la Repubblica, 7 luglio 2023
Il ruolo di Orazio Fascina
I più perfidi, ieri, lo chiamavano «mister cento milioni». Ma dietro il sarcasmo si nascondeva una storia che va avanti da tempo e che in certi ambienti, nelle ultime settimane, aveva preso a correre veloce. Nel testamento di Silvio Berlusconi manca il nome di un uomo che, pure, ha avuto un ruolo importantissimo negli ultimi mesi di vita del Cavaliere: Orazio Fascina, il papà di Marta. Apparso sulla scena proprio a cavallo tra dicembre 2021 e gennaio 2022 – quando l’ex presidente del Consiglio decise di scrivere l’ultima parte del suo testamento con la donazione da cento milioni a Marta e di 30 a Marcello Dell’Utri- e poi mai più uscito. Uomo riservato ma ambizioso che, raccontano le persone più vicine a Berlusconi in questo periodo, sia stato più di un semplice consigliere negli affari di Arcore tanto che Berlusconi, divertito, diceva di chiamarlo «papà».
Fascina, si diceva, è apparso ufficialmente sulla scena a marzo del 2022, nel giorni delle “quasi” nozze di sua figlia. In realtà già mesi prima era stato visto per le prime volte quando Berlusconi è stato costretto al ricovero. È interessante ricostruire le date: l’integrazione al testamento è del 19 gennaio 2022, quando cioè l’ex presidente del Consiglio doveva decidere se accettare le lusinghe della sua coalizione e offrire la disponibilità alla candidatura come presidente della Repubblica. Le condizioni di salute del premier però precipitano all’improvviso. E accadono due cose: per non allarmare i compagni di partito Licia Ronzulli e Antonio Tajani (i soli a conoscere la verità insieme con Marta) partecipano a una riunione con un vasto gruppo di leader del centrodestra per discutere del Quirinale fingendo che Berlusconi fosse presente. Accade poi che Silvio promette a Marta: «Se esco vivo dall’ospedale, ti sposo».
Così sarà. Ma certo è che in quei giorni di trattative frenetiche è proprio Fascina la sola a poter gestire il telefono di Berlusconi. È lei per esempio a non rispondere alle telefonate – siamo al 28 gennaio – di Mario Draghi che cercava Berlusconi per capire che posizione avesse Forza Italia. Tanto che l’allora premier per parlargli deve chiamare sul cellulare una dottoressa che gli passa il paziente B. Orazio si affaccia anche al San Raffaele in quelle ore.
Per molti è una novità. Ma non per tutti. Il suo nome, e il suo numero di telefono, erano da tempo nelle agende delle segretarie di Berlusconi. Repubblica – come ha già raccontato – ha infatti visionato un documento con una lista di invitati alle feste di Berlusconi tra il 2012 e il 2013. C’è anche il nome della giovane Marta che, da qualche mese aveva coronato un suo sogno: conoscere di persona l’allora premier e frequentare le sue case.
Ma ci sono anche i recapiti del signorOrazio, da contattare evidentemente in caso di necessità (Marta aveva appena 22 anni) e che quindi sapeva perfettamente della frequentazione di sua figlia con l’allora presidente del Consiglio.
D’altronde, raccontano vecchi amici di Orazio (cancelliere di Melito Porto Salvo, poi trasferito in Campania e da tempo in pensione), non aveva fatto mai mistero della sua ammirazione nei confronti del leader di Forza Italia. Anzi. E quello che stava accadendo nella sua vita era il coronamento di un sogno: recentemente le sue visite ad Arcore erano assai frequenti (avrebbe passato anche delle notti lì, d’altronde era sempre il suocero) e si era fatto addirittura il suo nome per una candidatura alle prossime elezioni europee.Non accadrà. Ma nel frattempo Marta, con Orazio al suo fianco, si troverà a gestire un patrimonio importante, loro che certo non sono abituati a nulla del genere. Fascina non risulta intestatario di nulla. E la stessa Marta è entrata in Parlamento dichiarando di possedere una Smart e una vecchia Audi e sette anni dopo in Parlamento, con stipendi dunque non esattamente da classe media, quelle continuano a essere le sue due uniche auto di proprietà. O per lo meno così ha dichiarato al Parlamento. Da oggi però le cose cambiano. Anche se, quando si tratta dell’onorevole Fascina, ogni previsione è un azzardo. In queste settimane senza Berlusconi chi immaginava che il suo profilo potesse in qualche modo cambiare, ha sbagliato. Anzi. Marta la “muta” è diventata Marta “il fantasma”, perché oltre a non esserci sue dichiarazioni è scomparsa anche dall’Aula.Osservando un lutto strettissimo, non si è fatta vedere in Parlamento nemmeno per le commemorazioni di suo marito. Ora tutti la attendono a metà luglio per il primo congresso di Forza Italia. Il partito che ha con Berlusconi un debito, oltre che di riconoscenza, da cento milioni.Proprio la dote che ora dovrà gestire Marta. Ma, questa, è un’altra storia.Forse.