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 2023  giugno 09 Venerdì calendario

Biografia di Elizabeth «Liz» Hurley (Elizabeth Jane Hurley)

Elizabeth «Liz» Hurley (Elizabeth Jane Hurley), nata a Basingstoke (Inghilterra, Regno Unito) il 10 giugno 1965 (58 anni). Modella. Attrice. «Forse mi si considera più una donna immagine, una testimonial di profumi e prodotti cosmetici, che un’attrice. E va bene, lo accetto. In fin dei conti, sono modella e faccio la pubblicità per Estée Lauder: non sto certo qui a convincere nessuno del contrario» • «Per il mondo, e soprattutto per gli americani creduloni, […] Elizabeth Hurley si presenta come la quintessenza della bellezza inglese dell’alta società che è nata nel maniero. […] “Elizabeth Hurley sembra e interpreta la ragazza dell’alta società delle contee intorno a Londra”, secondo la sua biografa Alison Bowyer. “Ma l’immagine è un’illusione. I fine settimana nelle case di campagna e le costose scuole di perfezionamento svizzere non erano all’ordine del giorno per la giovane Elizabeth. I suoi antenati erano stati domestici in case del genere, e la casa di Liz Hurley era un modesto bungalow”. È nata Elizabeth Jane Hurley il 10 giugno 1965, nella casa di famiglia vicino alla caserma militare di Aldershot, nell’Hampshire, dove suo padre, Roy, era un capitano del Royal Army Educational Corps. Sua madre, Angela Titt, era stata un’insegnante di musica. Elizabeth era stata preceduta da una sorella, Kathleen, nel 1962, e seguita da un fratello, Michael, nel 1969» (Amit Roy). «La Hurley aveva studiato da piccola balletto, ma si faceva sempre espellere dalle scuole per il suo carattere ribelle» (Silvia Bizio). «Nel 1983, dopo aver cambiato il suo accento per sembrare “più fine”, stanca dell’apparente monotonia di Basingstoke, se ne andò a Londra. Desiderosa di essere una ballerina in un gruppo sexy-pop come gli Hot Gossip, si iscrisse alle lezioni del London Studios Centre vicino a King’s Cross, dove prese anche alcune lezioni di recitazione. Ebbe la sua prima occasione a 21 anni, quando fu scelta per un tour dell’Asia occidentale in una farsa, The Man Most Likely To… – ad Abu Dhabi, la sua abitudine di togliersi i vestiti la fece quasi arrestare quando andò a nuotare in topless. Sviluppò una predilezione per gli alberghi di lusso e perfezionò l’immagine di ragazza benestante “twin set e perle” di Kensington. Inoltre non voleva essere chiamata “Liz”, ma “Elizabeth”. Nel maggio 1987 fu scelta per un film spagnolo a basso costo su Lord Byron, durante il quale incontrò un attore inglese emergente, Hugh Grant, che non era sicuro di voler davvero quella parte “assurda e dannosa per la carriera”. “Poi vidi Elizabeth e optai per quell’assurdo film spagnolo”, ricordò Grant in seguito. Hurley disse: “Ci sbaciucchiavamo sul set, e presto ci sbaciucchiammo anche al di fuori di esso”. […] Il suo inizio nei film fu straordinariamente promettente. La sua bellezza conquistò tutti quando cercò e ottenne il ruolo principale in Christabel, l’adattamento, curato per la Bbc da Dennis Potter, della vita di Christabel Burton, nipote dei baroni dei giornali Lord Northcliffe e Rothermere, che sposò un tedesco poco prima della Seconda guerra mondiale. Promuovere Christabel in America le fece venire una voglia matta di Hollywood. Warren Beatty le inviò la sua limousine, ma “sembrava quasi delusa quando l’interesse di Beatty per lei si rivelò puramente professionale”. […] Nel 1994, la carriera della Hurley era in stallo, ma i paparazzi si scatenarono quando apparve accanto a Grant alla première londinese del suo film Quattro matrimoni e un funerale» (Roy). «A Elizabeth Hurley, una insignificante signorina con il solo merito di accompagnare a Londra il divetto Hugh Grant alla prima di Quattro matrimoni e un funerale, nel 1994, bastò indossare in quella occasione mondana un Versace tenuto insieme da spille dorate, che la denudava, per diventare di colpo non solo una star mondiale, ma addirittura uno dei simboli più massificati degli stessi anni ’90, tempo di decadenza esibizionista, di inestricabile intreccio tra moda, mercato e celebrità volatili, dell’invenzione delle supermodel, creature di ipermeraviglia che per un decennio avrebbero rappresentato l’insostenibile immagine della femminilità» (Natalia Aspesi). Ciononostante, «altri due film della Hurley, Beyond Bedlam e Alla fine del tunnel, fecero fiasco. Poi si scatenò l’inferno nel luglio 1995, quando Grant, a Los Angeles per il lancio del suo film Nine Months – Imprevisti d’amore, fu