26 giugno 2023
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Biografia di Gianluigi Aponte
Gianluigi Aponte, nato a Sant’Agnello (Napoli) il 27 giugno 1940 (83 anni). Imprenditore. Armatore. Presidente (già amministratore delegato) della Mediterranean Shipping Company (Msc), da lui fondata nel 1970 come Aponte Shipping Company. Secondo l’ultima classifica ufficiale della rivista Forbes (aggiornata al 4 aprile 2023), detentore insieme alla moglie di un patrimonio netto stimato in 31,2 miliardi di dollari, che lo rende la persona più ricca della Svizzera e la 43a più ricca del mondo. «Il numero uno al mondo nel trasporto merci via mare e il numero tre nel romantico circo delle crociere» (Stefano Cingolani). «Ho navigato e capisco di navi, ho lavorato in banca e ho dimestichezza con la finanza, e per dodici ore al giorno faccio un lavoro che amo» • «Famiglia a vocazione marittima (il cui nome appare già su documenti risalenti al XVII secolo)» (Umberto Mancini). «Nato il 27 giugno 1940 a Sant’Agnello, sulla riviera sorrentina, visse parte dell’infanzia in Somalia, dove i genitori si erano trasferiti per cercare fortuna e avevano aperto un albergo. Dopo il ritorno in Italia, frequentò l’Istituto tecnico nautico Nino Bixio: lo stesso in cui si era formato Achille Lauro, suo mito di gioventù» (Matteo Novarini). Rimasto orfano di padre a soli 5 anni, «capisce presto di doversi far strada con le sue forze. Si diploma all’Istituto nautico di Piano di Sorrento e inizia la sua vita da marinaio. Trova lavoro nella flotta di Achille Lauro negli anni ’60 e scala velocemente tutti i gradi di carriera fino a diventare capitano di lungo corso» (Raoul De Forcade). «Dopo una lunga esperienza nella flotta Lauro, ero primo ufficiale su un vaporetto Napoli-Capri, e lì è scattato il colpo di fulmine. Per una bella turista svizzera, Rafaela Diamant Pinas, figlia di un importante banchiere ginevrino» (a Vincenzo Zaccagnino). «Gianluigi Aponte comincia a sgomitare nel 1969, subito dopo il matrimonio con Raffaela, la moglie svizzera. Si trasferisce da Sorrento a Ginevra. In quell’anno trova un impiego presso l’agenzia Bernie Cornfeld (Ios) come consulente finanziario. Vendere fondi però non lo appassiona: si sente come un pesce sull’asciutto. […] Con l’aiuto di un suo amico compra una piccola imbarcazione tedesca di seconda mano, la Patricia, e la mette a navigare tra l’Italia e la Somalia. Il padre di Aponte, Aniello, aveva lavorato ed era morto laggiù, prima della guerra, facendo il commercio di frutta e gestendo la Croce del Sud, un albergo di sua proprietà. La prima società con la quale comincia a operare si chiama Aponte Shipping Company, con sede a Monrovia, Broadway 31, Liberia. Dopo la Patricia compra una seconda nave, che prende il nome di Rafaela, sua moglie. Per il finanziamento delle prime due unità si fa aiutare da diverse persone che credono nel suo progetto. Nel 1972 è la volta della Pazifik, una nave di 6.600 tonnellate di proprietà della Globus Reederei, compagnia tedesca in liquidazione. Gli affari migliorano quando una banca americana, The First National Bank of Chicago, nel 1973, finanzia l’acquisto di un altro mercantile, che sarà chiamato Alexa, il nome della figlia di Aponte. Ma ormai il giovane capitano di lungo corso ha chiaro nella mente il da farsi: rilevare vecchie navi a prezzo stracciato e dedicarsi completamente al trasporto di container. I risultati gli daranno ragione. Nel 1987 Aponte diversifica gli affari entrando nell’industria delle crociere con l’acquisto della napoletana Starlauro. Più tardi compra tre navi da crociera: