperoncino, figuriamoci. E i dolci? Qui il gioco si fa duro. Escluse merendine, marmellate e torte di ogni consistenza e sapore, sono consentiti il miele, purché naturale, il cioccolato e il cacao in polvere. La nota crema spalmabile con le nocciole rientrerà sotto la dicitura «cioccolato»? Serve un Allegato II, che i solerti funzionari del ministero di Lollobrigida, sotto la supervisione del ministro in persona, non mancheranno di preparare. C’è l’aceto di vino, ma non c’è il vino. C’è il caffè, perciò potete continuare nella lettura. In compenso mancano le tisane, a eccezione della camomilla, e qui è evidente che neanche l’Allegato II potrà bastare a sanare l’incomprensibile discriminazione. Occorrerà stilarne un terzo.
Che disgrazia avere bisogno dello Stato. Quando si degna di aprire il borsellino non resiste alla tentazione di dirti persino che cosa devi mangiare.