il Fatto Quotidiano, 6 luglio 2023
Umberto Pizzi ricorda Spadolini
Altro che Gianni De Michelis con la sua guida sulle 250 migliori discoteche italiane, il vero politico mondano è stato Giovanni Spadolini. Non riuscivo mai a capire se fossi io a seguire lui o il contrario, dato che a ogni evento me lo trovavo davanti. Dalla premiazione dello Strega fino alle prime dei grandi film, lo vedevo sempre in prima fila, circondato ovviamente da strafichi, quelli che all’epoca chiamavamo “radical chic”: artisti, imprenditori, giornalisti e politici con vestiti e frac elegantissimi, gente a cui piaceva lo champagne, mica le bollicine. Una compagnia di uomini e donne che oggi è pure difficile immaginarsela, abituati come siamo al cafonal. Al contrario, Spadolini è stato uno dei capostipiti della dolce vita. Era amico intimo di Susanna Agnelli, a vederli insieme era difficile dire se sembrassero fratelli o sorelle. Nella loro tenuta di Villar Perosa lui era considerato uno di casa, ma mica solo lì. Anche se frequentava quasi esclusivamente la meglio gente, Spadolini era una persona cortese e alla mano, un uomo di grande cultura e ironia. Io però lo trovavo un personaggio atipico per via, insomma, dei suoi modi di fare un po’omosessuali. O almeno quella era la vox populi, rafforzata dal fatto che raramente lo trovavi insieme a qualche donna che non fosse una sua nota amica. Con noi fotografi era disponibile, nonostante non fosse proprio un compagnone. L’unico problema con lui l’ho avuto a Venezia, durante la festa per il restauro di Palazzo Grassi voluto dagli Agnelli. All’e p oc a Spadolini era ministro della Difesa, e insieme a un amico lo aspettavamo fuori dall’hotel dove sapevamo avrebbe alloggiato. Al suo arrivo, però, mi lanciò uno sguardo abbastanza seccato: potevamo fare quello che volevamo, diceva, a patto di non fotografargli il culo. Era rimasto un po’ traumatizzato da una vignetta di Forattini, che l’aveva ritratto da dietro con un culone che faceva provincia. “Nessun problema”, gli risposi, anche se forse era solo un modo di scherzare d’altri tempi.