la vecchia Monterey nel 1991, la Cunard Princess nel 1995 (che diventa la Rhapsody) e, nel 1997 la Starship Atlantic (ribattezzata Melody). Sul mercato però ci sono poche buone occasioni di navi da crociera usate, mentre la Msc ha un gran bisogno di allargare la flotta per competere ad armi pari. Così Aponte decide di investire tutto ciò che può, e per battere la concorrenza ordina nuove navi. Alla fine del 2000, Msc firma un contratto con i Cantieri francesi dell’Atlantico per due navi da 1.560 passeggeri. Prezzo del contratto: 280 milioni di euro ciascuna. Con una cerimonia ad alto effetto, Sophia Loren battezza poi la nuova Lirica nel porto di Napoli il 12 aprile 2003. Lirica e l’anno successivo Opera annunziano l’inizio di una nuova fase di espansione per la linea crocieristica. Viene coniato lo slogan “Siamo una vera azienda italiana, con un vero stile italiano”» (Goffredo Locatelli). «Come hanno fatto la maggior parte delle altre compagnie di navigazione, dall’inizio degli anni Duemila Msc iniziò ad assecondare il mercato del trasporto di merci attraverso quella che viene chiamata verticalizzazione o integrazione verticale. Semplificando molto, la verticalizzazione consiste nell’acquisizione di società che controllano altre parti della catena logistica, come le società di autotrasporto, di rimorchio portuale, i magazzini dei poli logistici, le ferrovie e perfino le compagnie aeree. Il controllo di tutti gli anelli della catena consente di limitare i costi e spostare le merci in modo più veloce. Le ramificazioni di Msc sono così tante che ricostruirle con precisione è piuttosto complicato. Nel 2017 ha acquisito il 49 per cento della Ignazio Messina & C., la principale compagnia di navigazione italiana nel traffico chiamato “Ro/Ro”, da “Roll-on/Roll-off”, che interessa veicoli su ruote caricati sulle navi senza essere alzati e spostati dalle gru come i container. Nel 2019 ha fondato la società di servizi cargo ferroviari Medway, con sede a Genova e operativa inizialmente tra i principali nodi logistici italiani, cioè i punti in cui le merci passano da un mezzo di trasporto a un altro, per esempio dai treni ai tir. Nel 2022 ha investito un miliardo di euro per comprare l’azienda Rimorchiatori Mediterranei, società genovese attiva in Europa, Asia e Sudamerica con una flotta di 170 rimorchiatori, e 5,7 miliardi di euro per la Bolloré Africa Logistics, filiale del gruppo francese logistico Bolloré. Lo scorso febbraio ha acquisito il 15 per cento del gruppo spagnolo Boluda Towage, la principale società europea di rimorchio portuale. […] Particolarmente significative sono state le acquisizioni fatte in Italia, dove Msc controlla alcuni dei terminal più importanti. […] Tra le altre cose, ha quote anche di una società di spedizioni – il 23 per cento di Savino Del Bene –, una società di trasporto intermodale, Medlog Italia, e una compagnia di traghetti, Grandi Navi Veloci, al 57 per cento» (Paolo Bosso e Isaia Invernizzi). «L’Italia occupa di sicuro un posto speciale nelle strategie globali di Aponte, ma prima di tutto vengono gli interessi del suo gruppo, […] anche a costo di tradire l’italianità delle origini. E così, […] come ricordano bene nelle stanze del ministero dell’Economia, il patron di Msc non si fece scrupoli a ostacolare lo sbarco in Francia di Fincantieri, che aveva già concluso un accordo per rilevare i cantieri navali di Saint-Nazaire. Era un’operazione di enorme importanza strategica per l’azienda pubblica, che è stata di fatto costretta a ritirarsi dopo l’intervento del governo di Parigi. A giugno del 2017, quando ormai l’affare