Corriere della Sera, 5 luglio 2023
Come cambia il fuorigioco
C’è un po’ di luce in fondo al labirinto del fuorigioco: la direzione tecnica della Fifa, affidata ad Arsene Wenger, storico allenatore dell’Arsenal e ora «capo dello sviluppo globale del gioco», procede nella sperimentazione che ha l’obiettivo di cambiare la regola dell’offside e riportarla all’ispirazione originaria, per aumentare i gol e lo spettacolo, ma in un certo senso anche la giustizia: secondo la «legge Wenger» tutto il corpo dell’attaccante dovrà essere in offside, oltre la linea dell’ultimo uomo.
All’orizzonte, nel caso il cambiamento venga attuato, non ci saranno (o non ci dovrebbero più essere) polemiche e nemmeno frustrazioni per una punta di scarpa in fuorigioco. E la tecnologia dovrebbe garantire la corretta applicazione del concetto di «luce» che pure in passato, senza strumenti come la Var, non ha evitato storiche sviste, con relativo polverone.
Uno studio già condotto sulla Premier League indica che la via è quella giusta, ed è quella di dimezzare le azioni attualmente considerate in fuorigioco. «La regola è in fase di studio – ha spiegato nei mesi scorsi il presidente della Fifa, Gianni Infantino – perché vogliamo che il calcio sia ogni giorno più offensivo».
La Federazione italiana, nella categoria under 18, ha fatto da apripista. Gli esiti sono stati soddisfacenti per tutti i protagonisti. Visto l’importanza della questione gli arbitri sono stati scelti nella Can di serie C, sotto la guida dell’ex fischietto Matteo Trefoloni ora responsabile del settore tecnico dell’Aia: «La sperimentazione – ha spiegato – prevede che un calciatore non sia più considerato punibile se una parte qualsiasi del corpo con cui può segnare una rete è in linea con il penultimo difendente. Quindi, per essere sanzionato un fuorigioco tra l’attaccante in posizione più avanzata ed il difendente, ci dovrà essere la cosiddetta luce, ovvero dovranno essere visivamente separati».
L’ideologo Wenger
Ispirata da Wenger piace alla Fifa, la Premier League sostiene: è la via giusta
Come già era successo con la Var nell’estate 2016 e con il fuorigioco semiautomatico nella seconda parte dell’ultimo campionato di A (una novità che però allo stesso Wenger non piace per nulla), la Figc è ancora una volta fra le più reattive nelle innovazioni e relative sperimentazioni: «Ci confermiamo in prima linea per lo sviluppo del gioco – aveva sottolineato per l’occasione il presidente federale Gabriele Gravina –. Non abbiamo paura del cambiamento e continueremo a studiare gli effetti di un modifica della regola del fuorigioco che consenta più spettacolo».
Ora la fase sperimentale tocca alla Svezia e all’Olanda, nei campionati maschili e femminili e si sale di categoria (Under 21). «Se questo porta a un calcio più attraente come stabilito dalla visione della Fifa, va bene. Penso che gli attaccanti dovrebbero trarne vantaggio, lo vogliono tutti – ha chiosato l’arbitro internazionale Jonas Eriksson –. Ci saranno più gol, le partite saranno più divertenti da guardare. È bello provare a partecipare a questi esperimenti, testare e sviluppare un’idea di partenza».
Considerato il terreno fertile nel quale la riforma Wenger si muove, sarebbe auspicabile una accelerazione del processo decisionale, che deve passare al vaglio dell’Ifab. Pensare a una rivoluzione in vista dell’Europeo in Germania che parte fra undici mesi è molto difficile. Ma il processo di cambiamento è avviato.