la Repubblica, 9 luglio 2023
Il club dei fratelli La Russa
MILANO – C’è una telecamera all’angolo tra via Merlo e via San Bernardino. A un passo dal Duomo. Punta sul civico 3 di via Merlo, ovvero – dal 2017, c’era la Fashion week – l’ingresso dell’Apophis. Sole africano a metà pomeriggio. Sulla serranda sormontata da una verandina blu navy, il disegno di un serpente stilizzato. È il logo del locale. «La discoteca dei La Russa», dice un dj milanese. Giura che la brutta storia del 18 maggio c’entra zero. Che insomma questa cosa dei La Russa Bros di casa qui nel club di via Merlo, in giro, era già nota. Sia Leo Apache in arte Larus sia Lorenzo Cochis (il fratello mediano dei tre figli del presidente del Senato, ndr) sono habitués. «Litrattano come dei pascià. Perché sono loro. Perché portano gente. Perché la gente che portano, spende. Forse spendono anche loro…». Apophis è un dio della mitologia egizia. È rappresentato come un serpente gigante, incarna le forze del male e della notte, il caos, l’oscurità. E di caos e di oscurità, nell’affaire La Russa jr, ce n’è eccome. Proviamo a fare un po’ di luce. Più che una discoteca, l’Apophis, è un salotto: un posto da happy few, da figli di. Otto divani di velluto raso, la pista, il bancone dell’ “esclusivo tailor made mixology” con 600 etichette. Un tempietto pagano d 180 mq firmato da un noto studio di architettura, una balera di lusso per 200-300 persone nata da un’ideadell’imprenditore Aldo Alessi e di Filippo Ramella (già gestore del Sofa Cafè sui Navigli). «Target molto giovane. I ragazzi fighetti del centro e i pr ci organizzano le feste – continua il dj –. I clienti? Ragazzi di 18-20-25 anni. Spalle ben coperte. Alcuni lasciano giù anche 2-3 mila euro a serata. Tra bocce di vodka Beluga, gin pregiatissimi e champagne». Vero: l’Apophis nasce come un club members only. 500 euro di quota associativa (valida da settembre a giugno). Ma come sempre se conosci chi conosce capita che entri anche se non hai versato l’obolo. Giovedì 18 maggio 2023. L’Apophis ospita la serata Eclipse. È una one-night gettonata. Alla consolle suonano tre dj: Tommy Gilardoni, Luca Valenti e Roy Ventura. Giovani, uno è un bocconiano, il giro è quello dei locali young. Fermi. Guai a agitare croci solo perché – è un dato assodato – le indagini mirano a individuare l’ “amico dj” (tal “dj N.”) di Leonardo Apache La Russa. Il ragazzo che, uscito dall’Apophis e che sarebbe andato anche lui a casa del trapper Larus insieme alla 22 enne che ha denunciato la violenza sessuale, e avrebbe avuto pure lui un rapporto con quest’ultima. Il 18 maggio il party Eclipse inizia alle 23.30 e va avanti fino alle 5. Che Larus, la sua ex compagna di liceo e l’amico dj abbiano fatto l’alba nel lussuoso pentavani in centro dove abita la seconda carica dello Stato e la sua famiglia, è acclarato. I poliziotti stanno esaminando delle telecamere. Quali? Solo quelle davanti a casa La Russa o anche quella che inquadra l’uscita dell’Apophis? Sono passati 50 giorni dal 18 maggio. Impossibile che le immagini catturate dagli occhi elettronici vivano. L’idea degli investigatori è chiara: riuscire magari a vedere in che condizioni era la ragazza – aveva sniffato cocaina – una volta uscita dal locale con i due amici per raggiungere casa La Russa. E come stava quando è venuta via da quel palazzo piantonato 24/24H dai carabinieri. Una cosa è certa: la notte, all’Apophis, non russa. Quando il “salotto” si riempie, scatta la gara al tavolo che “pesa” di più. Quello dove si consumano più bottiglie e più cocktail. E si sciala alla grande. Perché – per citare Daniela Santanchè, collega e amica di Ignazio La Russa – «chi ha i soldi comanda». Quanto “pesano” i fratelli La Russa? A parlare è ancora il dj di lungo corso. «Cercano da sempre di essere rilevanti nella socialità cittadina, a partire dalla nightlife. Si sono sentiti sempre nella condizione di fare come gli pare».