sembrava concluso, Aponte rilasciò un’intervista al quotidiano Le Monde per stroncare l’affare: “Impediremo il saccheggio di Saint-Nazaire”, dichiarò testualmente al giornale transalpino. Il motivo è semplice: l’unione di Fincantieri e dell’azienda francese avrebbe ridotto pesantemente il potere negoziale del gruppo Msc, che è grande cliente di entrambi, con commesse miliardarie per la costruzione di navi di crociera. La sortita dell’armatore trovò subito una sponda all’Eliseo, dove si era appena insediato Emmanuel Macron. […] Aponte […] ha raggiunto il suo scopo. Fincantieri si è ritirata dall’acquisizione in Francia, mentre i cantieri di Saint-Nazaire sono passati sotto il controllo dello Stato francese. I bilanci di entrambe le aziende, insieme a migliaia di posti di lavoro, adesso dipendono dalle commesse dell’armatore con base a Ginevra» (Vittorio Malagutti). In precedenza, inoltre, «Aponte era stato reclutato insieme ai “capitani coraggiosi” che dovevano salvare l’Alitalia nel 2008 sotto l’egida del governo Berlusconi. La Cai, come si chiamava la nuova società, era lo schiaffo in faccia all’intesa di massima con Air France sostenuta dal governo di Romano Prodi. Il 28 ottobre di quell’anno il capitano Aponte viene nominato nel consiglio di amministrazione: fa appena in tempo a vedere qualche carta e scambiare due idee con gli altri quindici soci, poi riprende il volo per Ginevra. Al suo posto entrerà in fretta e furia Emilio Riva, che allora possedeva l’Ilva» (Cingolani). «Sa anche con chi allearsi e con chi competere. Dal 2015 per esempio Msc è cresciuta moltissimo grazie a un accordo con un’altra azienda enorme, la danese Maersk, con cui ha formato l’alleanza chiamata 2M. Le due compagnie hanno condiviso le navi e sono arrivate a controllare un terzo della capacità mondiale di trasporto di container. […] A gennaio Msc e Maersk hanno deciso di non rinnovare la 2M, che negli ultimi anni aveva dominato il mercato, lasciandola naturalmente scadere, come da contratto, nel 2025: secondo diversi operatori del settore, l’alleanza 2M non è stata rinnovata per consentire alle due società di muoversi più liberamente nell’acquisizione di altre aziende della logistica» (Bosso e Invernizzi). «Durante la pandemia, […] le difficoltà del settore crociere sono state più che compensate dal boom del trasporto merci, che vale gran parte del giro d’affari della multinazionale con base a Ginevra. Tra il 2020 e il 2021, il prezzo dei noli per il trasporto dei container è aumentato fino a sei-sette volte, moltiplicando i ricavi dei colossi del mare: oltre a Msc, anche la danese Maersk e la cinese Cosco. Viene da qui l’enorme flusso di denaro fresco che serve a finanziare le acquisizioni annunciate: […] i porti africani di Bolloré e gli aerei di Ita Airways» (Malagutti). Se il primo obiettivo fu raggiunto, il secondo invece sfumò definitivamente con l’accordo stipulato nel maggio 2023 tra Ita e Lufthansa. «La soluzione era stata costruita dal presidente operativo, Alfredo Altavilla, manager di altissimo livello. […] Aponte era pronto ad acquisire la maggioranza di Ita con Lufthansa in minoranza. Sennonché l’onorevole Rampelli ha innescato una forte polemica sostenendo che Aponte, nato e vissuto a Sorrento, fosse svizzero, vivendo ora effettivamente in Svizzera, avendo sposato una signora svizzera. Il cerino acceso da Rampelli ha provocato altre reazioni fino al punto che Aponte ha deciso di non farne più niente: ha subito acquistato una piccola flotta di aerei da trasporto, integrando le navi con gli aerei, e Altavilla è stato messo in condizione di lasciare