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 2023  luglio 09 Domenica calendario

Calciatori scacchisti


È un circolo ristretto, quasi carbonaro rispetto a quello delle playstation, ma i calciatori scacchisti sono una squadra in crescita. Che con i ritiri estivi alle porte può ingrandirsi. Per scegliere l’allenatore si vola alto, tra Guardiola e il super appassionato Benitez, fiducia all’emergente Maresca, appena arrivato al Leicester: anche perché la sua tesi per il master di Coverciano si intitola «Calcio e scacchi», a dimostrazione di una sintesi viscerale tra i due mondi.
Come alcuni suoi illustri predecessori, a partire dal Mago Herrera che pretese di approntare un corso per tutta l’Inter, Maresca prova a coinvolgere i suoi giocatori. Qualcuno abbandona lo smartphone e si appassiona, soprattutto se nascono le sfide con altri compagni: al Milan è appena sbarcato Pulisic – così appassionato da essersi tatuato una regina – che con Giroud potrà tornare anche fuori dal campo alle grandi partite dei tempi del Chelsea, dove l’obiettivo era raggiungere il livello di Kanté.
All’Inter lo specialista è Mkhitaryan, che spesso gioca sul campo come fosse sulla scacchiera, lucido e preciso. Ma anche Handanovic è un cultore della materia: nella squadra degli scacchisti però se la deve vedere con Unai Simon, portierone della Spagna e dell’Athletic Bilbao. Nella Roja le sue sfide con Dani Olmo e il centrocampista Zubimendi, campione giovanile di scacchi, sono serratissime.
Con questa ossatura la squadra prende forma, ma la stella indiscussa è Dybala, campione provinciale a Cordoba a 18 anni: quando le sfide a livello nazionale sono entrate in competizione con il calcio, la Joya ha mollato, ma è ancora competitivo. Anche perché gli scacchi non sono solo una distrazione o una forma di relax, ma rappresentano uno stimolo mentale utile anche sul campo: per la concentrazione che richiedono, ma anche per la capacità di scegliere la strategia e i tempi giusti.
Ne è convinto Alexander-Arnold, esterno del Liverpool e dell’Inghilterra, considerato tra i migliori scacchisti coi tacchetti: ha sfidato in esibizione anche Magnus Carlsen, campione del mondo dal 2013 a quest’anno e allievo di Simen Agdestein, un ex attaccante che ha pur sempre giocato 8 volte nella Norvegia a fine 80. Tra i difensori la certezza è Buongiorno del Torino, ma mancano delle pedine. Chissà se è una coincidenza o il ruolo manca di strategia.