Corriere della Sera, 12 luglio 2023
La nuova epoca della ragione
Pubblichiamo un estratto del saggio «L’era dell’Intelligenza artificiale» firmato dall’ex segretario di Stato americano, Rivoluzione L’IA ha rivelato che la realtà può essere conosciuta in modi forse più complessi rispetto a come era stata compresa dai soli esseri umani dall’ex ceo di Google e dall’informatico del Mit
Tuttavia, in alcuni casi su scala e con rapidità eccezionali, produce risultati che si avvicinano a quelli che, finora, sono stati raggiunti soltanto attraverso la ragione umana. Talvolta sono sbalorditivi. (…)
Gli individui e le società che accolgono come partner l’intelligenza artificiale al fine di ampliare le proprie abilità o perseguire determinate idee, possono essere capaci di compiere imprese – scientifiche, mediche, militari, politiche e sociali – destinate a eclissare quelle delle epoche precedenti. Tuttavia, quando le macchine che si avvicinano all’intelligenza umana sono considerate un elemento chiave per ottenere risultati migliori e con maggiore rapidità, la sola ragione può finire per sembrare arcaica. Dopo aver definito un’epoca, l’esercizio della ragione umana individuale potrebbe veder mutato il proprio significato.
La rivoluzione della stampa, nell’Europa del XV secolo, produsse nuove idee e una nuova forma di pensiero, smantellando e allo stesso tempo arricchendo stili di vita consolidati. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale è destinata a fare qualcosa di analogo: accedere a nuove informazioni, produrre spettacolari progressi scientifici ed economici, e, in tal modo, trasformare il mondo. Ma sarà difficile determinare il suo impatto sulle forme del pensiero.
Aiutando l’umanità a navigare attraverso la totalità dell’informazione digitale, l’Ia aprirà scenari di conoscenza e comprensione senza precedenti. Oppure la sua scoperta di modelli nelle masse di dati potrebbe produrre una serie di assiomi accettati come ortodossi da piattaforme di rete di raggio continentale e globale. Questo, a sua volta, potrebbe diminuire la capacità umana di indagare con lo scetticismo che ha caratterizzato la nostra epoca. (…)
L’intelligenza artificiale può migliorare o – se impiegata in modo sbagliato – peggiorare l’umanità, ma la sua stessa esistenza sfida, e in alcuni casi trascende, presupposti fondamentali. Finora soltanto gli esseri umani hanno sviluppato la propria concezione della realtà, una capacità che ha definito il nostro posto nel mondo e la nostra relazione con esso. Da qui abbiamo elaborato le nostre filosofie, delineato i nostri governi e le nostre strategie militari, e fondato i nostri precetti morali. Ora l’intelligenza artificiale ha rivelato che la realtà può essere conosciuta in modi diversi, forse più complessi, rispetto a come era stata compresa dai soli esseri umani.
Rivoluzione
L’IA ha rivelato
che la realtà può essere conosciuta in modi forse più complessi rispetto a come era stata compresa dai soli esseri umani
In certi casi le sue scoperte potrebbero essere altrettanto sorprendenti e disorientanti di quelle dei più influenti pensatori all’apice della loro ispirazione, producendo lampi di intuizioni e di sfide su concetti consolidati, che richiedono un riconoscimento. Ancora più spesso, l’intelligenza artificiale sarà invisibile, integrata nella vita quotidiana, e plasmerà le nostre esperienze in modi che troviamo intuitivamente appropriati. (…)
A ogni punto di svolta, l’umanità avrà tre opzioni: limitare l’intelligenza artificiale, collaborare con essa, o rimettersi completamente a essa. Queste scelte definiranno l’applicazione dell’intelligenza artificiale a determinati compiti o ambiti, rispecchiando dimensioni tanto filosofiche quanto pratiche. Per esempio, in un’emergenza aerea o automobilistica, un copilota-Ia dovrebbe rimettersi a un pilota umano? O il contrario? Per ciascuna applicazione, gli esseri umani dovranno tracciare un percorso: in alcuni casi tale percorso si evolverà, dato che evolvono anche le capacità dell’intelligenza artificiale e i protocolli umani per verificare i risultati dell’Ia.
A volte affidarsi all’intelligenza artificiale sarà la scelta appropriata: per esempio, se un’intelligenza artificiale è in grado di individuare un cancro al seno in una mammografia prima e più accuratamente di quanto possa fare un essere umano, il suo utilizzo servirà a salvare delle vite. Certe volte una collaborazione sarà l’opzione migliore, come nei veicoli a guida automatica che funzionano come gli odierni aerei con pilota automatico. In altri casi, per esempio nel contesto militare, limitazioni rigide, definite in modo preciso e perfettamente comprese, saranno invece di fondamentale importanza. L’intelligenza artificiale trasformerà il nostro approccio a ciò che conosciamo, a come conosciamo e persino a ciò che è possibile conoscere.