la presidenza. […] Era la formidabile occasione di avere: 1) la ex-Alitalia privata; 2) la collaborazione di Lufthansa, che si era già accordata con Aponte; 3) un sistema integrato mare e aria, passeggeri e trasporti merci. Quindi piena valorizzazione degli aeroporti, di tutti gli aeroporti, e dei porti italiani» (Paolo Panerai). Negli ultimi anni «l’ex marinaio nato a Sant’Agnello sulla costiera sorrentina sta espandendo come non mai il proprio raggio d’azione. Nei cargo ha superato la danese Maersk quanto a capacità di trasporto. Nelle crociere è al terzo posto (già nel 2017 ha varcato la mitica soglia di due milioni di passeggeri) dopo la statunitense Carnival e la Royal Caribbean norvegese americanizzata» (Cingolani). «Msc è stata una delle poche aziende a mantenere i collegamenti tra i porti russi e i Paesi che non hanno emesso sanzioni nei confronti della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina» (Bosso e Invernizzi). «In questo momento vediamo che l’America vuol sanzionare un po’ tutti: sta creando problemi internazionali notevoli e quindi dobbiamo sperare che questa situazione si calmi, perché potrebbe diventare molto pericolosa, dal punto di vista bellico ma anche economico» (a Teodoro Chiarelli). «Così, passo dopo passo, Aponte ha costruito il colosso della blue economy, che comprende portacontainer, navi da crociera, traghetti, aerei e terminal. Nel 2020 il gruppo fatturava circa 30 miliardi e impiegava 100 mila persone. Alcuni giornali svizzeri sostengono che in questi anni il patrimonio dell’armatore sia molto cresciuto ed è stimato valere circa cento miliardi. Il che lo renderebbe uno degli uomini più ricchi al mondo. […] Per l’Italia avere un leader nei trasporti delle merci e nella logistica è fondamentale. Perché la globalizzazione, intesa come scambi commerciali, sarà ancora un acceleratore dell’economia. E poter contare su un campione europeo dei trasporti sarà indispensabile per la ripresa del Continente» (Edoardo De Biasi). «Ora Aponte […] si sta giocando la sua partita più importante: far diventare Msc un player globale con anima europea, integrato verticalmente e in grado di tenere botta all’avanzata dei colossi statali cinesi, in un quadro geopolitico in fase di profonda trasformazione» (Giovanni Pons) • Nominato Cavaliere del lavoro da Giorgio Napolitano il 31 maggio 2013 • Sposato con Rafaela Diamant Pinas, due figli: Diego e Alexa. «Certo non gli è stato di ostacolo con le banche estere che generosamente da anni lo finanziano il fatto che il padre della moglie fosse il facoltoso banchiere ebreo Pinhas Diamant, uno dei fondatori dello Stato di Israele» (Chiarelli). «La crescita e il successo di Msc sono dovuti in parte alla sua struttura societaria e all’organizzazione dell’azienda, di fatto familiare. […] In Msc Gianluigi Aponte è il presidente di un gruppo che ha quasi 30 mila dipendenti diretti e quasi 150 mila nelle aziende controllate. Il figlio Diego è responsabile dei terminal portuali, mentre la figlia Alexa è la responsabile finanziaria del gruppo. Il marito di Alexa, Pierfrancesco Vago, gestisce Msc Crociere. La moglie di Diego, Elâ Aponte-Soyuer, è responsabile dell’acquisizione delle navi portacontainer. La moglie di Gianluigi Aponte, Rafaela Diamant Pinas, si occupa degli allestimenti delle navi da crociera. L’unico componente esterno alla famiglia presente nel gruppo dirigenziale, ma soltanto dal 2020, è l’amministratore delegato Søren Toft, che prima di essere assunto da Msc aveva lo stesso ruolo in Maersk» (Bosso e Invernizzi) • «Gianluigi Aponte, […] a Napoli, non ha mai voluto