Corriere della Sera, 6 luglio 2023
La Ue sull’alt all’abuso d’ufficio
ROMA L’avvertimento arriva dalla Commissione europea, che ieri ha presentato il suo quarto rapporto sullo Stato di diritto e nella parte dedicata all’Italia si sofferma in maniera critica su alcuni punti della riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio, varata dal Cdm il mese scorso: «È stata presentata una proposta di legge che mira ad abrogare il reato di abuso di ufficio pubblico e a limitare la portata del reato di traffico di influenze – così scrivono gli analisti di Bruxelles —. Ma queste modifiche depenalizzerebbero importanti forme di corruzione e potrebbero compromettere l’efficace individuazione e lotta alla corruzione».
Il rapporto sullo Stato di diritto dell’Ue è un’analisi che viene condotta su dati e interviste forniti dagli Stati e dalle organizzazioni nazionali. Nel report di quest’anno, per quanto riguarda l’Italia, segnala dei «progressi significativi» nella digitalizzazione della giustizia. Un indicatore importante, anche alla luce della messa a terra del Pnrr. Però insiste sempre sullo stesso punto: «Anche la società civile ha espresso alcune preoccupazioni per le possibili conseguenze nel contrasto alla corruzione». Ma proprio ieri il governo Meloni è tornato a difendere la misura in questione: «I sindaci devono essere messi in condizione di lavorare» e «non devono essere spaventati da provvedimenti normativi che li mettono in condizione di essere inattivi», ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso dell’evento «Missione Italia, Pnrr dei Comuni e delle città». Il reato di abuso di ufficio, ha aggiunto, «deve essere rivisto in modo tale da chiudere una fase nella quale il 93% dei processi legati all’abuso d’ufficio finisce nel nulla».
Lo stesso Guardasigilli Nordio presentando la sua riforma, un mese fa, definì l’abuso d’ufficio (articolo 323 del codice penale) un reato dalle «conseguenze perniciose», sottolineando «la delegittimazione di molti personaggi politici che hanno visto compromessa anche la carriera politica, per indagini che si sono concluse nel nulla» e parlando della paura della firma, da parte dei sindaci, che a sua volta produce un «grande danno economico» per i cittadini. Cancellarlo – disse Nordio – non produrrà un vuoto di tutela perché contro il malaffare «il nostro arsenale è il più agguerrito d’Europa».
La difesa
Lollobrigida: «I sindaci devono essere messi in condizione di lavorare, non essere spaventati»
I rappresentanti del M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato hanno accolto, invece, con soddisfazione il rapporto di Bruxelles: «Anche all’interno dell’Unione europea – scrivono in una nota – scatta l’allarme per il contenuto del disegno di legge Nordio. Non poteva essere altrimenti, quel testo è un durissimo colpo all’affermazione della Giustizia nel nostro Paese. Abolire l’abuso d’ufficio significa lasciare i cittadini comuni senz’armi per denunciare i soprusi. Vogliono far sì che non sia più punibile un magistrato che omette di indagare su un amico,chi trucca i concorsi pubblici, il medico del Ssn che abusa del ruolo per dirottare i pazienti nel suo studio privato o il pubblico ufficiale che fa sanare l’immobile abusivo di un parente...». Ma in un tweet, il presidente della Giunta Autorizzazioni della Camera, Enrico Costa, di Azione, è addirittura tranchant: «Scrivere, come fa la Commissione europea, che l’abrogazione dell’abuso d’ufficio e la limitazione del traffico d’influenze depenalizzerebbero importanti forme di corruzione è una mostruosità giuridica. Nessuno tocca minimamente la corruzione. Manco hanno letto i testi».