arrestato con una prostituta nera di 25 anni, “Divine Brown”, nel retro della sua auto. Hurley, allora il nuovo “volto” di Estée Lauder, fu intervistata sulla televisione Abc da Barbara Walters e acquisì lo status di celebrità in America. Ottenne anche una recensione favorevole per il suo film successivo, Austin Powers – Il controspione. Nel 1999, però, il suo rapporto con Grant, dopo quasi 13 anni con lui, era diventato come quello tra “fratello e sorella”, ed è così che è rimasto da allora. Il 23 maggio 2000, la Hurley e Grant annunciarono che avrebbero “sospeso” la loro storia d’amore. Avevano intenzione di lavorare insieme alla società di produzione che avevano fondato, la Simian Films» (Roy). Per il nome della società (che ebbe vita breve), la Hurley si era ispirata al nomignolo con cui soleva chiamare in privato Grant, il quale, intervistato da Giovanna Grassi per il Corriere della Sera insieme all’allora fidanzata, spiegò: «Si tratta di una razza di scimmie. Liz, in barba a chi insinua che fossi uno dei belli in predicato per il ruolo di 007, che non mi è stato mai offerto, sostiene che, per orecchie grandi e occhi tondi, assomiglio a una Simian». «Anche se il suo film successivo, Indiavolato, andò bene al botteghino, la sua interpretazione fu stroncata. Divenne più una modella che un’attrice dopo che il suo contratto con Estée Lauder fu prorogato» (Roy). Allontanatasi dalle scene nei primi anni Duemila, vi fece gradualmente ritorno nel decennio successivo, dedicandosi soprattutto a serie televisive (Gossip Girl, The Royals, Runaways). «Cappa di ermellino, vestito di broccato dal décolleté aggressivo, tacchi a spillo e una spavalda malvagità. Elizabeth Hurley è […] la regina Helena, consorte di re Simon d’Inghilterra, in The Royals, la soap opera che pare rifare il verso alla famiglia reale britannica. Lei, però, nega con tono deciso. […] Non si vedeva negli studios da tempo. “Quando è nato Damian, nel 2002, mi sono presa una lunga pausa. Facevo una vita favolosa, ma ero sempre con la valigia in mano: non volevo che mio figlio vivesse così. Solo quando ha compiuto otto anni ho ricominciato a guardarmi intorno… Per sei mesi sono andata a vivere a New York per lavorare alla quinta stagione di Gossip Girl”» (Alessandra Venezia). «Grazie al successo di The Royals, e al ruolo della regina Helena, algida e manipolatrice, Liz ha ritrovato una seconda giovinezza artistica. E l’attenzione dei media britannici, per via degli scandali, per una volta non suoi ma del suo personaggio nella fiction» (Barbara Miccolupi e Leda Balzarotti). In ambito cinematografico, negli ultimi anni ha preso parte principalmente a modeste commedie natalizie • «Modella, “the face” di Estée Lauder, […] ambasciatrice del marchio nella campagna contro il cancro al seno, pantera sexy sugli schermi ed ex produttrice, è […] creatrice di una linea di costumi da bagno e persino di copriletti e lenzuola. La splendida cinquantenne – da sempre abile promotrice di se stessa – è anche un’accorta businesswoman. Ah, dimenticavamo, è pure una eco-farmer: nella sua casa di campagna nell’Herefordshire […] inforna il pane e prepara marmellate e conserve» (Venezia) • Divorziata; un figlio dalla sua relazione col produttore Steve Bing (1965-2020), il quale, dopo averla invano esortata ad abortire, si rifiutò di riconoscere la paternità del bambino fino a quando non vi fu costretto da un esame del Dna. «Una vita sempre sotto i riflettori anche per i suoi chiacchieratissimi legami sentimentali, primo tra tutti, in ordine di tempo, quello con Hugh Grant. […] Tredici anni d’amore, dal 1987 al 2000, e un’amicizia che non si è mai interrotta. Nel 1995 la relazione fu messa duramente alla prova dallo scandalo “Divine Brown”. […] La Hurley è di nuovo al centro di un clamoroso scandalo con il milionario Steve Bing, che rifiuta di riconoscere il figlio nato nel 2002 dalla loro relazione, Damian Charles. Dopo un procedimento giudiziario, la High Court di Londra confermerà la paternità di Bing, ma non sanerà i loro rapporti, e curiosamente la Hurley sceglierà come padrino proprio l’ex fidanzato Hugh Grant. Senza farsi abbattere dalla vicenda, Liz riprende a frequentare il jet-set londinese, primo tra tutti il Royal Meeting di Ascot, e proprio durante uno dei tanti eventi mondani incontra il ricco imprenditore indiano Arun Nayar, che sposa nel 2007 con una cerimonia hindu fastosissima, ripresa da tutti i magazine del mondo. Divorziano nel 2011» (Miccolupi e Balzarotti). In seguito, per un paio d’anni, la