viverci e mettere radici. […] Autorevoli personaggi fecero pressioni perché comprasse il Calcio Napoli. Disse di no per un solo motivo: il timore di finire ogni giorno sui giornali. […] Ha detto che non si sposterà mai da Ginevra perché “la Svizzera è un Paese molto efficiente e vi si trovano le banche internazionali che ci hanno molto aiutato nello sviluppo della nostra società”» (Locatelli) • «Gianluigi Aponte si è circondato di dirigenti fidati, quasi tutti italiani, di cui moltissimi napoletani o comunque campani. Spesso sono assunti da decenni: come spiega una persona che lavora nella sede centrale di Ginevra, Aponte non bada a spese quando si tratta di trattenere un lavoratore che considera valido. La gerarchia quasi assente, o comunque controllata da un ristretto gruppo di persone della stessa famiglia, consente di prendere decisioni molto rapidamente. […] “Aponte si fa vedere ogni giorno e controlla tutto”, spiega ancora la fonte interna all’azienda. “Segue le trattative per l’acquisizione delle navi ed è pronto a intervenire direttamente se qualcosa non va. Conosce i prezzi imposti dai concorrenti e le loro strategie”» (Bosso e Invernizzi) • «Alle riunioni con i suoi collaboratori si presenta sempre con un taccuino nero, su cui appunta ogni cosa» (Massimo Minella) • «È l’armatore più riservato e schivo del mondo. A Londra, negli ambienti dello shipping lo chiamano “the stealth fighter” (il combattente invisibile)» (Zaccagnino). «Personaggio schivo e silenzioso. […] Gianluigi Aponte, Gigi per gli amici, […] parla quattro lingue, ha un taglio gentile ed è cortesissimo nei modi. Ascolta senza battere ciglio traspirando una grande padronanza di sé. Taciturno fino all’estremo, le sue risposte sono misurate col bilancino del farmacista. Eppure ha il polso dell’economia mondiale. È uno che vede lontano. Ma qual è il suo segreto? “Sono prigioniero di ciò che ho creato”, ha confessato raccontando la parte di sé che non si vede mai» (Locatelli). «Il lavoro è importante, ma è ancora più importante divertirsi. Io mi diverto in silenzio. Non mi piace che si parli di me». «Aponte cede alla mondanità soltanto in occasione delle cerimonie di consegna delle navi da crociera di Msc, che hanno fin dall’inizio una sola madrina: Sophia Loren» (Minella) • «L’imprenditore che i giornali internazionali sostengono sia stato capace di eclissare il mito del comandante Achille Lauro, anch’egli sorrentino» (Emanuele Imperiali). «Un imprenditore con ambizioni globali, forte di una rete di contatti solidissima nell’alta finanza, abituato a trattare da pari a pari con i politici di mezzo mondo, da cui spesso si trova a dipendere per le concessioni portuali, indispensabili nel business della logistica marittima» (Malagutti) • «Aponte ha fatto dell’“Italian style” il marchio della sua compagnia, perché ritiene che il cliente europeo, nei suoi viaggi, cerchi anche cultura e non soltanto sole» (Locatelli) • «Ha avuto maestri che le hanno spianato il cammino e contribuito alla sua formazione? “Nessuno. Nella mia vita ha inciso la pressione, l’elemento che credo incida nella vita di tutti. Fare il passo più lungo della gamba…”. Qual è la politica o l’ottica della sua compagnia di navigazione? […] “Creare traguardi”. […] Volendo fare un bilancio, che cosa mi dice? “Nella vita non ho mai sbagliato, perché la pressione fa ragionare bene. Per non sbagliare si deve avere il senso della responsabilità”. […] Una condizione della quale è totalmente convinto? “Che, nella vita, meno si è aiutati meglio è. Non bisogna copiare. Nella vita tutto ha un prezzo”» (Giuliana Gargiulo).