La Stampa, 8 luglio 2023
Ritratto di Leonardo Apache La Russa
Volgarità sessiste, riferimenti all’uso di droga, che certo il papà Ignazio La Russa non deve avere gradito – «se lo acchiappo con la droga lo ammazzo», disse in tempi non sospetti –, un linguaggio e un insieme di scelte comunicative, a cominciare dai suoi social, che è presumibile immaginare imbarazzino il presidente del Senato.
È questo, in pillole, lo stile «trap» di Leonardo Apache La Russa, nome d’arte Larus. Giovanissimo terzogenito della seconda carica dello Stato, fratello di Geronimo e Lorenzo, e l’ambizione di fare il trapper. Senza troppo successo, sembrerebbe, dato che a oggi, all’attivo, ha solo una canzone che lo abbia fatto un po’ notare. «Sottovalutati», il titolo del brano. Il testo è un programma: «Sono tutto fatto, sono tutto matto, ma ti fotto pure senza storie», l’emblematico passaggio rimbalzato ovunque in queste ore dopo la notizia della denuncia e poi dell’indagine della Procura di Milano per violenza sessuale ai danni di una 22enne.
A soli 19 anni, Leonardo Apache nel suo palmarès può dire di vantare un attivismo social che non passa inosservato: celebre il diverbio con Fedez in difesa del padre, e poi i selfie glamour d’ordinanza, da quello con Sfera Ebbasta a quelli con Chiara Ferragni e Gianluca Vacchi. Su Instagram, dove nel tondino della foto profilo si distingue un copricapo indiano in omaggio all’origine del suo secondo nome, l’aspirante trapper Larus non ha molti follower, 3.373. Fra i seguaci più noti però c’è Daniela Santanchè.