Corriere della Sera, 10 luglio 2023
L’inquietudine tra le amiche di La Russa e della ragazza che lo accusa
Milano A domanda, ci risponde. «Sì, sono un’amica di entrambi». «No, da quando è uscita la notizia non ho sentito nessuno dei due, mi è sembrato poco opportuno». Qui parla senza che ci sia prima un nostro quesito: «In ogni modo Leonardo lo conosco bene, davvero bene, abbiamo frequentato insieme l’università a Londra, e con me, così come con tutte le altre, non ha mai superato il confine, se intende quello che dico: uno che sta al suo posto, che non va contro le volontà delle donne...». Altri interrogativi. Il primo: la droga. «Leonardo e la droga? Ma no, impossibile, le due cose non c’entrano nulla. O almeno, io adesso mi sto riferendo al nostro comune vissuto, ignoro come siano andati i fatti nella sua abitazione, e non mi permetto di avanzare sospetti in una oppure nell’altra direzione, però con la droga non l’ho mai visto». Dopodiché: lei era in quel locale, giusto? «No». Ma viene collocata lì. «Eh, forse c’ero, forse non c’ero. Guardi, non mi ricordo». E ancora: chi è il ragazzo che ha dormito nell’appartamento di Leonardo e avrebbe partecipato alle violenze? «Non ho idea. Glielo giuro».
Il Corriere ha cercato le tre amiche della coetanea che ha denunciato La Russa per stupro. Quelle appena lette sono le frasi della ventenne che, nel parziale ordine cronologico stilato dagli investigatori, è stata la seconda a comparire con il suo ingresso nell’esclusivo club Apophis, assai amato da questa gioventù borghese, viaggiatrice, già più internazionale che milanese pur essendo cresciuta in città, impegnata sia con i libri sia con gli esordi nel lavoro. Per esempio, la prima ragazza che alla mezzanotte del 18 maggio era entrata nella discoteca proprio insieme alla presunta vittima, collabora con la madre in un’attività imprenditoriale all’estero, un’attività collaterale alla passione di frequentare, appena possibile, amene località del mondo ed esplorarle.
È la medesima mamma a rispondere al telefono e da subito i toni sono di fastidio e di rabbia, con le scandite minacce di azioni legali. La donna non fornisce neanche lo spazio per una minima presentazione. Una reazione legittima da genitore, nella supplementare ma non minore consapevolezza che la figlia sia un testimone chiave: è stata lei a ricordare alla coetanea l’eventualità del versamento di droga nel suo bicchiere; era stata appunto lei, in precedenza, a condividere frammenti della serata prima dell’arrivo all’Apophis e magari, ma è una mera ipotesi, anche condividere, oppure essere una spettatrice dell’evento, l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Saranno magistrati e poliziotti ad aggiungere elementi al fascicolo, a cominciare dalle deposizioni di queste tre ragazze. E risulta scontato che quel tema, l’ipotetica droga nel calice, e magari versata da La Russa, necessiterà di ramificati dettagli. Sull’argomento non intende pronunciarsi la terza ventenne, la quale, sempre nella scansione temporale degli investigatori, è entrata in scena per ultima. Ovvero con la chat in cui era stata informata dalla coetanea delle ore trascorse a casa di Leonardo, e con il suo invito ad andare in Mangiagalli per la visita. Di più: si era proposta di raggiungere l’amica e accompagnarla di persona nella clinica. Anche questa ragazza («In discoteca non c’ero, non posso raccontare quanto avvenuto») ha un impiego, nel settore artistico. Successivi tentativi di acquisire sue parole non hanno sortito risultato. Parimenti alle ricerche su quell’amico di La Russa: personale del locale non proferisce verbo sull’argomento nonostante fosse un cliente assiduo.
Torniamo alle ventenni. Sono spaventate, e anche questo appare fisiologico; temono la ribalta mediatica; temono l’iter giudiziario e il rischio di una grave catena di eventi che però non riescono ancora a definire; delle ragazze si intuiscono gli stati d’animo dall’esitazione nel dialogo, dalla volontà di spiegare che sanno ma insieme non sanno tanto. A maggior ragione, forse, in quanto alla fine tutti e quattro, anzi tutti e cinque – loro, Leonardo, la coetanea – hanno condiviso numerosi passaggi della giovinezza, e hanno dei legami reciproci più o meno intensi, ma comunque legami che coinvolgono anche le rispettive famiglie.