Il Messaggero, 9 luglio 2023
La rivelazione di Vittorio Emanuele di Savoia su Juan Carlos
Ciak, nero. Ultima sequenza, solo audio. Il principe Vittorio Emanuele di Savoia, quasi sottovoce ma con un tono eccitato di confidenza, racconta agli operatori di Netflix una delle sue storie «che non vi posso raccontare». Prima, però, dà calore all’ambiente. «Chi è che vuole uno champagnino?». E, rivolto a qualche cameriere o maggiordomo: «Porti. Porti». La storia riguarda Juan Carlos di Spagna, che è vivo e ha 85 anni. «Lui è stato molto poco gentile con mia moglie e me, quando abbiamo avuto delle storie. Non so perché, eravamo sempre amici In più sapevo!». E qui arriva, proprio in conclusione dei 3 episodi della serie "Il Principe", ideata e diretta da Beatrice Borromeo, la rivelazione che farà discutere. «Ero presente, eravamo in esilio e si andava a sparare a dei barattoli nel mare, lì davanti a Cascais». In Portogallo, dove la famiglia Savoia riparò dopo il referendum che fece nascere la Repubblica. «Con 2 milioni di voti di differenza che non si sa da dove venivano», precisa nella serie Netflix il rampollo Emanuele Filiberto.
«HA FATTO UN CASINO»
Ma ecco lo scoop. «Juanito ha fatto un casino, ha sparato al fratello e lo ha fatto fuori. Si chiamava Al-fon-si-to!». Vittorio Emanuele scandisce bene il nome, sillabandolo. «Gli ha sparato attraverso l’armadio, lui per caso era lì. Un incidente, al 100 per cento». Nessuna volontà di uccidere da parte di Juan Carlo, che aveva tre anni più dei 15 del fratello minore. «Io ho fatto sparire la pistola, sennò avrebbero detto ancora che ero io». Un’inversione di tempi singolare, perché Alfonsino morì il 29 marzo 1956, mentre il colpo di carabina sparato da Vittorio Emanuele durante un alterco all’Isola di Cavallo, che avrebbe ucciso dopo un’agonia di quattro mesi il 19enne Dirk Hamer, risale al 1978. È quello il focus della serie di Netflix, basata su un libro della sorella di Hamer, l’ex modella e attrice, anche Miss Germania, Birgit. Lei e Dirk figli di un medico tedesco ideatore di un metodo alternativo per la cura dei tumori per il quale venne anche radiato dall’Ordine dei medici. Le parole di Vittorio Emanuele riaprono però un’altra vicenda di parecchi anni prima, che all’epoca portò solo a qualche indiscrezione sui giornali. Si disse che a sparare fosse stato proprio Juan Carlos, che stava pulendo la pistola col fratello e a un certo punto, per scherzo, gliel’avrebbe puntata contro, pensando forse che fosse scarica.
Alfonso Cristiano Teresa Angelo Francisco de Así y Todos los Santos, che era il nome completo di Al-fon-si-no, si trovava col fratello (e a quanto pare con Vittorio Emanuele) nella Villa Giralda di Estoril, in Portogallo. L’ambasciata spagnola emise un comunicato: «Mentre Sua Altezza l’Infante Alfonso stava pulendo con suo fratello un revolver la scorsa sera, un colpo partì raggiungendolo alla fronte e uccidendolo in pochi minuti. L’incidente accadde alle 20.30, dopo il ritorno dell’Infante dalla Messa del Giovedì Santo, dove aveva ricevuto la Santa Comunione». Sui giornali trapelò invece che il revolver, di piccolo calibro, era in mano a "Juanito". Un’altra versione, riferita indirettamente alla sorella di Alfonso, l’infanta Pilar di Borbone-Spagna, accredita un altro scenario, più vicino a quello di Vittorio Emanuele. Alfonsino entrò spingendo la porta che sbatté contro il braccio di Juan Carlos facendogli partire il colpo. Il Principe racconta che proprio allora Franco chiamò Juan Carlos e gli disse di tornare e che lo avrebbe fatto Re. È la verità, o (anche) una piccola vendetta di Vittorio Emanuele per la scarsa cortesia mostrata dall’ex amico verso lui e la moglie?