Il Messaggero, 11 luglio 2023
Protesta in Svizzera contro la Federer Town
Ora che ha lasciato per sempre l’agonismo sui campi da tennis, dopo aver chiuso la carriera come uno degli sportivi più ammirati di sempre e uno dei campioni ad aver conquistato più titoli nella storia del suo sport, Roger Federer si trova alle prese con un campo decisamente a lui poco conosciuto. Non è in terra rossa come quello degli Internazionali di Roma, né in erba come quello di Wimbledon. L’atleta svizzero ora deve modulare il suo servizio tenendo conto di piani regolatori e normative, e deve giocare il suo dritto e il suo rovescio senza innervosire troppo i vicini di casa e gli abitanti che tra l’altro si mostrano già spazientiti.
IL PROGETTO
Al centro del contendere c’è infatti il terreno da 18mila metri quadrati su cui l’ex imbattibile della racchetta sta facendo costruire il suo villaggio, sulle rive del lago di Zurigo, dove obiezioni tecniche, vecchi piani regolatori cantonali e una disputa sulla strada costiera hanno già ripetutamente rinviato la costruzione della sua proprietà dal 2019. Si tratta di un terreno acquistato, dicono i ben informati, per una cifra compresa tra i 40 e i 60 milioni di franchi. Un grosso investimento che Federer si è potuto agiatamente permettere di fare visto che, come riportato dalla rivista economica Bilanz, la fortuna di Roger Federer si aggira intorno ai 750 milioni di franchi, ai quali si aggiungono sponsorship a sei zeri che proseguono ancora oggi e che tuttavia sta andando molto per le lunghe, mentre l’arrivo della pandemia non ha fatto che ritardare ogni cosa. Siamo a Rapperswil-Jona, dove gli operai si sono messi all’opera per costruire sei edifici a uno o due piani, un parcheggio sotterraneo e impianti sportivi. Inclusa una piscina vicino alla riva del lago e, pare, un campo da tennis al coperto e uno all’aperto.
I NODI
Il tasto dolente rimane un percorso pubblico sul lungolago che il piano cantonale prevedeva e al quale gli abitanti non vogliono assolutamente rinunciare. Per Federer, invece, quello sarebbe un elemento cruciale per la garanzia della propria privacy e di quella della sua numerosa famiglia. Qui, infatti, andrà a vivere con la moglie Mirka - ex tennista slovacca naturalizzata svizzera sposata nel 2009 - e i loro quattro figli, due coppie di gemelli. Attualmente, non è ancora stata realizzata alcuna costruzione in questo lembo di terra, anche se lo studio di architettura sudafricano Saota, incaricato dal tennista, ha grandi progetti anche per questa area, come riporta il sito locale watson.ch. È prevista una rimessa per le barche, un pontone di 20 metri e un canale di 140 metri quadrati da scavare. Questi elementi si estendono nel lago e si trovano sopra uno specchio d’acqua pubblico del lago di Zurigo.
LA MEDIAZIONE
Interpellata sull’argomento, scrive sempre watson.ch, l’autorità di Rapperswil-Jona ha respinto la domanda al mittente: «Non siamo autorizzati a fornire informazioni su procedimenti in corso che coinvolgono privati», e nemmeno l’avvocato di Federer ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sta di fatto che, coraggiosamente, un albergatore ha trovato il modo di scherzare sull’argomento: «Caro Roger, mentre aspetti che la tua casa qui sia pronta, puoi venire a stare da noi», si legge su un grande cartello affisso in zona. L’addio di Federer ai tornei e all’agonismo è avvenuto lo scorso settembre, quando ha annunciato che si sarebbe ritirato all’età di 41 anni, dopo oltre 1500 match giocati in 24 anni di gloriosa carriera. Un periodo che gli ha permesso di portare a casa ben otto trofei di Wimbledon - mai nessuno come lui, nella categoria maschile - sei Australian Open, cinque US Open e 1 Roland Garros, per fare solo qualche esempio, oltre a essere rimasto al numero uno del ranking mondiale per 237 settimane consecutive. Dopo tante difficoltà e traguardi, raggiunti con tenacia e un’eleganza riconosciute come uniche da ammiratori e avversari, che saranno mai queste "piccole" diatribe burocratiche?