La Stampa, 7 luglio 2023
Quante sono le tasse sul testamento di Berlusconi?
Fra le disposizioni del testamento di Silvio Berlusconi e l’incasso effettivo dei benefici da parte degli eredi si pone un ultimo ostacolo da superare, cioè il pagamento delle imposte di successione. Quelle italiane non spaventano, sono fra le più basse d’Europa. I figli a norma di legge pagano un’aliquota fiscale del 4%, gli altri parenti fino al quarto grado (come il fratello Paolo) il 6% e gli altri beneficiari (la compagna Marta Fascina e l’amico Marcello Dell’Utri) l’8 per cento%.
In valore assoluto non è facile calcolare all’istante la cifra che dovrà pagare ognuno dei figli, mentre la valutazione appare semplice per gli altri eredi: Paolo Berlusconi dovrà versare 6 milioni di euro sui 100 che gli ha lasciato Silvio, Marta Fascina 8 milioni su 100 e Marcello Dell’Utri 2,4 milioni su 30.
Ma è tutto così semplice? Il luogo comune dice che il diritto (per lo meno in Italia, il Paese di Azzeccagarbugli) non si applica, si interpreta. Nel caso delle tasse di successione c’è qualche margine di interpretazione?
Da un rapido sondaggio telefonico fra alcuni avvocati risulta che no, non esiste margine. Così l’avvocato Angelo Castelli di Formia, assistente di Diritto finanziario all’Università di Cassino e vincitore di molte cause a difesa dei consumatori e degli investitori: «È tutto chiaro, tutto alla luce del sole. La legge fissa le aliquote della successione in maniera certa, non c’è discussione». Sulla stessa linea l’avvocata Marta Buffoni di Novara, anche lei vincitrice di cause a tutela dei risparmiatori, a cui chiediamo: se un suo cliente le chiedesse di trovare un sistema legale (non illecito) di pagare meno imposte di successione, lei che consiglio gli darebbe? «Gli direi di lasciar perdere. L’aliquota è già così bassa che provare a rimetterla in discussione sarebbe controproducente, potrebbe suscitare una reazione politica in senso contrario. C’era già stato un avvio di dibattito riguardo all’eredità di Leonardo Delvecchio, è un argomento da non toccare».
Insomma in questo caso il diritto appare certo. Anche se un terzo avvocato, che non vuole essere nominato, ci dà una risposta più articolata: «Non si può mai dare un parere legale senza vedere le carte e senza considerare i dettagli del caso specifico».
Comunque la situazione italiana è peculiare in Europa per la generosità che il fisco mostra nei confronti degli eredi, almeno se si fa in confronto con gli altri grandi Paesi (mentre guardando a tutti gli Stati se ne trovano alcuni con aliquote più basse di quelle nostre, o addirittura nulle). In Francia le imposte di successione variano dal 5 al 60%, in Germania dal 7 al 50% e nel Regno Unito sono fisse al 40%. Gli Stati più esosi di tutti sono il Belgio che pretende fra il 30 e l’80% e la Spagna fra il 34% e l’86%, mentre nel remoto Nord la Finlandia si accontenta di una forbice fra il 13 e il 32%. Ma ci sono anche Paesi dell’Unione europea in cui l’imposta di successione non è prevista: sono il Portogallo, la Slovacchia e l’Estonia.