Hurley fu legata sentimentalmente all’ex giocatore di cricket australiano Shane Warne (1969-2022) • «Gli uomini l’hanno delusa? “No, per niente. Anzi, a quest’età posso dire che ho avuto delle relazioni molto soddisfacenti e felici. La prova è che con gli uomini più importanti della mia vita ho mantenuto ottimi rapporti”» (Paola Jacobbi). «Hugh Grant: vi conoscete ormai da decenni. Che cosa vi lega tanto? “Abbiamo cominciato a vederci che io avevo 21 anni e Hugh cinque in più. Ci siamo conosciuti sul set di un film e poi abbiamo vissuto tante esperienze insieme: siamo cresciuti, abbiamo guadagnato i nostri primi soldi, siamo diventati famosi. Questo ha creato un legame indissolubile: ci capiamo con uno sguardo. Siamo fratello e sorella, così ridiamo, ci scocciamo a vicenda, ma non ci mandiamo mai al diavolo. […] Un legame così è come un romance, una favolosa storia d’amore. Di sicuro, una benedizione”» (Venezia). «Liz e Hugh sono riusciti a mantenere intatta la loro complicità. Lei in più di una occasione lo ha definito “il mio migliore amico”, e ha raccontato a People di chiamarlo ancora oggi, ogni volta che riceve una nuova sceneggiatura, per chiedergli un parere, “anche se Hugh è felicemente sposato e con cinque figli e io sono molto felice e soddisfatta della mia vita”: “È la mia persona di riferimento”» (Arianna Ascione) • «Gli uomini dicono che lei mette paura. “Evidentemente. È difficile che qualcuno che non mi conosca mi rivolga la parola. A me, che invece sono così, come dire, compagnona. Non l’ho mai capito, anche se capisco che l’immagine dei film o della carta patinata possa generare equivoci”. […] Che tipo di uomo la attrae? “Uno che sappia farmi ridere. Che sia intelligente e colto. Non posso prescindere da queste qualità. Una bella testa, e uno spiccato senso dell’umorismo. Anche cattivo. Sa, noi inglesi…”» (Bizio) • «Siamo tutti un po’ vittime del fascino delle celebrità: è accaduto anche a me, […] con Sean Connery. Non lo avevo mai visto prima, e di fronte a lui sono diventata una via di mezzo tra una fan tredicenne e la scema del villaggio. “Sei così alto”, gli ho detto. Poi ho aggiunto: “Non sapevo che avessi un accento scozzese così forte anche nella vita vera”. Disgustato, se n’è andato, e mi sono sentita tremendamente imbarazzata» (Lorenzo Soria) • Monarchica • Favorevole alla Brexit • Particolarmente attiva su Instagram, dove pubblica spesso sue foto in costume da bagno, anche per pubblicizzare le sue linee d’abbigliamento • Salutista, pratica regolarmente attività fisica. «A chi mi chiede il segreto della mia longevità e della mia bellezza, adesso che ho 50 anni, come risposta non mi viene in mente altro che la mia fattoria, in Inghilterra, dove vivo nei weekend e quando non lavoro. È una fattoria biologica in cui coltivo i miei vegetali, allevo galline, maiali e pecore, e allo stesso tempo lavoro per Estée Lauder. Sì, anche in campagna il mio bagno è pieno di profumi e cosmetici, tutti ben riposti nei cassetti. È l’unico locale pulito e ordinato in un ambiente caotico, affollato di cani e peli. L’esatto contrario della mia casa di Londra, dove la quiete regna sovrana». «Da quando sono madre […] sto molto attenta a ciò che mangio: per questo avevo comprato la fattoria. Non sono una fanatica dell’esercizio fisico, ma cerco di non prendere peso, perché poi è difficile perderlo. Mi piace fare lunghe passeggiate coi miei cani, non guardo mai la tv… […] Sono a mio agio in campagna. Vicino a me vivono mia sorella e mia madre, mio fratello e gli amici arrivano spesso per il weekend. Allora mi infilo una tuta, mi faccio la coda, raccolgo la frutta e cucino. Mi piace rilassarmi così – tra cani, gatti, papagalli e giochi –, lasciandomi il glamour alle spalle» (Venezia) • «Divina creatura» (Camillo Langone). «Gran maestra di glamour (è il volto di Estée Lauder) e sex-symbol di livello mondiale. […] Sexy ma mai volgare, espressione di uno stile che evoca la Hollywood più classica ma anche donna decisamente moderna» (Bizio). «Modella adorata dagli stilisti per il suo corpo fantastico e la sua capacità di reggere borsettine col polso e di camminare sinuosa con tacchi alti venti centimetri, produttrice non particolarmente fortunata, attrice non gran che, regina di ogni evento commerciale, faccia ben pagata da una celebre casa cosmetica» (Aspesi) • «A volte si sostiene che sia “famosa per essere famosa”. C’è stata anche una crudele battuta di Vogue che l’ha definita “un esempio da manuale di come essere famosi senza avere successo”» (Roy).