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 2023  luglio 06 Giovedì calendario

Il manifesto di Tajani (nel nome del Cavaliere)


ROMA Non un semplice programma, ma un «testamento politico». Di più: un «manifesto della rinascita». Nel solco beninteso dell’eredità di Berlusconi: «Punto di riferimento e figura insostituibile». A poco meno di un mese dalla scomparsa del suo fondatore, Forza Italia è pronta a lanciare la fase due. Quella che vedrà Antonio Tajani, attuale coordinatore e vicepresidente del partito, assumere a tutti gli effetti la leadership degli azzurri, seppure in un primo momento nelle vesti di “reggente”. Ma non è una rivoluzione quella che si prepara negli uffici di San Lorenzo in Lucina, quartier generale a pieno titolo ora che Arcore è destinata a rimanere un luogo della memoria. Al contrario: la parola d’ordine è «continuità». Nel simbolo che manterrà al suo interno il nome del Cavaliere come nei valori: quelli della «discesa in campo» del 94.
PASSATO E FUTURO
È in questo senso che va il nuovo manifesto a cui si lavora tra i forzisti. Un «documento programmatico», ancora sotto forma di bozza, che ieri è stato letto da Tajani durante una riunione congiunta a Montecitorio di deputati e senatori, ai quali il testo è stato consegnato per raccogliere suggerimenti e integrazioni («sarà arricchito dai contributi di tutti coloro che con buona volontà vorranno partecipare a questa nuova fase», spiega Tajani). La versione definitiva del documento verrà approvata domani, al comitato di presidenza azzurro. Ma quel che è certo è che il testo rappresenterà non solo «la riaffermazione del nostro grande passato» per dirla come una prima fila forzista ma soprattutto la «rotta per il futuro».
Futuro che in ogni caso, per Tajani, non potrà fare a meno dei capisaldi berlusconiani: europeismo, garantismo, riduzione della pressione fiscale. Né verrà in alcun modo archiviata la figura del «Fondatore». Anzi: nel manifesto si ribadisce il «ruolo insostituibile di Berlusconi come punto di riferimento e leader di Forza Italia». Con la promessa solenne che tutti dai parlamentari ai presidenti di Regione, fino ai semplici iscritti e militanti si impegnano «a continuarne l’opera», «nello spirito di unità» che il Cavaliere «ha sempre voluto».
Un modo, se mai ce ne fosse bisogno, per ricompattare le diverse anime del partito. Quella “ufficiale” che fa capo al vicepremier e quella di chi è considerato più vicino a Licia Ronzulli: l’ala che in passato non ha risparmiato stoccate e distinguo a premier e alleati (da ultimo sul caso Santanchè). Il messaggio recapitato da Tajani, insomma, è chiaro: di Berlusconi non ce ne sarà un altro. Ma sui valori per cui il Cav ha combattuto si può assicurare un futuro a FI. Ed è questo, per il vicepremier, «il modo migliore per onorarlo».
INSOSTITUIBILE
Forza Italia, dunque, continuerà ad avere «un ruolo insostituibile nella politica italiana, nel solco del Ppe», si legge nel documento: «Quello di affermare e tradurre in azione politica i grandi principi liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantici», che «solo FI rappresenta in modo organico e coerente». E ancora, si punta a «un’Europa forte, salda nelle sue radici giudaico-cristiane e nei suoi valori liberali», in «stretto accordo con gli Stati Uniti e gli alleati della Nato». Per farlo, l’auspicio è quello di «far nascere alle prossime Europee una maggioranza politica scelta dai cittadini» e «costituita da famiglie di partiti omogenee, i popolari, i liberali, i conservatori».
La collocazione di FI, del resto, non è in discussione: «Il centrodestra è la casa naturale, nasce dal coraggio e dalla visione del Presidente Berlusconi e trova nel governo Meloni il suo coerente compimento». Per questo gli azzurri ribadiscono il «sostegno leale a questo governo per l’intera legislatura e per il futuro». A prescindere da chi sarà il leader. Punto sul quale, in ogni caso, tutti concordano: sarà Tajani. Che il 15 luglio, al consiglio nazionale convocato al Parco dei Principi, verrà nominato reggente. Poi comincerà il percorso del congresso. Per arrivare, a ridosso delle Europee, alla presidenza vera e propria. E all’inizio della “fase due”.